Progetto Ibsi, su quale blockchain si basa la rete italiana

La Italian Blockchain Service Infrastructure dovrebbe fondarsi sulla tecnologia DLT permissionless e pubblica, per rispondere ai requisiti posti dall’Unione Europea nel 2018

Pubblicato il 03 Mar 2021

William Nonnis

Full stack & blockchain developer - ministero della Difesa

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Partiamo dalla notizia di uno studio-progetto sulla Infrastruttura Nazionale Blockchain per i servizi pubblici (IBSI), in cui emerge chiara la necessità di presentare progetti validi al fine di beneficiare del Recovery Fund. Il punto fondamentale è questo: è stata realmente compresa l’importanza della vera Blockchain, che è quella pubblica e permissionless? Troppe volte, infatti, il termine Blockchain, o gli pseudo-progetti Blockchain, è utilizzato per ragioni di marketing e non per creare vantaggi o apportare benefici alla comunità.

La posizione della Commissione Europea

Partendo da questo assunto, esaminiamo i fatti. Nel febbraio 2018 la Commissione europea ha lanciato l’osservatorio e il forum della UE sulla blockchain e ha investito circa 300 milioni di euro in progetti a sostegno dell’uso della Blockchain in una serie di settori tecnici e sociali, attraverso il programma Horizon 2020. Gli Stati membri sono stati molto attivi nel sostenere ecosistemi Blockchain, avvio di esperimenti e annuncio di azioni a livello di governo. La Commissione europea, come si evince dal documento ufficiale, intende assumere una posizione di leadership globale nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie blockchain e di registro distribuito che possono cambiare il modo in cui i cittadini e le organizzazioni collaborano, condividono informazioni, eseguono transazioni, organizzano e forniscono servizi.

Il progetto Ibsi

Nell’articolo del Corriere delle Comunicazioni del 25 febbraio 2021 si scrive: “…il progetto Ibsi (Italian Blockchain Service Infrastructure), che punta a sperimentare la modalità di progettazione e sviluppo di un ecosistema basato su tecnologie di tipo Registri Distribuiti (DLT), in linea con la Strategia Europea che sta realizzando, con il contributo italiano, un’infrastruttura analoga nell’ambito della European Blockchain Partnership.”

In questo caso viene citata l’espressione DLT (un grande passo verso la distribuzione delle informazioni), ma sicuramente non è Blockchain, nonostante i presupposti innovativi della Commissione europea. A febbraio 2018, infatti, erano questi: “assumere una posizione di leadership globale nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie Blockchain e di registro distribuito”.

Nel documento trascritto nel febbraio 2018 i presupposti erano ottimi e specificavano chiaramente l’utilizzo di “tecnologie blockchain e di registro distribuito”. Ciò premesso la perplessità si ripercuote sia sul reale sviluppo dell’infrastruttura (blockchain o DLT) sia su formazione e informazione, pensando alla Pubblica Amministrazione e ai suoi operatori. Non è sicuramente un problema anagrafico (concetto secondo me obsoleto), ma un problema di paradigma culturale, essendo uno Stato culturalmente radicato e non predisposto al cambiamento che in questi ultimi 15 anni ha viaggiato velocemente.

Almeno il 90% della popolazione italiana si trova oggi in grosse difficoltà. La strada da percorrere è ancora molto lunga per quel che riguarda il digitale e tutti gli sviluppi a esso legati. Per questo quel documento dovrebbe essere analizzato sotto il profilo tecnico-progettuale per capire cosa realmente vogliono o vorrebbero fare, in Italia, per “contribuire a migliorare il rapporto con gli utenti dei servizi e, nel caso della PA, a incrementare la semplificazione, la trasparenza, la sicurezza e l’efficacia delle interlocuzioni e dei servizi resi, nel rispetto del principio dell’una sola volta (Once-Only Principle), ovvero di consentire a cittadini e imprese di fornire dati solo una volta quando interagiscono con le Pubbliche Amministrazioni”, così come riportato dall’articolo in questione.

