Qualcuno la definisce la seconda generazione di Internet.
La prima generazione aveva a che fare con l’intangibile: si inviavano e ricevevano email, si interagiva sui forum, si leggevano e distribuivano contenuti.
Oggi si parla di asset, asset concreti e tangibili.
Se la prima generazione ha portato agli utenti l’Internet delle informazioni, la seconda, sviluppatasi sulla Blockchain, porta con sé l’Internet del valore: una piattaforma distribuita che ha in sé il potenziale per ridefinire i modelli di business e le relazioni tra cittadini, governi e imprese, pur trovandosi ancora nelle fasi iniziali del proprio sviluppo.
Una piattaforma che garantisce all’utente il possesso e l’autenticità della propria identità e dei propri dati e che consente di effettuare transazioni senza intermediari che fungano da arbitri. Una piattaforma peer-to-peer che abilita il cosiddetto empowerment, anche in termini economici, di chi ne fa uso.
In sintesi estrema la blockchain è di fatto composta da due elementi chiave: un database e una rete, il distributed ledger, sul quale si registrano titolarità e valori. Chiunque vi abbia accesso, ha la possibilità di partecipare e di visualizzare dati e informazioni: tutti coloro che fanno parte di una rete hanno una copia identica del ledger e qualsiasi cambiamento venga apportato, si riflette automaticamente in tutte le copie disponibili.
Come spesso viene evidenziato, finora la blockchain ha avuto un impatto importante nel settore finanziario, con benefici evidenti in termini di velocità di processo dei dati, trasparenza, sicurezza.
Tuttavia, ed è questo l’aspetto che rende davvero dirompente il fenomeno, questi benefici si possono applicare a moltissimi altri settori economici, produttivi e sociali, vale a dire in tutte quelle organizzazioni nelle quali il controllo della privacy e delle informazioni, la disintermediazione, il controllo sui processi di business sono critici e cruciali, vale a dire in qualunque filiera sulla quale insistono molteplici intermediari.
Una metodologia per segmentare il mercato della Blockchain
In questa fase, delineare una mappa precisa degli attori del mondo blockchain non è semplice.
È però possibile cominciare a definire una metodologia di segmentazione e di organizzazione del comparto.
Così, ad esempio, i provider possono essere raggruppati in tre macroaree:
- Application e Solution Provider – realtà specializzate nella realizzazione di applicazioni che prevedono l’utilizzo di smart contract e di tecnologia blockchain per casi d’uso specifici
- Middleware Provider – realtà che forniscono il software necessario allo sviluppo di applicazioni Blockchain
- Infrastructure & Protocol Provider – realtà che forniscono un’infrastruttura Blockchain sulla quale costruire piattaforme sicure
Per quanto riguarda gli ambiti applicativi, si parla sostanzialmente di cinque filoni portanti:
- Pagamenti
- Scambi
- Smart Contract
- Documentazione
- Identità digitale
Sei sono poi i principali settori di applicazione:
- Government
- Banche, Finanza, Assicurazioni
- Automotive
- Commercio e Retail
- Media & Entertainment
- Sanità, la Ricerca, l’Ambiente
Non possono poi mancare ulteriori classificazioni, di tipo più tradizionale, basate sulla dimensione o sulla collocazione geografica.
La Blockchain tra big player e startup
Proprio sull’aspetto dimensionale dei player dell’ecosistema della Blockchain vale la pena di fare una riflessione.
Il settore vede presenti da un lato i grandi operatori del mondo ICT, dalle IBM alle Microsoft per approdare ad Oracle, interessata a non restare fuori da questa partita, dall’altro una pletora di startup, estremamente specializzate e focalizzate.
Non sembri strano: in effetti, molte sono nate insieme all’idea dei Bitcoin e delle crittovalute. Una volta diminuito l’hype su un’ipotetica economia futura tutta giocata sulle valute virtuali, è rimasta la tecnologia sottostante: la blockchain, per l’appunto. E sono rimaste anche molte delle giovani realtà che vi avevano investito.
Realtà attratte dalla tecnologia, ma anche dalla filosofia sottostante, fatta di buzzword come decentralizzazione, trasparenza, indipendenza, community, democratizzazione.
Realtà capaci di trasformare un’idea in un movimento.
Il ruolo dei consorzi
E se i big player e le startup rappresentano apparentemente i due poli opposti dell’ecosistema delle Blockchain, esiste poi una sintesi che si colloca esattamente al centro: i consorzi.
