L’Intelligenza Artificiale è una tra le tecnologie esponenziali che stanno lasciando il segno più incisivo in termini di prospettive di spinta all’innovazione. In particolare in occasione dell’ingresso del primo farmaco sviluppato grazie a metodiche e strumenti AI in studi clinici, secondo l’analisi di GlobalData siamo anche all’inizio di una nuova fase per il settore.
Nel prossimo futuro, i big data e l’intelligenza artificiale sono destinati a diventare sempre di più parte integrante del futuro della ricerca farmaceutica e della fornitura di servizi sanitari. L’analisi di GlobalData, nel rapporto “The State of the Biopharmaceutical Industry “, rivela che il 65% dei responsabili e dei dirigenti farmaceutici intervistati ha selezionato i big data (32%) o l’AI (33%) come le forme di innovazione tecnologia dalle quali si aspettano il maggiore impatto sul settore.
È stato tra l’altro annunciato qualche mese fa che il primo farmaco creato dall’AI, DSP-1181, sta entrando in studi clinici. Realizzato dalla start-up britannica Exscientia e dall’azienda farmaceutica giapponese Sumitomo Dainippon Pharma, il farmaco rappresenta una svolta per l’industria. Tipicamente, ci vogliono quasi cinque anni per un farmaco per passare dall’inizio agli studi clinici, ma il farmaco creato dall’IA ha impiegato solo 12 mesi per raggiungere questa fase.
Bonnie Bain, Global Head of GlobalData, ha osservato che “L’intelligenza artificiale alimentata dai big data sarà utilizzata in uno spettro di processi che vanno dall’identificazione del target alle attività di commercializzazione. Per il DSP-1181 è stato possibile effettuare sperimentazioni cliniche a un ritmo così rapido che permette di prevedere nuove forme di risparmio sui costi da una parte e in una pipeline di farmaci più sostenibile”.
Nel confronto con la stessa indagine svolta lo scorso anno GlobalData mette in luce come nel passato si ritenesse che la sicurezza informatica fosse la più grande area di investimento e preoccupazione. Peraltro, più il settore abbraccia tecnologie digitali come l’AI, più si espone ai rischi informatici emergenti che rappresentano una preoccupazione immediata e che imporranno di investire in sicurezza informatica.