La blockchain pubblica nella PA è da preferire a quella privata/DLT. È una vera e propria necessità tanto per i servizi erogati verso l’utente, quanto soprattutto per il concetto di fiducia tra servizi erogati dallo Stato e il cittadino, che oggi pare non sia così tanto scontato.

Ibsi blockchain

I vantaggi della blockchain

Grazie alla sua architettura, la Blockchain potrà essere, in futuro, interoperabile con qualsiasi entità, come: ospedali, banche, dispositivi IoT e IoE e applicazioni, permettendo a lungo termine di avere uno scambio di dati tra le varie istituzioni e costruendo così le basi per una pubblica amministrazione efficiente, sicura e funzionale. Questo tipo di tecnologia potrebbe avere un impatto favorevole nella UE, in quanto riuscirebbe a garantire la vera tracciabilità, trasparenza, sicurezza e certificazione a livello anche legale dei principali servizi tra Stato, azienda e cittadino.

Notevoli e numerosi sono, infatti, i vantaggi della tecnologia blockchain e del suo utilizzo:

  1. Identità digitale SSI (Self Sovereign Identity);
  2. il cittadino/azienda avrà una risposta al servizio richiesto in tempi celeri e in maniera sicura;
  3. lo Stato avrà un maggior monitoraggio dei principali servizi gestiti dalle varie aziende, visualizzando in tempo reale le transazioni svolte;
  4. forte alleggerimento della burocrazia grazie alla digitalizzazione dei servizi, con il ritorno così di un notevole risparmio sulla macchina governativa a vantaggio dell’azienda e /o cittadino;
  5. i dati non saranno più ridondanti grazie all’utilizzo delle identità digitali;
  6. istantaneo controllo incrociato per molteplici esigenze istituzionali o governative;
  7. verifica del dato subitanea e obiettiva;
  8. sicurezza e trasparenza garantite dall’affidabilità e solidità della tecnologia;
  9. contrasto all’evasione fiscale e alla criminalità.

I settori dove la blockchain può realmente impattare, ottimizzando o rivisitando i processi a monte e non a valle, sono: la filiera agro-alimentare, il settore manifatturiero e sostenibilità, la gestione dei rifiuti, la logistica, la sanità, l’istruzione, il P2P energetico, le opere d’arte e i monumenti.

Conclusioni

Riassumendo: le basi infrastrutturali e progettuali nel settore IT devono essere chiare e corrette in modo che la tecnologia blockchain porti a un cambio di paradigma culturale e sociale. Questo condurrà sicuramente all’implementazione di nuove figure professionali “ibride”, intendendo con tale espressione un professionista che sappia ben rapportarsi con i vari interlocutori con i quali quotidianamente si troverà a interagire. A partire dalle scuole elementari, medie, superiori università, seminari, congressi, workshop, formazione e informazione a beneficio della comunità (cittadini, professionisti, aziende, etc). Il tutto affinché possano operare, agire, fare ricerca e sviluppo per il bene dell’individuo, supportati da una tecnologia giusta, equa ed equilibrata.

Insomma, l’avvenire che sogno, è quello di una tecnologia amica, pulita e trasparente, che accompagni l’uomo verso un “buon futuro”. È un avvenire in cui la tecnologia si umanizza, ripristinando il valore essenziale della fiducia reciproca; un futuro in cui nessuno sarà più lasciato indietro e solo; un futuro fatto da una rete globale costituita da persone strette e coese per obiettivi comuni.