Perché una volta lanciato un progetto, poi diventa necessario promuoverlo, finanziarlo, trovare fondi e investitori.
Tutto il movimento delle crittovalute e della Blockchain si è mosso intorno all’idea delle DAO, le cosiddette “decentralised autonomous organisation”. Ma quando si tratta di crescere, di muoversi concretamente e su scala più ampia sul mercato, diventa importante e addirittura indispensabile cooperare con entità centralizzate, banche, Governi, autorità finanziarie o economiche.
La tecnologia resta decentralizzata, l’infrastruttura no.
I progetti si riuniscono, si incorporano, nasce la logica dei consorzi.
Sono i consorzi il catalizzatore dei progetti blockchain, capaci di riunire gli attori di una specifica filiera intorno a un interesse comune: R3, ad esempio, riunisce oltre 70 istituzioni finanziarie interessate per l’appunto all’utilizzo della Blockchain in ambito finanziario, ma accanto ad R3 sono nati consorzi per la Blockchain nei settori Telco ed utilities, con un focus specifico sugli smart contract, nel settore alimentare, per lavorare sulla sicurezza di filiera, o addirittura nel settore delle costruzioni, per la condivisione sicura di conoscenza e progettualità.
Gli ambiti applicativi della Blockchain
Assicurazioni
L’uso delle Blockchain nell’universo delle assicurazioni ha il potenziale per automatizzare numerosi processi, come la gestione dei reclami. L’utilizzo più promettente è quello che fa riferimento agli smart contract, contratti intelligenti che possono sostituire gran parte delle attività condotte manualmente con codici che abilitano funzionalità di esecuzione automatica dei compiti. Gli utenti devono semplicemente inserire il valore del premio su un sito web Blockchain based per ricevere automaticamente via e-mail la richiesta di pagamento, definita sulla base degli algoritmi e dei calcoli relativi al rischio.
Automotive
La Blockchain trova ampi spazi di applicazione nel settore automotive.
Ad esempio, in ambito logistico, per abilitare maggiore trasparenza e maggiore accuratezza nello scambio di informazioni tra tutte le parti coinvolte nella filiera di produzione, migliorando il just in time, riducendo gli errori nella trasmissione degli ordini, migliorando la gestione degli inventari.
Può migliorare la gestione finanziaria della supply chain, riducendo il flusso di documentazione cartacea, aumentando la trasparenza nelle operazioni e accorciando i tempi necessari al ricevimento dei pagamenti tra produttori, distributori e importatori.
La Blockchain può aiutare a tenere traccia della storia di ciascun veicolo: questo vuol dire avere traccia certa degli eventi che la hanno riguardata nel tempo, dai guasti agli incidenti fino alle abitudini di guida del proprietario, aiutando nella valutazione certa del suo valore residuale in caso di vendita o di liquidazione da parte dell’assicurazione.
Importante è poi la gestione delle parti di ricambio: un sistema basato su Blockchain può aiutare sia il produttore dell’auto sia il proprietario nel conoscere l’esatta provenienza delle parti di ricambio installate sul veicolo. Questo significa tutela della brand reputation per il produttore e maggiore sicurezza per il cliente.
Ma non è tutto. Si può ipotizzare l’utilizzo della blockchain per la gestione disintermediata di operazioni come l’acquisto o il leasing: alla firma del contratto, avviene automaticamente l’aggiornamento del distributed ledger, arrivando dunque anche alla registrazione del contratto stesso presso i pubblici registri.
Brevetti
Due sono le caratteristiche della tecnologia Blockchain che la rendono particolarmente rilevante per il sistema di brevetti: l’”hashing” e la “prova dell’esistenza”, la proof of existence. L’hashing, è un processo attraverso il quale un documento viene trasformato in un codice di lunghezza fissa che viene descritto come un’impronta digitale. Ogni hash è unico e anche una differenza minima, ad esempio un accento mancante, corrisponde a un hash completamente diverso. Di fatto è impossibile ricreare un documento dal proprio hash. Quanto alla “proof of existence” dimostra che un determinato hash esisteva in un determinato momento. Dimostrarne l’esistenza non significa conoscerne il contenuto: significa semplicemente fornire la prova che un determinato documento esisteva in un momento fissato. Una opportunità questa ritenuta particolarmente interessante in tutti i processi che toccano il tema della proprietà intellettuale e dei brevetti.
