Nonostante la domanda in costante crescita, i sistemi a disposizione delle aziende non si dimostrano ancora sufficientemente adeguati per estrarre valore dai dati. La principale sfida da affrontare è: secondo il 61% “non esercitare il controllo completo sui dati della azienda”; per il 51% “non essere in grado di osservare i dati in maniera olistica” e il 52% “non essere in grado di trasformare i dati in insight pratici”.
E’ quanto emerge dalla nuova ricerca pubblicata da HPE Aruba, società Hewlett Packard Enterprise, condotta a marzo 2020 su oltre 172 responsabili IT e ingegneri di rete all’interno del network HPE Aruba della regione EMEA. Lo studio, dal titolo Data to Decisions: A Rulebook to Unlock the Power of your Data, identifica le misure per risolvere queste criticità e supportare le aziende nell’ottenere risultati migliori dai dati che possiedono.
“Ora che dati e decisioni sono sempre più orientati verso l’edge delle reti, le aziende devono essere sicure che i propri sistemi e processi siano pronti a sostenere questa sfida. Devono migliorare le competenze e formare le persone, implementare strutture di governance efficaci e concentrarsi sulla sicurezza dei dati. L’emergenza sanitaria in corso rende queste tematiche ancora più importanti, in particolare in relazione all’home working, ormai diventato normalità” afferma Morten Illum, VP EMEA di Aruba.
Il valore dei dati per le aziende
Le aziende sono perfettamente consapevoli delle opportunità che i dati offrono in termini di innovazione, sviluppo dei prodotti e miglioramento dell’esperienza di clienti e dipendenti. Una gestione strutturata dei dati è in grado di garantire migliori customer experience (per il 60%), aumentare l’efficienza (38%) e favorire l’innovazione dei prodotti (35%), potenzialità che rendono le aziende più efficienti, innovative e customer-centric. Carenze nei sistemi e nelle infrastrutture esistenti potrebbero però rappresentare un limite a tali opportunità. Tra le priorità, gli intervistati vorrebbero potenziare la sicurezza (63%), realizzare una maggior quantità di analisi in real-time (55%), prendere più decisioni sulla base dei dati (55%) e migliorare il collegamento dei dati con le principali funzioni di business (45%).
Insistere su formazione e data governance
Una delle problematiche più diffuse è legata alla mancanza di conoscenze necessarie per gestire l’esplosione dei dati, come sostiene oltre un terzo (36%) degli intervistati. Il 28% è preoccupato che “i dipendenti non si allineino alle policy relative ai dati”. Per accrescere competenze, capacità e conoscenze, lo studio di HPE Aruba consiglia alle aziende di:
- garantire un’offerta formativa specifica ai dipendenti con approfondite conoscenze verticali, quindi, nominare un Chief Data Officer con la responsabilità di organizzare ed estrarre valore dai dati;
- creare gruppi per la data governance che includano responsabili decisionali provenienti da tutte le principali funzioni aziendali, assicurandosi che le esigenze si riflettano nella strategia e nella gestione dei dati.
Focus sulla sicurezza dei dati
Uno dei principali obiettivi da raggiungere è la sicurezza dei dati, che poi rappresenta anche una delle più grandi incertezze per il futuro. Due tra le prime tre preoccupazioni espresse dagli intervistati sono collegate alla sicurezza o alla compliance: il 21% teme soprattutto di cadere vittima degli hacker e il 12% ha paura che la propria azienda possa essere sanzionata secondo le norme del GDPR.
Per potenziare la sicurezza occorre: classificare i dati secondo differenti livelli di rischio, attuare piani di emergenza nel caso in cui si verifichi una violazione e offrire ai dipendenti un aggiornamento costante sugli scenari attuali per migliorarne la consapevolezza dei rischi.
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