Carla Targa, Marketing & Communication Manager di Trend Micro, sintetizza la strategia della società, che impiega l’analisi dei big data per potenziare l’efficacia delle proprie soluzioni di sicurezza.
“Nelle smart city di domani – afferma Targa – le persone saranno completamente dipendenti dalla Rete. Tutte le attività quotidiane, come la socializzazione o gli acquisti, fino alle operazioni burocratiche e i pubblici uffici, verranno gestite online e la tecnologia sarà anche indossabile. Ogni settore, dalle banche agli ospedali, supporterà un Internet del tutto, ovvero un network di milioni di dispositivi interconnessi che offrono servizi efficienti e innovativi”.
Se il futuro sarà quindi sempre più informatizzato, automatizzato, connesso e social, con miliardi di informazioni che transiteranno in pochi secondi nelle reti aprendo nuovi orizzonti competitivi e la possibilità di ottenere insights utili all’azienda, contemporaneamente si dovrà gestire una maggiore complessità e affrontare l’urgenza di difendere i big data (relativi a informazioni di business) da attacchi informatici sempre più frequenti e mirati e questo può avvenire sfruttando quei big data che possono aiutare a identificare le minacce: “Dal punto di vista della sicurezza It – prosegue Targa -, i big data offrono l’opportunità di sviluppare strumenti ancora più efficaci in termini di rilevamento delle minacce e capacità di prevenzione. Il segreto non è la mera capacità di collezionare terabyte su terabyte di dati, ma sapere effettivamente cosa fare con essi”. La big data analytics, infatti, permette di identificare le nuove minacce rispetto a una enorme quantità di fonti. “Questo – afferma la manager – è il vero valore dei big data per il settore della sicurezza. Fin dal 2008 Trend Micro ha rilasciato Smart Protection Network, un’infrastruttura in-the-cloud che sfrutta un approccio di difesa intelligente basato sulle conoscenze collettive ottenute dal bacino dei clienti nel mondo, correlando i dati provenienti da miliardi di query giornaliere”.
Per rispondere alle nuove tipologie di minacce, il vendor ha anche sviluppato funzioni analitiche in grado di intervenire sui Big Data per identificare una gamma ancora più ampia di nuovi malware. “L’analisi di grandi volumi di dati sulle minacce di sicurezza – conclude Targa – può infatti aiutare a rivelare modelli tipici di infiltrazione, ad esempio attacchi mirati sofisticati come gli Apt (Advanced Persistent Threats), che altrimenti rimarrebbero nascosti. Ma per sfruttare i big data, le aziende devono costruire una mappa logica dei dati per sviluppare una strategia di sicurezza ad hoc, basata su policy, procedure e tecnologie di data loss protection e prevention, nonché strumenti di autenticazione e controllo degli accessi”.