Oracle OpenWorld 2017: la Blockchain è un servizio Cloud

Oracle scende nell’agone della Blockchain annunciando la propria proposta: una piattaforma integrata in Oracle Cloud, in grado di connettersi alle applicazioni enterprise

Pubblicato il 03 Ott 2017

oracle-openworld

Miti Della Mura @MitiDellaMura

Era uno degli annunci attesi da OpenWorld 2017: Oracle è pronta a muovere i suoi passi nel mondo della Blockchain.

E lo fa esattamente nella stessa modalità con la quale sta affrontando anche tutto il tema dell’Artificial Intelligence: in modo integrato e coerente con tutta la sua offerta.
Del resto, lo ha spiegato nel suo keynote Mark Hurd, CEO della società, “Non si possono considerare queste tecnologie come applicazioni separate: sono integrate in tutta la nostra proposta”.

Per quanto riguarda nello specifico la Blockchain – che a OpenWorld 2017 si aggiudica una ventina di sessioni di approfondimento specifiche – si parla concretamente di un “Oracle Blockchain Cloud Service”, dunque un distributed ledger di classe enterprise del tutto integrato nella Oracle Cloud Platform e gestito direttamente da Oracle.
Per far comprendere il proprio approccio a questo tema – e soprattutto per quale motivo abbia deciso di investire in modo così deciso in una tra le tecnologie considerate più disruptive di questi ultimi anni – Oracle ha per prima cosa evidenziato quale sia la reale differenza tra un secure database e la Blockchain, dunque tra un terreno di gioco ben conosciuto e praticato e una nuova sfida.

“I dati possono essere condivisi senza necessità di un intermediario centralizzato o complessi processi di riconciliazione”, ha evidenziato Amit Zavery, senior vice president, Oracle Cloud Platform, “e possono essere condivisi attraverso molteplici organizzazioni nella certezza che ciascun nodo della blockchain è in grado di verificare e processare ogni singola transazione”.

La blockchain è diversa da un secure database perché i dati replicati sono controllati da molteplici organizzazioni: la mancanza di un unico punto di controllo elimina la possibilità di errori e compromissioni.
La ridondanza, inoltre, aumenta la fault tolerance, mentre i processi di riconciliazione risultano estremamente più veloci.
Infine, la blockchain e le DLT non si limitano a registrare i dati più recenti, ma tiene traccia di tutti i cambiamenti in modo sicuro.

La Blockchain di Oracle: un servizio cloud per accelerare in sicurezza il business

Sono dunque la resilienza, la scalabilità e la sicurezza i tre atout che Oracle riconosce alla Blockchain e prima di lanciare il proprio servizio la società è entrata a far parte di Hyperledger, confermando dunque la propria adesione agli open standard.
“La Blockchain è in grado di trasformare radicalmente la gestione del business – ha proseguito Zavery – rendendo le interazioni business-to-business più sicure, trasparenti ed efficienti”.
Perché la Blockchain, dunque?
Perché consente di accelerare i processi di business, con la condivisione di informazioni in modalità trusted attraverso tutti i partecipanti; perché consente di scalare velocemente il numero dei partecipanti a una rete (o a una chain, per essere più precisi); perché si integra con Oracle ERP Cloud, Oracle SCM Cloud, Netsuite SuiteCloud Platform o con le altre applicazioni di business; perché riduce rischi e complessità, aumentando nel contempo l’efficienza, grazie a elevati livelli di automazione; perché accelera il time to market.

Quanto al go-to-market, come primo step Oracle intende offrire Oracle BlockChain Cloud Service come parte integrante della sua Oracle Platform for Open Banking.

Qui puoi conoscere tutte le novità annunciate da Oracle in occasione dell’edizione 2017 di OpenWorld, con focus sul cloud, sull’artificial intelligence, sui nuovi programmi per i partner.

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