Cresce l’interesse di regolatori, amministratori pubblici e Pubbliche Amministrazioni per il mondo dei Big Data. Su AgendaDigitale.eu Fabiana Di Porto, Professore associato di Diritto dell’economia presso l’Università del Salento, nell’articolo intitolato “Big data per i servizi pubblici: tutti i vantaggi e i rischi”, spiega quali sono i vantaggi e quali i pericoli dell’utilizzo dei Big Data da parte dei servizi pubblici. I benefici riguardano l’opportunità, per esempio, di prevenire atti di terrorismo e altri reati gravi, individuare insider trading, produrre obblighi informativi “personalizzati” e programmare i controlli (per esempio le ispezioni).
I rischi dei Big Data
Tra i rischi connessi all’utilizzo dei Big Data nella Pubblica Amministrazione o PA 4.0 ci sono la possibilità dell’algoritmo di generare errori e quindi scelte amministrative sbagliate, i pericoli relativi al tema della tutela della privacy, della sicurezza dei dati, di un eccesso di controllo di un gruppo sociale e di una deviazione delle risorse pubbliche da aree e soggetti che non sono inclusi nella raccolta dei dati o che non hanno una rete di contatti con le istituzioni. In ultima analisi, si sottolinea, oltre a essere utile disciplinare il consenso individuale in occasione della prima raccolta dei dati, di fronte al fenomeno del Machine Learning è necessario definire una governance anche per gli utilizzi successivi che dei dati che la Pubblica Amministrazione può fare senza ricevere autorizzazione.
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