Blockchain a tutto campo: i trend e i vantaggi

Tracciabilità, rintracciabilità e trasparenza end-to-end nelle filiere: questi e molti altri i vantaggi della blockchain. Oggi solo il 3% delle organizzazioni sta implementando la blockchain su larga scala, ma oltre 9 aziende su 10 sta portando avanti dei proof of concept. Il Capgemini Research Institute intervista le aziende e fa il punto: l’hype si sta trasformando in realtà

Pubblicato il 30 Nov 2018

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La blockchain è un nuovo paradigma culturale rispetto a un’economia dello scambio che trascende il concetto di moneta digitale, attraverso un’innovazione che non chiede il permesso e che si basa sul principio del consenso distribuito.

Tecnologia nata in ambito finanziario e oggi assolutamente cross sector, la blockchain permette di condividere rapidamente informazioni certe su una rete affidabile. In che modo? Sfruttando Internet per rilasciare un nuovo modello di database, distribuito e blindato, che abilita un libro mastro digitale (distributed ledger) congeniato in modo tale da permettere di gestire le transazioni in maniera sicura.

Un modello in cui, oltre a un principio di gamification, convergono discipline complesse di computer networking, teoria economico-monetaria e crittografia.

Blockchain e livello di maturità delle aziende

A raccontarlo più nel dettaglio è l’ultimo report condotto dal Capgemini Research Institute. Gli analisti hanno intervistato un campione di 450 organizzazioni che al momento stanno implementando la tecnologia blockchain.Gli esperti hanno identificato tre livelli diversi di maturità nell’uso della blockchain da parte delle organizzazioni:

  • La stragrande maggioranza (87%) è in fase sperimentale o fase di proof-of-concept
  • Il 10% è in una fase avanzata di sperimentazione, con piloti in almeno uno stabilimento
  • Solo il 3% delle organizzazioni sta implementando la blockchain su larga scala

blockchain supply chain

Come e perché la blockchain è una tecnologia disruptive

Come ribadiscono i ricercatori, la complessità del meccanismo di funzionamento della blockchain non è tanto nella tecnologia adottata ma nell’equilibrio che questo modello crea nel concatenamento dei vari processi di gestione da cui si genera un consenso, pubblico, distribuito e condiviso.

«L’innovazione di questa forma di registrazione – ha precisato Emanuele Galdi, Enterprise Architecture Expert di Capgemini – non è solo quella di eliminare la necessità di una gestione centralizzata. Nella concatenazione dei blocchi ogni nuovo blocco è costituito da un gruppo di transazioni più recenti, che vengono registrate e aggiunte in ordine cronologico: questo consente agli operatori di mercato di tenere traccia delle transazioni senza che sia necessario consultare un registro centrale. Quello che rende la tecnologia blockchain un sistema sicuro è il fatto che i dati presenti in un blocco non possono essere alterati retroattivamente senza che, a cascata, non vengano modificati anche tutti i blocchi successivi il che, per avvenire, necessiterebbe del consenso della maggioranza della rete».

Emanuele Galdi - Capgemini

Dal PLM ai pagamenti, l’importanza della trasparenza

Il potenziale della Blockchain, in virtù del suo modello decentralizzato e autonomo, si presta ad applicazioni ancora più estese, soprattutto se agganciate ad altre due tecnologie disruptive come la Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale. Nell’ambito della gestione del ciclo di vita del prodotto (Product Lifecycle Management), l’identificazione univoca e la geolocalizzazione legate all’uso di una sensoristica avanzata che  consente la rappresentazione digitale dello stato di un prodotto nello spazio e nel tempo (per cui Gartner ha coniato il termine di Digital Twin– NdR), non solo abilita una migliore gestione di dati e analisi, ma trova il suo apice nell’integrazione alla blockchain estendendo i vantaggi anche in fase di pagamento.

Blockchain nell’Insurance: la cordata eccellente

Tra tutti i settori ad alto potenziale, l’utilizzo estensivo della blockchain nel settore assicurativo apre ampie prospettive di manovra e di sviluppo, aiutando a risolvere le inefficienze dei processi operativi e a gestire la continua evoluzione del quadro normativo. Basti solo pensare alla gestione di una corretta valutazione del rischio che impone di processare una ingente mole di dati, scambiati attraverso continui flussi di informazioni tra clienti, broker e compagnie.

Utilizzare la blockchain permette di rendere estremamente più efficienti i processi transattivi nella gestione dei sinistri, abbattendo sia i tempi che i costi.

Sono queste le premesse che hanno spinto una cordata di imprese eccellenti a fare quadrato: Generali Global Corporate & Commercial Italia, AIG e UnipolSai Assicurazioni lato compagnie, Aon e Willis Towers Watson lato broker hanno costruito una soluzione innovativa con il supporto del centro di eccellenza Blockchain Distributed Ledger Technology di Capgemini in Italia. L’obiettivo? Utilizzare la blockchain per eliminare inefficienze e migliorare il servizio ai clienti corporate.

«Partendo dal rischio property abbiamo definito alcuni standard di comunicazione dei dati – ha proseguito Emanuele Galdi -, valutando le tecnologie disponibili per automatizzare il più possibile i passaggi di condivisione e approvazione ad oggi spesso manuali. Abbiamo realizzato così una soluzione a doppia valenza. Ai clienti si offre un servizio più semplice, veloce, trasparente ma anche sicuro. Agli operatori del settore si consente la condivisione delle informazioni necessarie per la quotazione in tempo reale con la possibilità di produrre documenti di polizza coerenti, in modo verificabile e tracciato».

Tutto questo avviene attraverso la definizione di un ecosistema privato basato sulla tecnologia Corda di R3 a cui qualsiasi compagnia e broker italiano può accedere, previa autorizzazione dei partecipanti stessi. L’innovazione permette di gestire e ottimizzare le tempistiche di negoziazione e quotazione, con una riduzione che può arrivare al 90%, rispetto alla gestione tradizionale. In questo modo si migliora anche la qualità delle informazioni trasmesse, grazie al modello dati standardizzato, concordato e scambiato tramite Blockchain privata (Permissioned Ledger).

«Questo progetto rappresenta una delle prime applicazioni blockchain per il settore assicurativo – ha concluso Galdi – ed indirizza un problema concreto, ovvero l’efficienza, l’affidabilità e la velocità delle comunicazioni tra broker e compagnie. Si tratta inoltre di un interessante esperimento di co-creation tra tutti gli attori coinvolti, testimoniando la volontà di Capgemini di voler contribuire in modo significativo all’innovazione del comparto».

Come funziona la blockchain nell’assicurativo

In dettaglio, la piattaforma copre diverse fasi, a partire dalla raccolta del set minimo di informazioni di rischio da parte del broker di assicurazione e al successivo invio ad un gruppo selezionato di compagnie per una prima valutazione.

Le compagnie, a seguito della valutazione, rispondono con una manifestazione di interesse o un rifiuto: a questo punto il broker completa la raccolta delle informazioni del set concordato e invia alle compagnie una quotazione.

Le compagnie, a loro volta, inviano al broker una proposta di quotazione e avviano, sempre sulla piattaforma, un processo iterativo di negoziazione che porterà le parti ad un accordo (il sistema prevede anche la gestione di rischi in coassicurazione).

Una volta concordato il contenuto della copertura, viene inviato a tutte le parti coinvolte un ordine fermo elettronico e la polizza può essere emessa accedendo alle informazioni scritte sul ledger, criptate e accessibili solo agli attori convolti.

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