Nel 2024, il mercato del Cloud in Italia ha registrato una crescita del 24% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo di 6,8 miliardi di euro. Si tratta dell’incremento più significativo degli ultimi sei anni, superiore anche al picco del 2020, quando la crescita era stata del 20% a causa dei lockdown.
Il settore del Public & Hybrid Cloud ha mostrato la dinamica di crescita più rilevante, con una spesa di 4,8 miliardi di euro, segnando un aumento del 30% rispetto al 2023. Di particolare rilievo è il sorpasso dei servizi IaaS sui tradizionali servizi SaaS.
Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, giunto alla sua quattordicesima edizione.
Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio, ha sottolineato come “l‘87% delle soluzioni con funzionalità di AI nelle grandi organizzazioni italiane utilizzi modelli di servizio in Cloud. Il Cloud si conferma quindi un pilastro imprescindibile per il percorso di digitalizzazione delle imprese del nostro Paese“.
Gli investimenti Cloud in Italia
In termini di spesa complessiva nel Cloud, il Virtual & Hosted Private Cloud ha raggiunto 1,139 miliardi di euro (+10%), mentre la Data Center Automation ha totalizzato 817 milioni di euro (+9%).
All’interno del Public & Hybrid Cloud, i servizi IaaS hanno raggiunto un valore di 2,1 miliardi di euro, con un aumento del 42% rispetto all’anno precedente, guidati da un forte incremento nella spesa per le Virtual Machine.
Anche il PaaS ha registrato una crescita del 23%, per un totale di 845 milioni di euro, trainato dall’uso di componenti di intelligenza artificiale. Infine, il SaaS ha visto un incremento del 21%, toccando 1,8 miliardi di euro.
Le dinamiche di spesa Cloud nelle PMI e nelle grandi imprese
Le piccole e medie imprese hanno mostrato una stabilità nell’adozione del Cloud, con il 67% che continua a utilizzarlo. Tuttavia, la spesa in Public e Hybrid Cloud nel settore PMI è cresciuta del 21%, raggiungendo i 581 milioni di euro.
Nelle grandi imprese, l’84% dichiara di aver migrato in Cloud la totalità dei dati critici legati alle attività di core business (32%) o almeno una parte di essi (52%). con solo il 2% che ricorre alla “repatriation“, cioè il trasferimento di dati e applicazioni dal cloud pubblico a sistemi on-premise o privati.
“Il paradigma Cloud Native è sempre più diffuso – dichiara Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation – . Scelte affrettate fatte in passato vengono riviste e corrette attraverso refactoring architetturali. Quello che osserviamo è un percorso di trasformazione ben avviato, ma non certamente concluso“.
Le sfide per le grandi organizzazioni
Le sfide principali per le grandi organizzazioni riguardano il controllo e governo della spesa dei servizi (58%), la disponibilità di competenze adeguate (54%) e la gestione della sicurezza (43%).
“Il Cloud è destinato nei prossimi anni a crescere ulteriormente per effetto innanzitutto dello sviluppo dell’Artificial Intelligence, a cui è doppiamente legato – commenta Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation -. Da un lato infatti il Cloud “abilita” l’AI in quanto rappresenta la piattaforma di gran lunga prevalente su cui questa viene non solo sperimentata. Dall’altro lato, è l’AI che consente un’evoluzione nella gestione del Cloud in quanto fornisce strumenti preziosi per gestire la complessità della gestione e governance di un sistema Cloud evoluto“.