Ecommerce
Quattro, secondo gli osservatori del mercato, i benefici della Blockchain nell’ambito del commercio elettronico. In primo luogo la possibilità di velocizzare i processi di pagamento, che attualmente coinvolgono una pletora di attori sia lato cliente, sia lato merchant. Con la Blockchain si elimina la necessità di un ente centrale di autorizzazione, rendendo il processo di pagamento praticamente in real time.
In secondo luogo la lotta alla contraffazione: le piattaforme di ecommerce possono verificare l’autenticità di ogni prodotto prima di esporlo al pubblico, a garanzia sia del cliente, sia della propria immagine.
Il terzo vantaggio riguarda la sicurezza delle transazioni: la natura immutabile e decentralizzata della blockchain rende di fatto impossibile alterare i dati e dunque elimina la possibilità di transazioni fraudolente.
Il quarto vantaggio è nell’ottimizzazione della supply chain, come vedremo sia nella sezione dedicata, sia in quella relativa al retail.
Energia
Un settore tradizionalmente fortemente centralizzato come quello energetico trova nella Blockchain un importante motore di rinnovamento in una logica di decentralizzazione.
In particolare, laddove si pensi a un’integrazione tra IoT e Blockchain si può pensare alla nascita di un mercato peer-to-peer nel quale le macchine sono in grado di acquistare e vendere energia in modo autonomo, in base ai criteri definiti dall’utente.
Lo sviluppo del mercato energetico può guardare dunque a un sistema distribuito nel quale chi genera energia (anche l’utente individuale che abbia ad esempio installato pannelli fotovoltaici sulla propria abitazione) può rivenderla senza intermediari, attraverso un sistema di scambi sicuri e trasparenti.
Forecasting
Tutte le industrie di ricerca, analisi, consulenza, e di previsione potrebbero essere fortemente influenzate dalla blockchain. Si parla di decentralizzazione del mercato del forecasting. E il forecasting, in questo caso, riguarda molteplici ambiti: dalle previsioni finanziare alle scommesse sportive, dalle elezioni alle calamità naturali. Obiettivo? La creazione di un vero e proprio mercato delle previsioni.
IoT
La Blockchain si candida al ruolo di applicazione chiave per l’IoT e in particolare in applicazioni di Industrial IoT. Può essere utilizzata infatti utilizzata per tracciare miliardi di dispositivi collegati, consentendo l’elaborazione delle transazioni che questi producono e il coordinamento tra i device fisici. Questo approccio decentralizzato eliminerebbe i punti di guasto (failure) delle reti tradizionali, facilitando la creazione di un ecosistema più resiliente sul quale potranno operare i dispositivi smart. La blockchain servirebbe come un libro mastro pubblico per una massiccia quantità di dispositivi e questo permetterebbe di bypassare l’utilizzo di un hub centrale per gestire e mediare la comunicazione tra loro.Gli algoritmi crittografici utilizzati dalle Blockchain, inoltre, permetterebbero di aumentare la tutela dei dati dei consumatori privati.
Musica e film
Tra i settori più radicalmente influenzati dalla digital transformation, il mondo della musica vive alla continua ricerca di nuovi modelli di business e da sempre si deve confrontare con il tema della gestione del diritto d’autore e delle modalità di remunerazione. Con la Blockchain è possibile sviluppare una soluzione in grado di tenere assieme tutti gli attori della filiera in un circuito di informazioni che permette a tutti una visione trasparente e certa di tutti i passaggi e di tutte le azioni che insistono su un’opera musicale. Molti artisti musicali si rivolgono alle tecnologie dei registri decentralizzati come a uno strumento per riuscire a condividere musica online, promuovendo i pagamenti diretti agli artisti e l’utilizzo di smart contract per gestire e risolvere automaticamente i problemi di licenza.
Si parla ad esempio di piattaforme di streaming che consentono agli utenti di ascoltare musica e utilizzare i registri distribuiti per pagare direttamente gli artisti, senza ricorrere ad alcun tipo di intermediario. I contratti abilitati dalle blockchain consentono agli artisti di vendere direttamente ai fan i propri pezzi senza passare attraverso la lobby delle etichette discografiche.
