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Orchestrazione e innovazione dei processi, ecco cosa farà Appian nel 2025 



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L’obiettivo che si è posto il vendor è quello di innovare i prodotti all’insegna di una concreta Gen AI, ma anche il modo in cui propone la propria tecnologia per la gestione dei processi, il che implica, tra l’altro, la riorganizzazione del canale

Pubblicato il 21 ott 2024



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Spiegare alle aziende a cosa serve davvero la tecnologia, creare momenti di confronto tra gli utenti in cui possano emergere i vantaggi che essa può determinare nell’organizzazione e dare concretezza all’intelligenza artificiale (e in particolare alla Gen AI) per evidenziarne le effettive potenzialità per il business: sono alcuni dei principali impegni presi da Appian per il 2025. A questi si aggiunge una maggior focalizzazione sull’organizzazione della rete di partner tecnologici, cioè quell’insieme di realtà di varia natura che aiutano a portare e a far sfruttare la piattaforma Appian alle aziende italiane. 

Innovazione dei processi, ecco perché serve fare contaminazione positiva

La piattaforma software proposta da Appian promuove e supporta l’orchestrazione e la gestione di tutti i processi aziendali, dall’inizio alla fine. Grazie a questa, ogni organizzazione può decidere come e da dove partire per avviare il proprio percorso di trasformazione.

“Solo qualche anno fa – racconta Silvia Speranza, regional vice president Italy & Greece – le aziende erano disposte a partire con grandi progetti che coinvolgessero più processi in un ampio scenario di miglioramento, adottando un approccio disruptive, Oggi questo accade molto meno, i nostri nuovi clienti preferiscono partire da casi d’uso, quali per esempio l’e-procurement”.

Le aziende non possono permettersi di sbagliare, vogliono, da un lato, valutare le esperienze degli altri per capire come la tecnologia possa davvero essere utile e, dall’altro, osservare nel tempo il comportamento delle nuove soluzioni per poi decidere di ampliarne l’uso.

Appian rispetta queste modalità di avvicinare la sua tecnologia, capisce l’importanza degli utenti finali di condividere aspettative e risultati per comprendere i reali benefici di cui poter fruire.

“Ci siamo resi conto che le aziende non basano più le proprie decisioni solo su quanto riportato dal vendor – continua Speranza – è per loro molto importante sentire cosa è stato fatto in altri contesti simili al proprio dalla voce dei diretti protagonisti”.

L’azienda ha quindi declinato in una modalità tutta italiana il concetto di Appian around the world.

“L’evento annuale di Appian, naturalmente, si svolge in America. Negli anni l’Europa ha sempre più contribuito alla realizzazione dei risultati e quindi si è deciso di portare l’evento anche in Europa. Da quest’anno l’azienda investe in incontri nei Paesi che risultano più rilevanti in termini di risultati e tra questi c’è l’Italia. A fine maggio è stato organizzato Appian Around the World Milan dove abbiamo deciso di far parlare della loro innovazione i nostri clienti”.

La casa madre ha “sfidato” Appian Italia a portare almeno 100 clienti e prospect per verificare la bontà dell’iniziativa. Il successo è andato oltre le attese, sono intervenuti all’evento quasi 200 partecipanti interessati ad ascoltare testimonial d’eccellenza in ambiti quali Finance & Insurance, PA eccetera.

“Devo dire con una certa soddisfazione – sottolinea Speranza – che questa idea della contaminazione positiva è vincente, a maggio 2025 replicheremo l’evento e presenteremo altri clienti che parleranno di noi”.

La Gen AI si innesta in un’evoluzione tecnologica che prevede intelligenza artificiale da anni

Nell’anno del suo 25mo anniversario, Appian ripercorre la sua storia ricordando che ciascun “mattoncino” tecnologico – dagli applicativi per il business process management alla generative AI applicata al miglioramento dei processi – si è man mano affiancato agli altri, fornendo una ulteriore opportunità di automatizzazione che può vivere a se stante o integrarsi in un processo evolutivo.

“L’intelligenza artificiale – spiega Lorenzo Alegnani, area vice president customer success EMEA Central and South – non è una novità recente per Appian. In particolare, nel 2019, con l’acquisizione di Novayre Solutions, la piattaforma Appian ha integrato funzionalità di RPA – Robotic process automation. Sempre in una logica di arricchimento delle funzionalità di automazione, è stata portata a termine nel 2021, l’acquisizione di Lana Labs, attiva in ambito process mining e, in particolare, nell’analisi dei processi basata su AI e machine learning”. 

Innalzando via via il livello di automazione della propria piattaforma, così come avviando già nel 2020 funzioni di sentiment analysis e per il riconoscimento dei documenti, Appian ha indubbiamente applicate tecniche di intelligenza artificiale ed è stata subito pronta a raccogliere la sfida della GenAI.

Cosa possiamo generare con la Gen AI? È la domanda – ricorda Alegnani – che ci fanno spesso i clienti che, seppur incuriositi dalla novità, non riescono a cogliere a cosa possa davvero servire l’intelligenza artificiale generativa nei loro processi. Attualmente, Appian ha dato dei compiti ben precisi alla Gen Ai che riguardano l’accelerazione dei tempi di sviluppo e di integrazione, l’interpretazione di dati e processi e la standardizzazione delle comunicazioni. Tra le principali prerogative della Gen AI vorrei evidenziare la capacità di offrire raccomandazioni. La nostra piattaforma non si limita più solo a visualizzare rapidamente le inefficienze dei processi, ma dà suggerimenti per migliorarli. E tutto questo, naturalmente, potendo contare su una AI privata che non esponga a rischi la proprietà intellettuale”.

Scendendo più nel dettaglio dei casi reali di applicazione dell’AI privata. si può far riferimento all’AI specializzata per la classificazione ed estrazione di documenti non strutturati e alla realizzazione di contratti in ambito Finance. Per il Farmaceutico l’AI serve per semplificare l’analisi dei documenti inerenti agli aggiornamenti normativi e identificare i cambiamenti da attuare per esser compliance.

L’AI è poi applicata in campo Assicurativo (per esempio, per normalizzare le informazioni fornite dal cliente) e Universitario per facilitare i modi di studenti e professori di interrogare la conoscenza dell’Ateneo.

La rete di partner Appian si fa in 3

Il giro d’affari di Appian Italia è in continua crescita, con risultati (+15% anno su anno) in linea con quelli della corporate. L’azienda può contare sulla collaborazione di circa 50 partner (di cui una ventina sono quelli attivi).

“Nel mio nuovo ruolo in Appian – afferma Emanuele Galdi, senior partner sales manager Italy & Greece – sto riorganizzando la rete di partner suddividendola in tre. Con le big five, le grandi aziende di consulenza, stiamo lavorando per creare value proposition ad hoc per singoli mercati. Vogliamo così mettere a fattor comune le competenze e tecnologie destinate specificamente alle principali industry. D’altro canto, operiamo a fianco dei system integrator per collaborare a grandi progetti di trasformazione e vogliamo valorizzare, poi, quelle piccole realtà che abbiamo definito “boutique” che vantano skill molto verticali. Fine ultimo di questa chiara identificazione è costruire un ecosistema dove i partner stessi possano confrontarsi tra loro e valorizzare le rispettive abilità in progetti che possono così diventare congiunti”.

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