Breve glossario per comprendere i termini dell’innovazione

  • Trasformazione digitale: consiste nella trasformazione profonda delle organizzazioni, a partire dai processi e dai flussi informativi fino ai modelli di business, per cogliere pienamente le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi media e canali di comunicazione.
    É un concetto molto ampio e trasversale ed è al centro di tutti i cambiamenti tecnologici, organizzativi, culturali, sociali e creativi.
  • Tipi di innovazione, ad oggi ne contiamo principalmente 5:
  1. Tecnologica, un modo nuovo e più efficiente di trasformare e plasmare la realtà;
  2. Economica, utilizzo dell’innovazione tecnologica al servizio della produzione per ottenere un surplus di valore;
  3. Regolativa, trasformazione delle regole e/o delle sanzioni (formalizzate nei codici: civile, penale, etc.);
  4. Normativa, identificazione dei valori sociali condivisi e delle nuove abitudini sociali;
  5. Culturale, introduzione di nuove modalità di interlocuzione con il mondo così chiamato onlife, questo è il punto il più importante.
  • Infrastrutture critiche (IC): si intendono tutte le strutture essenziali per il mantenimento delle funzioni vitali della società, governance, salute, sicurezza e del benessere economico e sociale di un Paese. Le IC che un Paese deve avere come controllo (inclusa la parte fisica) sono: istruzione, sanità, giustizia, energia (acqua, gas e rifiuti inclusi).

Le principali caratteristiche della blockchain permissionless sono:

  1. un registro distribuito delle transazioni, liberamente accessibile e basato sul consenso che avviene tra i partecipanti alla rete stessa, con l’utilizzo intensivo della crittografia e della firma digitale;
  2. non esiste più una logica di centralizzazione (anche nelle sue forme evolute decentralizzate), ma una forma distribuita e orizzontale delle informazioni;
  3. è una tecnologia che conferisce totale fiducia e trasparenza ai soggetti e alle operazioni coinvolte;
  4. l’immutabilità, una volta che una transazione viene iscritta, non si può né modificare né cancellare.
  • Peer-To- Peer (P2P): è una rete in cui un gruppo di persone o macchine partecipa in modo completamente decentralizzato. Una rete dove non c’è un punto centrale di connessione o controllo e dove le parti agiscono in autonomia, rispondendo a un protocollo comune. Con questo, i membri della rete possono scambiare informazioni direttamente e senza intermediari. Uno dei vantaggi principali di questa tipologia di rete è la sua elevata scalabilità e capacità di “autorigenerazione”. Nel caso in cui un nodo smetta di funzionare (o semplicemente si disconnetta dal network) la rete continuerà a funzionare senza rilevanti problemi. Lo scambio di dati o la ricerca di risorse continuerà ugualmente lungo strade alternative rispetto al nodo non più disponibile. Va da sé che il server centrale non è più indispensabile, oltre al fatto che, essendo i dati distribuiti su molti nodi, si possono raggiungere velocità di download molto elevate. Infatti, potendo scaricare la stessa risorsa da più fonti contemporaneamente, sarà possibile sommare la banda garantita da ogni singolo nodo.
  • Protocollo di consenso distribuito: i nodi della rete concordano sullo stesso stato di una blockchain permissionless, creando in questo modo una sorta di ecosistema di autocontrollo. Questo è un aspetto assolutamente cruciale della tecnologia che svolge due funzioni chiave: permette di aggiornare la blockchain assicurando che ogni blocco della catena sia veritiero, mantenendo i partecipanti motivati; impedisce ad ogni singola entità di controllare o mandare all’aria l’intero sistema blockchain.

Il consenso opera come asse fondamentale, infatti, le idee e le migliorie del codice più votate sono quelle che finiscono per essere implementate.

La prima vera blockchain permissionless Bitcoin cambia se la maggioranza accetta questa modifica. Lo stesso accade con il libro contabile che gestisce la blockchain solo se la maggioranza dei nodi considera valida una nuova transazione; questa viene, così, accettata e registrata nel libro dei conti.

