Ha superato, insieme con altre tre connazionali, le diciannove aziende italiane che lo scorso mese di marzo si erano iscritte a Watson Build Challenge, contest internazionale organizzato da IBM con l’obiettivo di premiare le idee più innovative e maggiormente “business oriented” sviluppate sulla piattaforma Watson.
Due settimane fa ha partecipato alle finali europee a Cannes insieme ad altri 21 concorrenti. Ed è così che b.digital ha staccato il suo biglietto per la finalissima di New York, prevista per il prossimo 2 novembre.
La società, nata proprio quest’anno in seno a BlueIT, ha scelto di utilizzare le tecnologie Watson per un progetto innovativo dedicato al mondo dell’Agrifood tech, nel quale entrano in gioco droni, telecamere ad alta risoluzione per la cattura delle immagini in tempo reale, le capacità Cognitive Image Analysis di IBM Watson Visual Recognition e, naturalmente, tutto quanto ruota intorno alla raccolta e all’analisi dei dati.
bioBotGuard è il nome del progetto, che nelle intenzioni di b.digital si propone di supportare le aziende agricole biologiche a monitorare lo stato di salute e le condizioni microclimatiche delle coltivazioni, individuando gli eventuali insetti nocivi con strumenti e tecnologie di ultima generazione.
Dati e Intelligenza Artificiale: la sfida di b.digital per l’Agrifood
Per Paolo Mazza, CEO di b.digital e Marketing & Innovation Director di BlueIT, questa finale mondiale ha il sapore della doppia sfida.
La prima quando ha deciso di costituire b.digital all’interno di Blueit come Cognitive InnovationLab, la seconda di dare concretezza al progetto con un lavoro dedicato a un mercato decisivo come quello dell’Agrifood, nel quale l’Internet delle cose e l’Intelligenza Artificiale, sono in grado di portare vantaggi dirompenti.
bioBotGuard utilizza la convergenza di diverse tecnologie: i droni, che volano su un campo per catturare immagini geo-referenziate ad alta risoluzione, le tecniche di preprocessing che consentono la successiva analisi con Watson Visual Recognition per individuare insetti dannosi.
Il risultato dell’elaborazione di questi dati sono mappe nelle quali vengono evidenziate le zone dove è maggiore il rischio di presenza di insetti, così da consentire interventi diretti e mirati, secondo le tecniche del Precision Farming.
Si parla di un progetto concreto, con chiare connotazioni di business, tanto che Mazza parla di una declinazione as-a-service di bioBotGuard, nella quale b.digital e BlueIT operano in veste di provider.
La storia è raccontata in forma integrale in un bel servizio di Ai4Business: L’Intelligenza Artificiale rivoluziona l’AgriFood, Blueit con b.digital trionfa alla Watson Build Challenge