Quando si parla di Gruppo CK Hutchison, il riferimento è a un vero e proprio “conglomerato”, attivo in aree di business molto diverse: dalle telecomunicazioni, settore per il quale l’azienda è probabilmente più conosciuta in Italia; al retail, con circa 15.000 negozi nel mondo, prevalentemente in ambito health and beauty; dalle infrastrutture e utility alla logistica, con la gestione di circa 50 porti nel mondo, fino ad arrivare alle imprese innovative, nelle quali investe anche con l’obiettivo di creare, là dove possibile, sinergie, sia interne sia di mercato.
CKDelta: il valore dei dati, dal gruppo al mercato
Tra le diverse realtà innovative del Gruppo c’è CKDelta, fondata circa 5 anni fa, con la finalità di “mettere a fattor comune i dati che vengono generati dai vari business in cui il Gruppo opera”, come spiega Nicola Carracciuolo, responsabile CKDelta nel mercato italiano. “Da un lato questi insight rappresentano la fonte per supportare il processo decisionale nelle aziende del Gruppo. Nello stesso tempo abbiamo pensato a una convergenza per generare valore e cominciare a monetizzarli anche al di là delle esigenze interne”.
In Inghilterra, ad esempio, CKDelta può contare anche sui dati che provengono dalle infrastrutture delle aziende operanti nei settori utility e logistica, o ancora quelli provenienti dalle attività retail.
“In ambito logistico, tutti i dati raccolti dall’IoT nei porti sono fondamentali per capire come migliorare le performance in ambienti sempre più automatizzati”. In questi casi la necessità non si limita ai dati, ma si allarga anche a soluzioni di connettività specifiche per garantire tempi di risposta adeguati alle esigenze.
“I dati della rete mobile sono molto utili per supportare scelte strategiche in tanti altri business”, prosegue Carracciuolo, sottolineando come l’azienda abbia agito prima di tutto a vantaggio di realtà attive nei trasporti e nella mobilità, per poi ampliarsi verso altre industry, in primis quella del retail, con l’obiettivo di aiutare gli operatori del comparto ad analizzare gli spostamenti dei propri clienti all’interno ed all’esterno dei punti vendita, e soprattutto a profilarli opportunamente per essere più efficaci nelle azioni di marketing. “Un altro campo al quale riusciamo a dare risposte efficaci, anche alla luce di quanto accaduto con l’emergenza pandemica, è quello del turismo e degli eventi. In questo caso la sfida è sviluppare soluzioni che attirino i visitatori e ne migliorino la percezione sul servizio offerto”.
C’è poi un ambito particolarmente interessante nel quale CKDelta si sta muovendo: quello dell’energia e delle utility. “Aiutiamo le società che distribuiscono energia, gas, acqua nell’utilizzare i dati per capire come investire, come pianificare sul lungo termine nello sviluppo delle proprie infrastrutture, analizzando l’evoluzione della domanda e facendo in modo che l’offerta sia in linea. Alla luce delle profonde trasformazioni che stanno avvenendo oggi, è importante avere un quadro previsionale dell’andamento delle nuove esigenze, per poter rispondere adeguatamente”.
CKDelta e il mercato italiano
In Italia, CKDelta ha iniziato a operare circa tre anni fa utilizzando, come è comprensibile, prevalentemente i dati della rete di Wind Tre, che rappresenta non solo la fonte, ma anche il canale principale di vendita.
I dati di rete mobile sono molto efficaci nel misurare la mobilità sul territorio, ma anche nel profilare gli utenti dal punto di vista socio-demografico. Gli insight registrati vengono poi integrati con fonti esterne, siano essi open data, oppure quelli dei clienti e dei partner con i quali l’azienda collabora e sempre nel pieno rispetto delle direttive privacy.
Le competenze di dominio e le partnership
Per la propria specificità, CKDelta si considera in qualche modo un “unicum” sul mercato. “Abbiamo una fonte dati ed esperienze diversificate. Siamo una realtà che ha sperimentato internamente l’utilizzo dei big data e che ha competenze interne nei settori a cui ci rivolgiamo. Credo sia difficile trovare sul mercato un insieme analogo di asset”.
Tutto questo anche grazie alle collaborazioni che vengono attivate con partner selezionati con cui la società riesce, dove necessario, a colmare i gap in termini di vantaggio competitivo. “Essere efficaci nella proposizione in uno specifico settore richiede una certa padronanza di dominio. In alcuni ambiti, grazie proprio alla peculiarità del gruppo, siamo attivi direttamente facendo leva su risorse interne. Laddove queste non fossero sufficienti, ci rivolgiamo a partner che ci consentano di presentarci con credibilità su quel mercato”.
Teralytics e Accenture partner sul mercato italiano
“In Italia, ad esempio, lavoriamo con Teralytics, azienda specializzata nell’analisi di dati legati a tutto il mondo del trasporto e della mobilità”. Si tratta di una realtà con sede in Svizzera che in 10 anni ha sviluppato una forte expertise in questo ambito: “L’unione dei nostri asset e delle nostre competenze ci ha aperto le porte per avviare progettualità notevoli su clienti importanti nel mondo del trasporto nazionale e locale”.
Un altro partner di rilievo con il quale CKDelta ha avviato collaborazioni – in particolare in ambito retail e turismo – è Accenture, azienda globale di servizi professionali con capacità avanzate in campo digitale, cloud e security. “In questo caso l’approccio consulenziale del partner ci aiuta nello sviluppo di soluzioni in contesti nei quali magari il cliente neanche si immagina quali potenzialità vi siano in un corretto utilizzo dei dati al servizio delle proprie decisioni di business”.
L’attenzione al PNRR
Sempre per restare sul mercato italiano, oggi CKDelta sta monitorando con attenzione le attività legate al PNRR. “In particolare ci stiamo focalizzando su opportunità specifiche, che spaziano dai progetti su infrastrutture e mobilità sostenibili (Missione 3) o a quelli riguardanti il filone “Mobility as a Service”, incluso nei processi di Trasformazione Digitale ed Innovazione (Missione 1). In queste aree non ci limitiamo a fornire i dati di nostra competenza, ma proponiamo anche l’integrazione di quelli di terze parti o, ancor di più, lo sviluppo di nuovi modelli”.