  • Smart contract: è un protocollo computerizzato che esegue i termini di un contratto in maniera automatica. È la “traduzione” o “trasposizione” in codice di un contratto che possa verificare in automatico l’avverarsi di determinate condizioni (clausole) e quello di eseguire in automatico azioni (o dare disposizione affinché si possano eseguire determinate azioni), nel momento in cui le condizioni determinate tra le parti sono raggiunte e verificate.
  • Transazioni: una delle caratteristiche della tecnologia blockchain è il modo in cui conferma e autorizza le transazioni. Ad esempio, se due persone desiderano eseguire una transazione con una chiave privata e una pubblica, rispettivamente, la prima persona allegherà le informazioni sulla transazione alla chiave pubblica della seconda parte. Queste informazioni totali vengono raccolte in un blocco. Il blocco contiene una firma digitale, un timestamp e altre informazioni importanti e pertinenti. Va notato che il blocco non include le identità delle persone coinvolte nella transazione. Questo blocco viene quindi trasmesso a tutti i nodi della rete e quando l’individuo giusto utilizza la sua chiave privata e la abbina al blocco, la transazione viene completata con successo. Più semplicemente possiamo definirla così: le transazioni sono una serie di dati strutturati che attestano il passaggio di valore o di proprietà o di titolarità, cioè con la transazione vengono trasferite delle cose/informazioni.
  • Blocchi: sono rappresentati dal raggruppamento di un insieme di transazioni che sono unite per essere verificate, approvate e poi archiviate dai partecipanti alla blockchain;
  • Nodi: sono i partecipanti alla blockchain e sono costituiti fisicamente dai dispositivi di ciascun partecipante;
  • IoT: offre l’opportunità di estrarre nuovi dati e migliorare i processi, portare prodotti e servizi innovativi, raccogliere informazioni e di conseguenza eseguire una profilazione dell’utente. Nel 2020 sono stati rilevati 20,4 miliardi di dispositivi IoT, generando oltre 14 zettabyte (14 triliardi di byte) di dati ogni anno.
  • IoE: è la connessione intelligente di persone, processi, dati e cose. Internet of Everything (IoE) descrive un mondo in cui miliardi di oggetti hanno sensori per rilevare misure e valutare il loro stato, tutti collegati su reti pubbliche o private, utilizzando protocolli standard e proprietari.
  • Differenze IoE e IoT: l’Internet of Everything (IoE) con le sue componenti fondamentali (persone, processi, dati e cose) si basa sull’Internet of Things (IoT), con il suo principale pilastro: le cose. Inoltre, l’IoE migliora ulteriormente il potere di Internet per migliorare i risultati commerciali e industriali e, in definitiva, migliorare la vita delle persone aggiungendo una ulteriore evoluzione dell’IoT.
  • Cybersecurity: un altro problema che riguarda tutti da vicino è quello della sicurezza dei dati. La blockchain può esprimere le sue potenzialità a supporto di questo fenomeno, tutelando i vari attori coinvolti nell’impedire la manipolazione o la manomissione dei dati. Infatti, sebbene i registri siano pubblici, i dati all’interno della stessa vengono scambiati utilizzando tecniche avanzate di cifratura.
  • Crittografia asimmetrica: la crittografia è la scienza della trasmissione sicura di informazioni contro potenziali avversari di terze parti. Nell’informatica è la conversione dei dati da un formato leggibile in un formato codificato che può essere letto o elaborato solo dopo che è stato decrittato, è la base della protezione dei dati ed è il modo più semplice e importante per garantire che le informazioni di un sistema informatico non vengano violate, rubate e lette da qualcuno che voglia utilizzarle per scopi malevoli o illeciti. La crittografia asimmetrica è un processo che utilizza una coppia di chiavi correlate – una chiave pubblica e una chiave privata – per crittografare e decrittografare un messaggio e proteggerlo da accessi o usi non autorizzati. Questi processi di crittografia e decrittografia avvengono automaticamente, gli utenti non devono bloccare e sbloccare fisicamente il messaggio. Molti protocolli si basano sulla crittografia asimmetrica, inclusi i protocolli TLS (Transport Layer Security ) e SSL (Secure Socket Layer ), che rendono possibile HTTPS. Il processo di crittografia viene utilizzato anche nei programmi software, come i browser, che devono stabilire una connessione sicura su una rete non sicura come Internet o devono convalidare una firma digitale.

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