FIRENZE – “Abbiamo sperimentato l’uso del cloud internamente, per alcune proof of concept sui big data, e ne abbiamo apprezzato la scalabilità e la flessibilità”, esordisce Roberto Zona, Direttore servizi sistemistici e DB presso i grandi clienti di Bridge Consulting. Attualmente Bridge sta sperimentando al proprio interno i servizi cloud di Oracle, uno dei suoi partner storici, per poi proporli alle aziende clienti. I principali ambiti di interesse da parte delle imprese si stanno rivelando applicazioni relativamente semplici come il back-up, con possibilità di ripartenza in caso di un fault importante, e il disaster recovery.
“Utilizzare le soluzioni Oracle di IaaS, nell’ottica di disaster recovery, è una semplificazione non indifferente per coloro che oggi le gestiscono in casa – commenta Zona – Un ulteriore vantaggio è la flessibilità che deriva dalla disponibilità della piattaforma sia on premise sia on cloud per rimodulare le risorse fra le due modalità”. Bridge porterà al prossimo Oracle Open World [vedi articolo Oracle hybrid cloud? “Push the button”] la propria esperienza mettendo in pratica, come pilota beta in accordo con il vendor, proprio quella capacità di spostare in modo flessibile le applicazioni, su cloud e viceversa, che lo stesso Larry Ellison, Executive Chairman e Chief Technology Officer di Oracle Corporation, aveva presentato lo scorso anno. Le imprese interpellate hanno manifestato interesse anche per l’archiviazione in cloud delle informazioni ai fini della gestione del dato non più “caldo”. “Per non doversi dotare di ulteriore hardware meno pregiato, è possibile, definendo le regole, gestire in maniera automatizzata la migrazione in cloud dei dati meno attuali, mantenendo la facilità di accesso, con costi correlati all’utilizzo”, spiega Zona.
La strategia cloud è anche la chiave di accesso a nuovi mercati. “Prevediamo che questa modalità di fruizione dell’It attecchirà fra le Pmi, grazie all’accesso a soluzioni che altrimenti non si potrebbero permettere”, aggiunge Zona.
Restano al centro della strategia di crescita di Bridge le partnership, con il mantenimento di quelle storiche con Oracle e Ibm, il consolidamento di quella con Qlik e il proseguimento della collaborazione con Revionics, in particolare per la distribuzione in Italia di una soluzione di Price Optimization, applicazione SaaS per la definizione ottimale dei prezzi, tipicamente rivolta alla Gdo. “Ci piacerebbe non solo vendere e occuparci dell’integrazione delle soluzioni nei sistemi aziendali, come già facciamo, ma essere coinvolti fin dalla fase di analisi e progettazione; questo ci consentirebbe inoltre di sviluppare al nostro interno professionalità ad oggi ancora non attive in azienda”, dice Zona. Bridge considera questa opportunità interessante sia in termini di incremento del fatturato e di margine sia per lo sviluppo delle proprie risorse.
“Una delle direttrici per la crescita dell’azienda consiste nell’allocare le nostre persone, che rappresentano le nostre principali risorse, dove si prevede un ritorno assicurato – sottolinea il Presidente di Bridge, Pietro Pistillo – In questo modo facciamo crescere i nostri collaboratori e accontentiamo le loro ambizioni professionali, garantendoci la continuazione degli investimenti in formazione”. In sintesi Bridge Consulting conta di mantenere la crescita lineare proseguita anche durante la crisi, con la prospettiva di chiudere il 2015 con un incremento del fatturato del 8-10% rispetto al 2014, di continuare con la strategia di partnership, sopra delineata, e di puntare, più di quanto si sia fatto in passato, alla media impresa proprio anche grazie alle soluzioni in cloud.