E’ uno dei temi più importanti che dividono tanti paesi e l’Europa intera: il comportamento da tenere nei confronti dei rifugiati, ovvero i temi dell’accoglienza e nello stesso tempo della sicurezza. Sappiamo bene tutti quanto sono accese le discussioni e profonde le lacerazioni che questo fenomeno sta portando in tutte le comunità. Da una parte il dovere, la volontà di dare accoglienza a chi fugge da guerre o da terribili crisi economiche e politiche e dall’altra chi esprime timori per la propria sicurezza.
Un grande aiuto per questa scelta, spesso lacerante, potrebbe arrivare dalla conoscenza, ovvero dalla possibilità di sapere chi si sta accogliendo, di avere informazioni sulla storia, sui suoi comportamenti. Nello stesso tempo un altro grande aiuto è anche nella certezza che gli aiuti forniti siano tali, ovvero che siano un supporto per ricostruire una vita, con la possibilità di lavorare, studiare, inserirsi in una nuova comunità e contribuire al suo sviluppo, al suo percorso.
Il più grande ostacolo in questo percorso è sempre stato quello di disporre di informazioni affidabili e di attuare provvedimenti di aiuto effettivamente controllabili. E’ proprio su questi temi che ha lavorato la startup finlandese MONI in strettissima collaborazione e supporto con il Governo di Talllin.
Una payment card che gestisce unique digital identity
Il tema posto sul tavolo a MONI era costituito . da alcuni dati che avevano iniziato a preoccupare le istituzioni Finlandesi. In tre anni, dal 2014 al 2017 il paese nordico aveva dato raccolto oltre 41 mila domande di asilo, nella maggior parte dei casi da paesi come Afghanistan, Iraq, Syria, Somalia ed Eritrea.
Purtroppo nella maggior parte dei casi si trattava di soggetti che chiedevano ospitalità senza disporre di un documento di identità riconosciuto e senza di questo documento i tempi di valutazione del permesso di soggiorno e di attivazione di un conto bancario diventavano lunghissimi. Peraltro, in assenza di servizi bancari, queste persone non potevano disporre della possibilità di gestire risorse economiche necessarie anche entrare a far parte di una comunità o per dimostrare la propria identità.
Una card basata sulla Blockchain
La dimostrazione della propria identità in questi casi è un fattore di straordinaria importanza. Il primo livello della soluzione ideata dalla startup finlandese MONI si presentava nella forma di carta di debito senza una banca, ovvero come uno strumento di pagamento. La novità stava nel fatto che questa card era direttamente collegata con un sistema di unique digital identity basato sulla Blockchain. Sulla base di questa idea è nato una collaborazione con il governo finlandese che ha deciso di utilizzare questa soluzione per la gestione delle risorse di supporto ai rifugiati. L’idea era quella di passare dal cash, evidentemente privo di controlli, a una soluzione che consente di avere esattamente e chiaramente un controllo sulle somme che vengono erogate ai rifugiati e nello stesso permette a queste persone di disporre di uno strumento di pagamento senza dover attivare un conto corrente bancario tradizionale.
Accesso al credito con Circle of Trust
La startup MONI ha sviluppato un modello che permette di gestire pagamenti e di processare transazioni senza la necessità di intermediari come banche. La logica è quella del P2P, con transazioni immediate tra singoli utenti ma con un unique digital record per ciascun utente e ciascuna transazioine associata agli unique digital identity delle persone coinvolte.
Con questa soluzione MONI e il Governo finlandese aggiunge a uno strumento di pagamento semplice, veloce e accessibile in termini di costi un elemento di trust he viene definito come Circle of Trust, ovvero quando un utente sceglie gli amici ai quali è disponibile a prestare denaro defininendo anche un massimale in termini di prestito, gli amici possono fare altrettanto. I prestiti tra amici non sono soggetti a fee, non ci sono interessi da pagare e il servizio è completamente free.
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