Blockchain su Azure con Bletchley Microsoft

Microsoft completa progressivamente la sua strategia d’offerta di tecnologie Blockchain as a Service con un nuovo middleware e nuovi componenti cryptlet destinati all’utenza aziendale

Pubblicato il 27 Ott 2016

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Microsoft è al lavoro per completare i tasselli dell’offerta legata alla Blockchain in modalità “a servizio” (BAAS, Blockchain as a Service) sul cloud pubblico proprietario, Azure, nell’ambito di quello che viene indicato come progetto Bletchley. Microsoft ha presentato Azure Blockchain as a Service nel novembre del 2015. Da allora, la casa di Redmond ha lavorato con aziende e partner per ottenere il loro feedback sulle zone ancora “grigie” della tecnologia in questione e sui “pezzi” mancanti necessari alle imprese prima di poter adottare le applicazioni Blockchain su larga scala.

Il 15 giugno scorso, il colosso ICT ha rivelato il suo piano per affrontare alcuni di questi problemi nell’ambito di quello che è stato designato come Project Bletchley.

Bletchley, secondo i vertici della casa di Remdond, è “la strategia Microsoft utile per creare un sistema di Blockchain modulare e aperto alimentato da Azure”, la piattaforma di cloud pubblico proprietaria.

Azure supporta un numero crescente di tecnologie e registri distribuiti che indirizzano specifiche attività o requisiti tecnici per la sicurezza, le prestazioni e processi operativi. I servizi di intelligence di casa Microsoft, come la Cortana Intelligence Suite, offrono funzionalità di gestione e analisi dei dati che, abbinate all’offerta BAAS (Blockchain as a Service) della casa di Redmond, permettono alle organizzazioni di sperimentare nuovi processi aziendali e nuove forme di collaborazione di business.

Un approccio open source

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La catena di blocchi è la tecnologia di trust condiviso alla base della criptovaluta Bitcoin. Ma i suoi impieghi si stanno moltiplicando a dismisura, dalla validazione in tempo reale dei contratti tra due o più controparti alla condivisione protetta di file sanitari, per arrivare fino alla tracciabilità di filiera. Si tratta, infatti, di un registro condiviso e distribuito di record, che permette di memorizzare la storia completa di una transazione. Le Blockchain rappresentano un modo nuovo per imprese, industrie e organizzazioni pubbliche di gestire e verificare quasi istantaneamente le transazioni e i processi di ottimizzazione aziendale, risparmiando denaro e riducendo il rischio di frode. Al suo interno, una Blockchain è una struttura di dati che viene utilizzata per creare un registro digitale di singole transazioni che, invece di restringersi a un unico fornitore, viene condiviso all’interno di una rete di computer distribuiti. Il risultato è un sistema più aperto, trasparente e pubblicamente verificabile, che cambierà radicalmente il nostro modo di pensare allo scambio di beni e valori, far rispettare i contratti e condividere i dati.

La Blockchain applica una tecnologia testata e certificata per la validazione della firma digitale per creare transazioni che risultino istantaneamente affidabili. Ha, quindi, poco senso se applicata all’interno di una singola organizzazione. Maggiore è il numero di aziende e organizzazioni che partecipano a questo “trust condiviso”, più snello sarà il processo e maggiore sarà il valore per tutti i partecipanti. Altro elemento fondamentale delle Blockchain è la loro immutabilità. Se si commette un errore, è necessario inserire una transazione di compensazione per correggerlo e non è consentito l’aggiornamento o la cancellazione della transazione risultata errata.

Bletchley, secondo i vertici Microsoft, include due nuovi concetti chiave, riconducibili al middleware Blockchain e ai cryptlet. Il middleware fornirà servizi cloud based quali la gestione delle identità e quella delle singole operazioni, oltre ad assicurare funzionalità di analisi, intelligenza diffusa e apprendimento automatico (il cosiddetto “machine learning”).

Quanto ai cryptlet, i tecnici Microsoft li definiscono come “i building block, le pietre miliari della tecnologia Blockchain”, in grado di assicurare interoperabilità e una comunicazione fluida tra Azure e altre piattaforme cloud, sia pubbliche che private, gli ecosistemi middleware e altre tecnologie dei clienti.

I dirigenti Microsoft fanno notare che “le tecnologie open source serviranno come i mattoni per questo ecosistema. Sostenere standard aperti per le implementazioni di protocolli di comunicazione Peer-2-Peer, networking, consenso, database e macchine virtuali è fondamentale per stabilire la fiducia all’interno dell’ecosistema più ampio di sostenitori delle Blockchain. Questo imprime un’accelerazione all’innovazione che la tecnologia in questione porta”.

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Immagine fornita da Shutterstock

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