Non bisogna dimenticare che l’industria della musica produce qualcosa come 1,2 miliardi di canzoni veicolate in streaming ogni giorno, vale a dire 1,2 miliardi di transazioni da gestire, tracciare e che devono generare valore per coloro che ne detengono i diritti a qualsiasi livello. Con queste cifre in gioco, appare evidente che un sistema costruito per gestire queste transazioni sulla base della vendita di prodotti fisici appare inadeguato. In quanto database decentralizzato la Blockchain è nella condizione di tracciare le transazioni su Internet anche in una situazione in cui non esiste una specifica entità delegata al mantenimento e alla gestione dei dati. La Blockchain può gestire i micropagamenti anche nel caso di miliardi di transazioni come accade nell’industria discografica. La Blockchain è crittografata e ogni file musicale che viene messo a disposizione dei clienti può essere arricchito con una serie di metadati che accompagnano e fissano le informazioni per ogni singola transazione.
Un ragionamento, e un approccio applicativo, che ben si applica non solo alla musica ma a tutta l’industria dell’audio video.
Notariato
Superando le visioni apocalittiche che vedono la Blockchain come la causa della futura scomparsa del notariato, il dato certo che resta è che Blockchain può costituire in questo ambito una opportunità di sicurezza e semplificazione, laddove sia necessaria la tenuta di un registro.
Il notaio mantiene il ruolo di garante della qualità del dato immesso in un registro pubblico, mentre la Blockchain è il supporto necessario per effettuare quelle azioni di controllo di enormi moli di dati e transazioni.
Gli ambiti applicativi riguardano tutti quei settori nei quali non è previsto un controllo diretto dello Stato: si parla dunque di commercio elettronico di opere d’arte, le eredità digitali, il settore dei titoli di credito.
Per quanto riguarda ad esempio la materia testamentaria, si tratta di un ambito che può beneficiare di smart contract e tecnologie blockchain, rendendo più semplice, ad esempio, l’accertamento della volontà dispositiva della persona che ha redatto il testamento, identificando le informazioni supportate da fatti concreti. Non solo: attraverso la blockchain è più semplice identificare tutti i documenti relativi alle proprietà e ai diritti goduti da una persona defunta attraverso, garantendo agli esecutori testamentari l’accesso a un pool di dati più affidabile e verificabile rispetto ai sistemi attuali.
Politica e Società
Tanto più ci si avvicina a un sempre più ampia accettazione del voto elettronico, tanto più diventa necessario garantire l’identità degli elettori, la conservazione in sicurezza dei registri e un’attività di spoglio e conteggio assolutamente trasparente per determinare il vincitore. In questo caso, la tecnologia blockchain è utile per sgombrare il campo da qualsiasi probabile tentativo di frode elettorale: poiché il voto avviene direttamente all’interno della blockchain, l’elettore ha la certezza della correttezza e della trasparenza dei risultati, dal momento che può direttamente verificarli, tracciarli, controllare che non siano in alcun modo stati alterati.
Real Estate
Comprare una casa è probabilmente uno dei maggiori investimenti che una persona fa nel corso della propria vita. Eppure finora la tecnologia ben poco ha fatto per rendere il processo di compravendita immobiliare più veloce, più semplice e più sicuro per tutte le parti in causa. Il real estate, il settore immobiliare, soffre ancora di un abuso di carta, di un continuo ricorso a intermediari per la verifica delle informazioni, di lentezza procedurale.
La blockchain offre un modo per ridurre la necessità di supporto cartaceo per la registrazione dei dati e porta, dunque, a una velocizzazione delle operazioni legate alla stesura dei contratti, all’identificazione delle controparti e dei dettagli precisi del bene oggetto di compravendita. I database decentralizzati applicati al settore della compravendita immobiliare possono aiutare a registrare, monitorare e trasferire titoli fondiari, atti di proprietà, privilegi ecc. e contribuiscono ad assicurare che i documenti siano accurati e verificabili. Per le istituzioni finanziarie e le società di erogazione dei mutui si parla di piattaforme per la gestione trasparente di tutti i documenti, migliorando il presidio delle attività amministrative e di backoffice e riducendo i costi associati.
Retail
Nel settore Retail, la Blockchain contribuisce ad aumentare la visibilità e la trasparenza lungo la supply chain, grazie all’utilizzo di shared ledger che consentono di tenere traccia delle merci lungo tutta la filiera, riducendo il rischio di errori negli ordinativi e il loro impatto economico.
L’utilizzo degli smart contract, inoltre, assume particolare importanza nella gestione degli accordi con i fornitori, aumentando la visibilità sulle performance.
