Accelerare lo sviluppo di nuove applicazioni digitali, modernizzare quelle esistenti e offrire ai clienti un’esperienza coinvolgente e personalizzata. Con questo obiettivo Ibm e il Gruppo Alpitour, che fornisce servizi per le vacanze a milioni di viaggiatori in tutto il mondo, sia tramite canali digitali, sia attraverso il lavoro di migliaia di agenzie di viaggio, hanno deciso di collaborare per l’implementazione di Ibm Watson abilitata da infrastrutture cloud ibride e soluzioni cloud Ibm.
“Il settore del turismo organizzato sta attraversando da alcuni anni una nuova fase di trasformazione, trainata dalle tecnologie digitali ma anche dall’affermarsi di un modello di impresa sempre più aperto e dinamico lungo tutta la filiera: è il concetto di azienda-piattaforma, che si contraddistingue per l’agilità e capacità di interconnessione con l’ecosistema socio-economico in cui opera – afferma Francesco Ciuccarelli (nella foto in alto) Cio e Cto del Gruppo Alpitour – Questo percorso è stato accelerato dalla recente crisi, che ha reso evidente l’importanza della capacità di adattamento, dell’elasticità delle infrastrutture e delle applicazioni: in una parola, della resilienza. La collaborazione con Ibm mira a costruire questa capacità, prima prendendo in carico le infrastrutture e le applicazioni legacy, poi introducendo nuove tecnologie abilitanti, come Red Hat OpenShift, e infine utilizzando l’AI in varie aree del Gruppo Alpitour, dal contact center alle vendite B2C”.
Nello specifico, Alpitour sta lavorando con Ibm Services per utilizzare le soluzioni di elaborazione del linguaggio naturale (Npl) di Ibm Watson per sviluppare applicazioni in grado di progettare e fornire esperienze di prenotazione personalizzate. Utilizzando servizi come Watson Discovery e Watson Natural Language Understanding su Ibm Cloud, la soluzione estrae l’oggetto e il testo di ogni e-mail proveniente dalle Agenzie per riconoscere la tipologia della richiesta, cogliere le informazioni principali e classificarne il contenuto – spiega un comunicato – L’analisi e la classificazione delle e-mail permettono anche di migliorare l’esperienza dei dipendenti, consentendo agli operatori Alpitour di rispondere in modo più rapido, efficace ed efficiente.
Dal momento che il traffico annuale di e-mail del gruppo è di oltre due milioni di messaggi in ricezione, e che l’affidabilità delle soluzioni implementate è superiore all’80%, gli operatori Alpitour possono grazie a queste innovazioni essere liberati dal carico delle operazioni a minore valore e hanno l’opportunità di focalizzare al’attenzione su quelle che richiedono maggiore efficacia ed efficienza, facendo in modo che le richieste più complesse e prioritarie possano essere gestite con maggiore precisione e rapidità.
“Gestiamo un ingente patrimonio di informazioni – aggiunge Fabio Olgiati, responsabile centro competenza AI & Automation del Gruppo Alpitour – e grazie ai progressi tecnologici esponenziali degli ultimi anni, è arrivato il momento di estrarre valore da questi dati. Siamo tutti fortemente impegnati nel perseguire l’obiettivo di gestire l’informazione, andando oltre il ruolo di osservatori. L’introduzione di soluzioni di AI nel canale e-mail, non solo porterà valore aggiunto, ma sarà la sfida abilitante per conseguire una piena padronanza della tecnologia, presupposto necessario per poter sperimentare futuri, nuovi canali”.
Nell’ambito della partnership con Ibm Services il Gruppo Alpitour sta inoltre proseguendo nella trasformazione dell’infrastruttura IT, passandoda ambienti on-premise ad ambienti ibridi integrati con il cloud, per ottenere capacità extra durante le stagioni di punta e per creare nuove applicazioni cloud native, che utilizzano i servizi Ibm Watson Npl e permettono di migliorare l’operatività e l’esperienza del cliente. Il modello selezionato è quello aperto di Red Hat OpenShift, piattaforma enterprise Kubernetes leader di mercato, per costruire rapidamente applicazioni eseguibili ovunque – on-premise, su cloud privati e pubblici di diversi fornitori – in base alle esigenze del business. L’ambiente Red Hat poggia sull’infrastruttura di Alpitour gestita da IBM Services presso i propri datacenter italiani e, grazie ad esso le applicazioni sono in grado di scalare automaticamente in base al carico, essere rilasciate in modo automatico, evitando downtime e in maniera più rapida, con un sistema di monitoraggio efficiente, in grado di rilevare anomalie nelle singole istanze e se necessario risolverle automaticamente.
“Oggi le aziende di tutti i settori industriali operano in modalità experience-first, quella con cui è possibile ottenere un valore immenso dai dati se la fiducia nella tecnologia, e la flessibilità che da essa deriva, rimangono al centro assieme al capitale umano – commenta Stefano Rebattoni (nella foto a fianco), Vice President Enterprise Sales di Ibm Italia – È sulla base di questi principi che Ibm continua, da oltre 10 anni, ad affiancare Alpitour nel suo processo di innovazione che ora integra funzionalità di AI, abilitate dalla piattaforma aperta Red Hat OpenShift e potenziate dalle nostre competenze infrastrutturali e di business, per affrontare le sfide presenti e future in un settore strategico per il nostro Paese come quello del turismo”.