SICK Point of View

Misurare, conoscere, decidere: il ruolo dei sensori per la smart factory

Dietro la trasformazione digitale del settore manifatturiero c’è il ruolo cruciale giocato dai sistemi di sensoristica. Da SICK una proposta capace di intercettare questo cambiamento

Pubblicato il 14 Mar 2023

sensori fabbrica

L’avvento delle tecnologie digitali ha rivitalizzato negli ultimi anni il settore manifatturiero italiano: grazie al sostegno di programmi governativi come Industria 4.0 e Transizione 4.0, le imprese industriali hanno potuto ammodernare i propri macchinari e, soprattutto, renderli connessi. Acquisendo rapidità e flessibilità, il comparto è stato in grado di superare la crisi pandemica e l’impennata dei prezzi dell’energia, aumentando la competitività del Made in Italy sui mercati internazionali. Come noto, le tecnologie che hanno permesso questo salto di qualità sono numerose: IoT, cloud, intelligenza artificiale, realtà aumentata, Digital Twin. Tutte quante sono accomunate dal fatto di sfruttare, analizzare e interconnettere dati digitali, così da migliorare l’efficienza dei processi, la qualità dei prodotti e accelerare la risoluzione dei problemi.

Questi dati sono raccolti direttamente dai sensori, ormai diffusi capillarmente nelle moderne smart factory: parliamo di dispositivi che sono in grado di rilevare le variazioni di una grandezza fisica come, ad esempio, le dimensioni di un oggetto, e di comunicarle in maniera digitalizzata attraverso protocolli wireless.

Dove sono utilizzati i sensori

In effetti, non è pensabile oggi mettere in piedi una trasformazione digitale dell’ambiente fabbrica senza dotarsi di un efficace sistema di sensori, attuatori e trasmettitori, ormai sempre più economici, piccoli e sofisticati. Nessun operatore in carne e ossa potrebbe, infatti, garantire manualmente la copertura e l’affidabilità di una sensoristica automatizzata. I benefici sono molteplici per l’intero processo produttivo e portano una riduzione di costo nelle attività di raccolta e trasmissione dei dati.

Tali dati provenienti dai sensori possono essere utilizzati per monitorare i lotti in produzione, in modo da adattare l’offerta in tempo reale in risposta alle mutevoli esigenze del mercato. I sensori possono anche aiutare a migliorare notevolmente il controllo qualità dei prodotti, individuando difetti di fabbricazione che sarebbero difficilmente intercettabili dall’occhio umano, evitando così danni e costi, sia per i clienti finali che per le stesse aziende produttrici. Per non parlare dei robot, che grazie alla loro accresciuta flessibilità, precisione e capacità di collaborazione, sono sempre più utilizzati in ambito industriale per compiti e operazioni di alta precisione. L’impiego dei robot sarebbe, infatti, semplicemente impossibile senza l’ausilio dei sensori e dei software di nuova generazione, che permettono loro di adattarsi alla tipologia di produzione, muoversi senza collisioni e di interagire in sicurezza con gli operai. È grazie alla sensoristica di nuova generazione che i robot industriali diventano in grado di percepire l’ambiente che li circonda, interagendo nella maniera più efficace.

I sensori giocano un ruolo chiave anche per un altro aspetto della digitalizzazione del sistema industriale, ovvero la logistica: in una fabbrica intelligente, la corretta applicazione della sensoristica è fondamentale sia per la gestione della movimentazione dei veicoli, che per il lavoro del personale.

La Smart Factory oggi è un ambiente produttivo in cui tutte le sue componenti sono interconnesse: scambiano le informazioni raccolte attraverso sensori, consentendo così di prendere le decisioni migliori sulla base dell’elaborazione dati. Una fabbrica di questo tipo, fondata dunque sull’applicazione avanzata della sensoristica, può abilitare realmente a una maggiore efficienza e flessibilità, rendendo conveniente e profittevole la produzione industriale anche in questi tempi incerti e ricchi di tensioni internazionali.

I sensori intelligenti di ultima generazione di SICK

Ovviamente, però, è importante scegliere sensori di qualità e di nuova generazione, capaci di raccogliere puntualmente e con qualità i dati che arrivano dal campo.

Un portafoglio completo di soluzioni è proposto da SICK, società specializzata nella “Sensor Intelligence” che si concentra principalmente su sviluppo, produzione e commercializzazione di sensori intelligenti, allo scopo di apportare valore aggiunto grazie all’ausilio di componenti software.

La tipologia di sensori è molto ampia: dalle fotocellule ai sistemi di analisi per le emissioni, passando per i sistemi di sicurezza e anticollisione, fino ai lettori per l’identificazione automatica. SICK può mettere a disposizione un catalogo di oltre 40.000 sensori a diretto beneficio delle attività di OEM, System Integrator e End User in tutti i settori industriali, dalla Factory Automation alla logistica e all’Industria di processo. Tutto il vasto catalogo di sensori targati SICK, dai più semplici ai più complessi, è sempre caratterizzato l’attenzione alla qualità del dato, non soltanto in termini di affidabilità e sicurezza, ma anche di valore aggiunto. Non a caso SICK si sta impegnando a fornire al mercato anche prodotti software e servizi che aiutino a valorizzare ulteriormente l’informazione proveniente dai sensori, per connettere in maniera sempre più stretta l’OT con l’IT.

Tra le novità degli ultimi anni ci sono ad esempio gli Smart Sensor, che sono in grado di effettuare una prima analisi dei dati, senza andare così a caricare la rete informatica e il cloud. L’interconnessione rende immediatamente fruibili i dati già elaborati e quindi consente di scatenare immediatamente degli eventi in maniera integrata e automatica, accelerando i benefici per le imprese industriali.

Un altro punto di forza degli Smart Sensor di SICK è la gestione di un flusso di dati bidirezionale tra il sensore e l’unità di controllo, in modo continuo e affidabile: così il sensore non è più soltanto un dispositivo in grado di inviare dati, ma diventa anche capace di ricevere parametri e comandi che ne permettono una variazione di funzionamento, senza l’intervento dell’operatore.

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