Dopo due edizioni milanesi, l’ultima dal 5 al 12 giugno scorso, IBM ha deciso di portare anche a Roma l’esperienza positiva di Think, l’evento dedicato ai temi delle tecnologie indispensabili per la trasformazione digitale del Paese, questa volta con una manifestazione organizzata su due giornate, il 24 e il 25 ottobre, presso l’Acquario Romano.
Della prima giornata dei lavori abbiamo avuto modo di parlare in questo articolo pubblicato su Internet4Things . Nella seconda giornata, il tema della sessione plenaria di apertura è stato la trasformazione digitale dei processi di business.
Un approccio pragmatico, quello proposto da IBM che con Marco Utili, Director of Systems Hardware, ha parlato di una strategia in tre passi per gestire il cambiamento nell’era del data-driven.
Da IBM tre passi per l’era Data-Driven
Primo passo: ammodernamento dell’infrastruttura.
Secondo passo: evoluzione verso il cloud.
Terzo passo: il percorso di integrazione generato dai servizi.
L’ammodernamento dell’infrastruttura, per IBM, significa in primo luogo essere in grado di combinare dati strutturati e non strutturati, senza avere impatti negativi sulla customer experience e portando intelligenza nelle memorie.
Si parla dunque di uno storage evoluto, di un software defined storage già progettato per il cognitive computing, aperto all’innovazione collaborativa e pronto per il mondo multicloud che stiamo preparando.
Proprio al cloud ha dedicato il suo intervento Alessandro La Volpe, vicepresidente di Ibm Cloud e responsabile per l‘Italia delle attività su Cloud, software e intelligenza artificiale, sottolineando come solo un approccio in cloud è in grado di supportare e gestire tecnologie esponenziali come l’intelligenza artificiale.
Un cloud sicuro, sottolinea La Volpe, in grado di “semplificare la gestione, lo spostamento e l’integrazione di applicazioni tra i diversi tipi di infrastrutture in maniera armonizzata”.
Una visione confortata dagli indicatori di mercato, secondo i quali entro i prossimi 3 anni il 91 per cento delle imprese ha nei propri piani l’adozione di architetture multicloud.
Alla componente di servizio ha dedicato invece il proprio intervento Stefano Rebattoni, General Manager della divisione Global Technology Services, portando la propria esperienza diretta con i clienti, che sempre più spesso usano la leva tecnologica per cambiare i propri processi e i propri modelli di business, nella consapevolezza che non è possibile restare ancorati allo status quo, ma è necessario non solo accogliere ma anche accelerare il cambiamento.
Credit Immagine: IBM Think Magazine