Il web distribuito e permanente si sta evolvendo e necessita di un database decentralizzato. BigchainDB lancia così il primo database basato su tecnologia Blockchain su scala planetaria, una rete pubblica – governata da un ente no-profit – pronta all’uso che unisce la sicurezza tipica della Blockchain con la ricercabilità delle informazioni “in stile database”
Quando Internet arrivò al grande pubblico nei primi anni ’90 portò con sé le speranze di un nuovo mondo democratico basato su una rete decentralizzata. L’utopia di quella visione è oggi abbastanza palese, dato che ci troviamo a vivere, lavorare, relazionarci e comunicare in una Internet centralizzata e “a silos” dove a dettare le “regole del gioco” sono le grandi web company.
Eppure, l’idea di una Internet decentralizzata, dove in sostanza nessuna singola entità possiede o controlla l’infrastruttura informatica, è ancora viva e trova con la Blockchain una nuova linfa vitale attraverso la quale creare un ambiente dove le risorse sono condivise tra i partecipanti e dove le persone (non i grandi Big di Internet) hanno il controllo delle loro informazioni, dei propri dati personali, di ciò che creano e condividono.
BigchainDB lancia il database interplanetario per il web distribuito
Di fronte a questa opportunità, BigchainDB (società che sviluppa database distribuiti arricchiti da funzionalità tipiche della tecnologia Blockchain) ha pensato fosse necessario preparare per tempo il database a supporto del web distribuito, IPDB, un database interplanetario “in stile Blockchain” la cui Governance è affidata ad una fondazione no-profit. I membri della fondazione sono i “custodi” della rete e ognuno di essi gestisce un nodo del server che memorizza e convalida le transazioni. Insieme questi nodi costituiscono il database IPDB.
IPDB, in sostanza, è due cose:
1) una rete che gestisce un database decentralizzato;
2) un’associazione senza fini di lucro, la cui rete forma in modo trasparente la membership (seguendo i principi di Trust tipici della Blockchain).
IPDB è basato sulle tecnologie già sviluppate da BigchainDB, ossia un database di Big Data decentralizzato cui sono state aggiunge caratteristiche e funzionalità tipiche della tecnologia Blockchain: controllo decentralizzato, immutabilità, creazione e trasferimento di asset.
L’impegno per non cadere nella trappola della centralizzazione di Internet
Per evitare che il progetto possa “sgonfiarsi” in un’altra visione utopica come accaduto ad Internet stessa, il modello organizzativo scelto è quello dell’Associazione di volontariato (che si chiama IPDB Foundation): il modello garantisce personalità giuridica alla rete in modo che l’Associazione possa quindi legalmente stipulare contratti e agire in tribunale. A svolgere la “missione” dell’Associazione sono i custodi ma, affinché non vi siano “secondi fini” o scopi di lucro personali, è stato deciso che più della metà dei custodi debba essere costituita da altre organizzazioni non profit o da enti pubblici. Allo stesso modo, per evitare il rischio di essere soggetti alle cattive leggi di un Paese, meno della metà dei custodi può provenire dal medesimo Paese. E, soprattutto, tutti i custodi devono essere pubblicamente impegnati a costruire una Internet decentralizzata.
Non solo, per evitare che la struttura iniziale abbastanza tradizionale (quella dell’Associazione con forma giuridica) potesse bloccare lo sviluppo dell’IPDB, i membri iniziali hanno previsto che al progredire del database e del successo del progetto, si evolva verso la dissoluzione dell’Associazione e si vada invece verso la completa decentralizzazione anche dal punto di vista organizzativo.
Il contributo alla scienza e alla ricerca
La Fondazione IPDB promuove la scienza e la ricerca sul funzionamento di database scalabili di Blockchain, la Governance dei sistemi decentralizzati e le applicazioni della tecnologia Blockchain.
In particolare, la IPDB Foundation ha assunto un ruolo di primo piano nella comunità Blockchain di Berlino con la quale ha organizzato il Summit 9984, una conferenza di due giorni a Berlino che ha riunito i migliori pensatori ed esperti di Blockchain di tutto il mondo.
«In futuro continueremo a rendere il nostro lavoro disponibile in molti modi: ospitando o presentando a conferenze e workshop, pubblicando risultati di ricerca e documenti tecnici, rilasciando software open source e altro ancora. Tutto ciò che facciamo sarà reso disponibile online, a beneficio del pubblico», si legge nel sito dedicato all’IPDB Foundation.
Sono chiamati a contribuire anche gli sviluppatori che intendono sfruttare il database decentralizzato e la tecnologia Blockchain per creare servizi o applicazioni.
Ad oggi, le applicazioni più promettenti del database decentralizzato riguardano ambiti come quelli dove la proprietà intellettuale ha un ruolo determinante oppure in settori come Fintech, Energia e Supply Chain. Anche se, si legge nei vari blog dei creatori, «cercare oggi di definire il database decentralizzato e dare forma alle possibili sue applicazioni è un po’ come tornare nel 1993 e cercare di spiegare i casi d’uso di Internet. Non sappiamo cosa accadrà ma sappiamo che sarà di grande impatto».