La Blockchain consente di migliorare la tracciabilità, garantendo la conformità alle norme legate ad esempio all’origine degli alimenti. Proprio la tracciabilità può aiutare i processi di richiami dei prodotti, limitandoli ai soli articoli effettivamente impattati.
Risorse Umane
Nel settore del recruiting e delle gestione delle risorse umane, il lavoro di verifica delle credenziali di un candidato, delle sue esperienze lavorative precedenti, delle sue competenze, delle sue performance non è semplice e ancor più complesso diventa se ci si trova ad operare anche in contesti transnazionali.
Le tecnologie Blockchain consentono il controllo della veridicità di un curriculum così come quella delle esperienze acquisite da persone che si candidano per ricoprire determinate cariche, oltre naturalmente alla veridicità dei titoli di studio dichiarati.
E se nelle posizioni apicali la Blockchain assolve a questo compito di verifica e autenticità, nelle mansioni a più elevato turnover sono gli smart contract che entrano in gioco, in una logica di automazione delle aperture e chiusure di posizioni.
Sanità
La Blockchain ha in sé il potenziale di trasformare il mondo della sanità, collocando il paziente al centro dell’ecosistema e aumentando la sicurezza, la privacy e l’interoperabilità dei dati sanitari. Sulla Blockchain è possibile costruire un nuovo modello per lo scambio di dati sanitari, rendendolo più efficiente, disintermediato e sicuro.
In effetti, con la Blockchain è possibile indirizzare uno dei mali cronici di cui soffrono le istituzioni sanitarie: l’incapacità di condividere in modo sicuro i dati tra diverse piattaforme e istituzioni, che condiziona la capacità di stilare diagnosi accurate, di identificare i trattamenti efficaci e di migliorare l’assistenza erogata.
Scuola e università
Qualche caso d’uso reale è già in corso: in questo casi si tratta di utilizzare la tecnologia blockchain per autenticare i titoli e i certificati accademici, impedendo a chi non abbia effettivamente portato a termine un percorso di studi di vantare crediti che non siano stati legittimamente guadagnati. Si parla dunque dell’utilizzo di registri distribuiti per assicurare una maggior trasparenza della gestione dei certificati accademici e nella trascrizioni di lauree e diplomi e dunque combattere il fenomeno delle frodi.
Sicurezza
La sicurezza è uno degli ambiti di applicazione possibile della blockchain. Con una adozione su larga scala, si può ipotizzare una importante riduzione delle attività di hackeraggio, di manomissione e di intrusione nei database aziendali. Non solo i registri distribuiti al momento sembrano più sicuri rispetto a molti sistemi legacy, ma con la blockchain si elimina di fatto la necessità di interventi umani: non ci sono operatori umani che fungono da garanti delle procedure. Dunque la disintermediazione riduce i problemi di sicurezza.
Sport
Investire sulle potenzialità di carriera e sui meriti sportivi degli atleti è stato generalmente appannaggio delle agenzie, dei siti di scommesse o dei procuratori sportivi. Le blockchain potrebbero permettere di decentralizzare il processo di finanziamento della carriera di un atleta, per renderlo più democratico. Sarà, pertanto, possibile per i fan e i supporter di una stella del basket acquistare una partecipazione finanziaria che si rivaluta (o si svaluta) nel tempo in relazione al rendimento, ai percorsi di carriera e alle prestazioni del proprio campione del cuore.
Supply Chain
Uno degli aspetti più interessanti della tecnologia blockchain è che consente un controllo più sicuro e trasparente delle operazioni. Le catene di approvvigionamento e fornitura sono fondamentalmente una serie di nodi transazionali che permettono di trasferire e spostare i prodotti dalla fabbrica al punto vendita. Grazie a questa tecnologia, infatti le transazioni che intercorrono tra i diversi operatori di una filiera (dalla produzione alla vendita) potranno essere documentate in un registro decentralizzato riducendo così i costi di trascrizione, i ritardi e i possibili errori umani.
Le tecnologie Blockchain sono infatti in grado di seguire le quattro fasi della supply chain (identificazione del prodotto, consegna, registrazione del cliente e after sales) e supportano numerose applicazioni che spaziano dalle attività anticontraffazione alla gestione dei passaggi di proprietà fino a quella dei programmi di manutenzione o di riparazione in garanzia.