Il material handling, ovvero l’insieme dei processi che si riferiscono alla movimentazione di merci e materiali in ambito intralogistico, necessita di tecnologie in grado di conferire efficienza e sicurezza. Tra queste rientrano i sistemi RTLS (Real-Time Locating System) per il tracking e la localizzazione di merci, persone e mezzi. Per comprendere qual è lo scenario attuale, andando alla scoperta dei protagonisti di questo mondo, abbiamo realizzato una videointervista doppia con Stefano Sarasso, AD di Ubiquicom, e Filippo Ghezzer, AD di Karrell.
I 5 elementi che compongono Forklift Ecosystem
Ubiquicom, azienda italiana che progetta e sviluppa prodotti di localizzazione di asset in tempo reale, è stata collocata da Gartner nel suo Magic Quadrant for Indoor Location Services ed è stata inserita dalla medesima società statunitense tra i sample vendor nel suo Hype Cycle for Supply Chain Execution Technologies.
“I mercati a cui ci rivolgiamo – spiega Sarasso – sono i mercati industriali, specificamente della logistica e del manifatturiero. In questo contesto sviluppiamo applicazioni di telematica, applicazioni di efficientamento di processo e applicazioni di safety, quindi di sicurezza del personale impiegato nei processi. Abbiamo depositato 8 brevetti internazionali e su questa base abbiamo sviluppato una clientela nazionale e, più di recente, anche internazionale proprio nei mercati della sicurezza e dell’efficienza dei processi industriali, logistici e manifatturieri”.
Uno degli aspetti qualificanti di Ubiquicom è il connubio tra efficienza e sicurezza. “Un processo efficiente – dice infatti l’AD – deve garantire la sicurezza dei lavoratori”. A tal fine i 5 elementi che compongono il Forklift Ecosystem proposto dall’azienda sono i seguenti:
- telematica e telemetria dei macchinari industriali per conoscere i loro parametri di funzionamento
- localizzazione di macchinari e altre risorse
- uso dell’Intelligenza Artificiale per poter efficientare i processi abbinati alle informazioni di localizzazione
- sicurezza attiva per evitare collisioni tra mezzi o tra mezzi e persone
- capacità di diagnosticare da remoto i parametri dei macchinari per intervenire laddove ci sia un problema tecnico e poterlo risolvere in tempi brevi
All’origine della partnership tra Ubiquicom e Karrell
Il core business di Karrell, società del Gruppo Selini, è quello del noleggio dei carrelli elevatori, che attualmente sono oltre 5.000. “Diamo al cliente il mezzo più idoneo per la movimentazione delle proprie merci – aggiunge Ghezzer – attraverso la formula del noleggio full service, cioè garantendo l’assistenza, quindi in un processo di forte relazione con il cliente. Ecco perché è nata l’esigenza di monitorare i carrelli sui quali siamo in grado di intervenire in maniera sicura, attenta e precisa”.
La collaborazione tra Karrell e Ubiquicom risale al 2016, mossa dell’esigenza di monitorare un parco così numeroso di carrelli elevatori. Da allora la domanda si è ampliata a “tutta una serie di dati – sottolinea l’AD di Karrell – che fanno sì che oggi siamo in grado di monitorare la nostra flotta, dando quindi un servizio molto importante al cliente soprattutto in termini di sicurezza”.
Nel solco di questa partnership, divenuta man mano più solida nel tempo, in futuro “il carrello elevatore, che è un mezzo semplice e se vogliamo anche datato, deve diventare uno strumento sempre più integrato in un processo di intralogistica e quindi di gestione dei flussi delle merci dei magazzini” afferma Ghezzer. La certezza è che, in un mondo della logistica che si sta orientando progressivamente verso l’automazione, partner come Ubiquicom possano trasformare questo oggetto in “qualcosa di intelligente”.
Un’applicazione basata sull’AI per il futuro della logistica
Ed è proprio questa la prospettiva su cui si sta muovendo la realtà guidata da Stefano Sarasso, che ricorda come da un paio d’anni la sua azienda abbia lanciato Synchro, un’applicazione basata sull’Intelligenza Artificiale: “Questa applicazione aiuta il processo di movimentazione merci che tipicamente è gestito da un WMS, un Warehouse Management System. Utilizziamo i dati del WMS per prendere decisioni ancora più strategiche e più efficienti attraverso l’uso dell’informazione in tempo reale delle risorse posizionate sul campo”.
I risultati, dal punto di vista del risparmio sui costi, si possono misurare in doppia cifra, tanto che l’obiettivo è quello di impiegare Syncro in moltissimi contesti, oltre a quello dell’intralogistica. Basterà cambiare le sorgenti informative per poi sviluppare ulteriori tecnologie di localizzazione che potranno essere potenziate grazie all’AI.