Fuori dai luoghi comuni e nel segno della concretezza: i dati hanno valore nella misura in cui permettono di migliorare la produttività di una impresa, nel momento in cui le consentono di diventare più efficiente, di realizzare e sviluppare prodotti migliori, di aumentare la soddisfazione dei propri clienti o anche di entrare in nuovi mercati o sviluppare nuovi modelli di business. L’AI permette di aumentare queste potenzialità e consente di accelerare tutti i processi di conoscenza che conducono al raggiungimento di questi obiettivi e che sono alla base della Self Learning Enterprise, definizione con la quale si intendono quelle imprese e organizzazioni che decidono di far crescere il proprio potenziale di conoscenza e di metterlo a valore, a disposizione del business.
Oggi più che mai diventa strategico disporre di un approccio e di soluzioni che consentano alle imprese e alle organizzazioni anche di minori dimensioni di disporre di queste opportunità senza affrontare percorsi di sviluppo articolati e complessi, accorciando e semplificando la filiera dello sviluppo e della implementazione. È qui che entra in gioco la logica dell’ AI “no code”, che permette alle imprese di impostare un percorso di introduzione di Artificial Intelligence finalizzata al raggiungimento di obiettivi, specifici e precisi, di business.
AI no code al servizio di tutte le imprese, anche quelle di minori dimensioni
Pragmatismo. Per comprendere come imprese e organizzazioni possano aumentare il potenziale di conoscenza legato ai dati e con questo il potenziale di business è importante identificare uno use case preciso, comprendere il potenziale di dati e conoscenza da valorizzare presente in azienda e implementare velocemente soluzioni che vi lavorino per trasformarlo in risultati. Può non essere necessario disporre di specifiche competenze di programmazione e può non essere necessario portarle in azienda. La soluzione è proprio nell’AI senza codice.
Questo pragmatismo abbatte le barriere legate alle dimensioni aziendali e “sposta” il baricentro dell’attenzione sull’analisi e sull’assessment, ovvero sulla capacità di rispondere alla vera domanda strategica di tutte le imprese: “come e cosa posso fare per gestire al meglio tutti i dati in mio possesso e metterli a disposizione del business?” A fronte della risposta o delle risposte a questa domanda l’AI “no code” permette di introdurre e sfruttare le soluzioni più adeguate e “già pronte” per raggiungere pragmaticamente questi obiettivi.
Oggi più che mai, la chiave di volta è nella individuazione del nuovo valore che i dati possono portare all’impresa (efficienza, ingaggio, nuovi prodotti o servizi, nuovi modelli di business) e nella scelta adeguata degli strumenti che permettono di sfruttare questo potenziale..
Aumentare la capacità di ascolto delle diverse fonti di dati
Il presupposto per questo percorso è quello dell’ascolto, ovvero della convinzione di aprire le porte a tutti i dati e a tutte le fonti che un’azienda possiede, considerando il dato come un asset, come un veicolo di conoscenza e di business. Una capacità di ascolto sempre più ampia, ma anche sempre più intelligente, ovvero selettiva, in grado di disporre degli strumenti (grazie anche all’AI no code) per la valutazione veloce e precisa dei dati, per la lor interpretazione e per metterli in relazione con altri fattori di conoscenza per arrivare allo sviluppo e alla implementazione di processi che incidono e aumentano il valore del business.
Aumentare la capacità di lavorare sui dati più efficaci per il business
Ma non basta individuare dove si può nascondere il valore: occorre disporre di strumenti per passare all’azione, per trasformare gli actionable insights in business. E ancora una volta l’AI no code può pragmaticamente aumentare il potenziale di business o la capacità di servizio, ad esempio con un miglioramento dell’esperienza utente, con la riduzione dei fattori di rischio, con la capacità di portare servizi consolidati in nuovi mercati.
Ed è proprio nel segno del pragmatismo che la testata Bigdata4Innovation ha organizzato un incontro in collaborazione con LIFEdata per fornire un quadro molto concreto delle modalità e delle soluzioni, alla portata di aziende di qualsiasi dimensione e in tanti settori diversi, che permettono di sfruttare il potenziale di conoscenza che è nel patrimonio informativo di ogni azienda.
Un potenziale che è nelle corde e nelle possibilità di tutte le aziende, che può essere molto più accessibile e fattibile di quanto si pensi e che trova nelle soluzioni di Ai no code una soluzione che permette di raggiungere risultati in tempi brevi e aprire nello stesso tempo la strada a nuove progettualità.
Sono questi i temi di cui parleremo il prossimo 29 settembre dalle ore 17 alle 19 con i contributi di Luca Flecchia, Data Driven Innovation specialist, P4I e di Omar Fogliadini, Founder, Managing Director di LIFEdata in un evento aperto al vostro contributo e concepito per affrontare e rispondere concretamente ai temi, alle opportunità e alle prospettive anche della vostra azienda.
Nel corso dell’evento Impresa intelligente: l’AI “no code” al servizio del business affronteremo anche una serie di use case a loro volta molto concreti come
- L’integrazione e la gestione grazie all’AI di processi B2B, vendite e Smart Working per sfruttare tutti i vantaggi dell’Intelligent Enterprise
- L’Intelligenza artificiale per attuare e migliorare la gestione di servizi e vendite a distanza
- Il ripensamento dei processi aziendali: come attuare forme di collaboration intelligence per lo smart working, per la decision performance
- Come valorizzare i dati in conoscenza con processi di Knowledge augmentation e Continuous intelligence
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Self learning enterprise: come costruire il new normal con l’aiuto dell’AI
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