Quando lo scorso mese di settembre Cisco annunciò di aver raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di Splunk, società statunitense che sviluppa soluzioni per la gestione dei dati – strutturati o non strutturati che siano – a supporto delle strategie data-driven, è parso subito chiaro come l’operazione (che dovrebbe chiudersi nel primo trimestre di questo 2024) si muova nel solco di una forte complementarietà in ambiti che spaziano dall’AI, alla sicurezza all’osservabilità, con il comune obiettivo di aiutare a rendere le organizzazioni di tutte le dimensioni più sicure e resilienti dal punto di vista digitale.
Una integrazione strategica
L’integrazione con un player che ha fatto della cybersecurity e della observability il punto cardine della propria attività viene vista come un’opportunità di rafforzare la propria value proposition in tutti i settori di mercato sui quali Cisco opera.
L’idea alla base dell’accordo è quella di proporsi come interlocutore per tutte quelle realtà che oggi più che mai fanno affidamento sui dati per gestire il proprio business e supportare processi decisionali critici.
Una necessità improcrastinabile, se si considera il livello di complessità che l’accelerazione e l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale generativa, l’espansione delle superfici di minaccia e la coesistenza di molteplici ambienti cloud portano con sé.
Le organizzazioni, è la comune convinzione dei protagonisti dell’accordo, devono poter gestire, proteggere e sbloccare il vero valore dei dati e rimanere digitalmente resilienti.
In particolare, le capacità di Splunk nel campo della sicurezza risultano oggi complementari rispetto al portafoglio esistente di Cisco: la loro unione consentirà di ampliare le possibilità di analisi e protezione ad ampio spettro, dai dispositivi alle applicazioni fino al cloud.
Tra application modernization e observability
In particolare, i benefici si potranno sentire soprattutto nell’ambito della application modernization. L’integrazione delle capacità di analisi e monitoraggio dei dati di Splunk con il portafoglio di Cisco (in particolare la piattaforma Full-Stack Observability) fornirà alle aziende informazioni sulle prestazioni delle applicazioni e sulle esperienze degli utenti.
Tutto questo, potrebbe dare una spinta positiva verso l’adozione di architetture applicative moderne come i microservizi e il serverless computing, migliorando efficacia, trasparenza e sicurezza nella distribuzione delle applicazioni.
Nello specifico, gli aspetti di osservabilità sono cruciali nell’intesa: la combinazione della raccolta e dell’analisi dei dati di Splunk con gli strumenti di visibilità di Cisco potrebbe favorire un approccio unificato al monitoraggio e alla risoluzione dei problemi sull’intero stack tecnologico, migliorando l’affidabilità dei sistemi e riducendo i tempi di inattività.
Prospettive per il mondo industriale
Per quanto riguarda nello specifico i settori industriale e manifatturiero, il posizionamento di Splunk in questi due mondi di nuovo apre la strada a concrete possibilità di integrazione e complementarietà.
Lo abbiamo più volte sottolineato in questi anni come la complessità negli impianti di produzione e nelle catene di fornitura sia cresciuta nel tempo, a causa o forse per merito di un utilizzo sempre più esteso di automazione robotica, di una sempre più pervasiva adozione di dispositivi e piattaforme IoT, di una implementazione massiva di applicazioni mobili.
A questa complessità infrastrutturale si aggiungono giustificate preoccupazioni sulla sicurezza. Non è un mistero, e i recenti dati del Clusit lo confermano, che il settore manifatturiero sia oggetto di attacchi mirati sempre più frequenti e dirompenti nei loro effetti.
Ed è qui che l’approccio di Splunk alla sicurezza e al monitoraggio predittivo delle linee di produzione, delle supply chain e dei singoli dispositivi e piattaforme IoT può essere d’aiuto per garantire la resilienza operativa di cui il manifatturiero ha bisogno.
Non solo.
I casi d’uso per il settore identificati da Splunk sono del tutto coerenti con gli obiettivi di Cisco per i suoi clienti del manifatturiero.
In ottica di promuovere in manifatturiero sostenibile, infatti, è possibile misurare le emissioni di carbonio, monitorando i consumi e dunque introdurre correttivi là dove necessario.
Nell’ottica di maggiore efficienza e continuità operativa, invece, i criteri di observability possono essere estesi a tutta la supply chain, così come ai singoli dispositivi e macchinari, per controllarne stato e funzionamento, anche in logica predittiva.