È una acquisizione che le consente di guadagnare nuovo spazio nell’ambito della gestione dei dati non strutturati. E probabilmente è per questo motivo che la notizia dell’acquisizione, per una cifra non precisata, degli asset di StorReduce ha premiato sui mercati borsistici Pure Storage.
Chi è StorReduce
StorReduce, con sede in California, è una società che sviluppa soluzioni cloud-first e dunque offre a Pure Storage la possibilità di arricchire il suo portafoglio di soluzioni di object storage con tecnologie di deduplica e di integrazione in cloud, rispondendo, di conseguenza, alle necessità di gestione di dati in ambienti multi-cloud.
Il perché dell’acquisizione da parte di Pure Storage
In particolare, proprio perché sviluppate in ambienti cloud-first e cloud-native, le soluzioni di StorReduce sono progettate per ridurre i costi legati allo storage e all’utilizzo di banda: questo significa che la combinazione delle capacità di data reduction di StorReduce e delle tecnologie di storage flash e a oggetti di Pure Storage rappresenta una risposta in molteplici use case in ambienti multicloud, tra i quali, ad esempio le attività di rapid recovery.
Per Pure Storage si tratta della prima acquisizione della propria storia, un’operazione che non solo le consente di sostenere la competizione con altri big player del mercato storage, ma, soprattutto, di continuare a dare risposte alle esigenze espresse da un mondo sempre più data driven, che ha bisogno di architetture storage di nuova generazione, che facciano da ponte tra i mondi on premise e i mondi cloud.