La guida

Web analyst, cosa fa e requisiti di un analista web

Si tratta di una figura che domina la governance dei dati e ottimizza le prestazioni dei canali e dei progetti web aziendali in relazione agli obiettivi strategici. Individua tendenze, identifica anomalie, sconsiglia decisioni: i requisiti, le competenze richieste, le responsabilità, il percorso formativo

Pubblicato il 26 Apr 2022

Josephine Condemi

Giornalista

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All’interno di un’agenzia o da consulente, dentro una multinazionale o una pmi, come venditore di soluzioni di digital analytics per aziende produttrici: sono molti i contesti in cui un web analyst può trovare un impiego.

Il web analyst è infatti una delle figure professionali più richieste: unisce competenze IT e business per trarre dai dati le informazioni utili a prendere decisioni.

Molto più di un tecnico, è una risorsa essenziale non solo in fase esecutiva ma anche durante la programmazione strategica.

Vediamo nel dettaglio di cosa si occupa e come diventarlo.

Chi è e cosa fa il web analyst

Il web analyst, o analista web, è la figura professionale che analizza, gestisce e monitora i dati relativi alle attività digitali dell’azienda, dal sito all’e-commerce fino a specifici progetti web.

Il suo compito è trarre valore dai dati per definire, implementare e testare strategie che consentano di raggiungere gli obiettivi aziendali.

Un web analyst capace:

  • sa comprendere le dinamiche di mercato;
  • sa dove trovare i dati dalle fonti disponibili;
  • sa quando e in che formato raccoglierli in relazione ai KPI – Key Performance Indicator, gli indicatori chiave di prestazione aziendale;
  • sa come scegliere gli strumenti più opportuni per trattare ed elaborare i dati nel rispetto delle normative privacy;
  • sa come modificare un’implementazione per rispondere a nuove esigenze;
  • sa come presentare i dati per supportare le decisioni di business.

Un web analyst esperto, infatti, non si limita ad eseguire: poiché eccelle nella governance del dato, individua dall’analisi nuove tendenze, crea approfondimenti di business, identifica anomalie, sconsiglia decisioni che non tengano conto delle evidenze emerse, suggerisce l’esplorazione di strade poco battute ma potenzialmente redditizie.

Per questo, oltre alle competenze tecniche, il web analyst deve dotarsi di ottime capacità comunicative e relazionali.

Requisiti di un web analyst

È possibile esercitare come web analyst anche senza un diploma di laurea. Tuttavia, le posizioni più ambite, e meglio retribuite, richiedono una laurea in statistica, matematica, economia, informatica o campi correlati.

Un master in questi settori, o un MBA-Master in Business Administration, è chiaramente un valore aggiunto.

È richiesta infatti una mentalità business-oriented con (almeno) una conoscenza basilare di marketing (anche) online, necessaria a comprendere e ottimizzare sia i driver e le dinamiche di traffico che gli obiettivi e le strategie aziendali.

È richiesta (almeno) familiarità con i principali strumenti di analisi web: Google Analytics (Universal e Google Analytics 4), Salesforce, ma anche Adobe Analytics, Facebook Insights.

Idem per i sistemi di gestione dei tag come Google Tag Manager, Tealium, Segmento.

I profili più esperti conoscono i tre principali linguaggi di programmazione, ovvero HTML, Javascript e CSS e almeno un framework applicativo a pagina singola (Vue, Angular).

La capacità di eseguire un debugging correttamente, attraverso strumenti come Google Real-Time Analytics, Console Javascript, Tag Assistant, fa la differenza.

Si parte dall’ottima conoscenza del pacchetto Office (Excel, Access, Powerpoint) fino a strumenti di visualizzazione come Google Charts, Zoho Analytics, Domo.

Competenze soft di un analista web

Un web analyst deve avere elevate capacità di comunicazione, per essere in grado di interagire in modo efficace con diversi interlocutori, sia sul lato tecnico che sul lato commerciale.

È una figura che riceve continue sollecitazioni da colleghi, clienti, stakeholder, cui è chiamato a rispondere con pazienza e capacità analitica.

Ovvero:

  • decodificare la richiesta in un obiettivo SMART (specifico, misurabile, riconosciuto, realistico e scadenzabile)
  • implementare le procedure per raggiungerlo attraverso l’analisi dei dati
  • condividerne i risultati in modo logico e convincente.

Oppure spiegare, con altrettanta logica e capacità di persuasione, perché è necessario riformulare la richiesta o l’obiettivo.

Un web analyst ha una mente curiosa e aperta, attenta sia al dettaglio che a non perdere il quadro di insieme: l’attenzione al dettaglio consente di individuare l’anomalia o la correlazione inaspettata, la visione ampia di inserirle rispetto al contesto spazio-temporale di riferimento.

Il web analyst osserva, le persone e i dati: sulla base degli uni comunica alle altre, con il contributo delle altre interroga gli uni.

Per questo, deve essere sempre pronto ad imparare, ad accogliere e considerare le diverse sfaccettature di un problema o di una situazione.

Responsabilità di un web analyst

Il web analyst è chiamato a ottimizzare le prestazioni web dei progetti e dei canali aziendali attraverso l’analisi dei dati, soprattutto del comportamento degli utenti.

Identifica tendenze, opportunità e problemi lungo tutta la customer journey, il viaggio dell’utente con il brand, e si focalizza nel migliorare la UX-User Experience in ogni singolo canale.

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Foto di Harish Sharma da Pixabay

Prendiamo ad esempio l’ottimizzazione di un sito web: il web analyst si informa sulla strategia aziendale a breve e lungo termine e all’interno di questo quadro verifica se il sito sia funzionale al raggiungimento degli obiettivi.

Trova il modo migliore per raccogliere ed elaborare i dati che compongono le metriche di riferimento, come il tasso di rimbalzo da una singola pagina del sito, il tempo medio passato sul sito e su ogni singola pagina, la durata media di una sessione dell’utente.

Se, ad esempio, la durata media della sessione viene valutata come bassa, il web analyst collabora con il team marketing per individuare il fattore, o i fattori, che fanno “scappare via” gli utenti: che siano elementi grafici, testuali, difficoltà di caricamento delle pagine o altri problemi tecnici, l’interfaccia utente verrà migliorata per abilitare un’esperienza fluida e soddisfacente. Per questo è necessario che il web analyst più esperto abbia anche competenze di programmazione e web design.

Attraverso l’analisi del traffico, il web analyst riesce a dedurre da dove arrivano gli utenti, dove e quando cliccano su una particolare sezione: è quindi una figura fondamentale per aumentare il tasso di conversione degli utenti, ovvero la percentuale di visitatori che esegue l’azione desiderata (acquistare il prodotto/servizio, iscriversi alla newsletter) ma anche per monitorare le strategie intraprese e suggerirne delle nuove sulla base delle evidenze trovate.

Una delle responsabilità principali del web analyst è infatti il reporting: la gestione dei report e della dashboard per effettuare analisi, approfondimenti e insight sui KPI web e condividerli in forma semplice ed efficace cosicché siano da supporto alle decisioni.

Le nuove professioni del web: Web analyst

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Stipendio di un web analyst

Il web analyst è una delle figure professionali più richieste sul mercato. Lo stipendio dipende dall’esperienza maturata, dalle competenze e dalle specializzazioni acquisite, dalla posizione da dipendente o da freelance, dall’ampiezza dell’azienda e del suo mercato di riferimento.

In Italia il range in media va dai 30.000 ai 70.000 euro annui.

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