HR e Finance, la collaborazione può partire dagli analytics

Una ricerca Oracle evidenzia come gli ostacoli principali alla collaborazione tra i due ambiti siano la visione a breve termine e le “abitudini culturali” differenti. Ma il problema si potrebbe risolvere grazie alle tecnologie di analytics e allo sviluppo di nuove competenze

Pubblicato il 06 Feb 2019

A rendere difficile la comunicazione e la collaborazione, a livello aziendale, tra l’HR e il settore finance sono soprattutto il fatto che ci si limiti troppo spesso a una visione di breve termine e si faccia fatica ad abbandonare le abitudini culturali a cui si è abituati e che si sono consolidate nel tempo. E’ quanto emerge a un recente studio di Oracle, che per l’occasione ha intervistato 1.510 professionisti dei due settori e ha messo in luce che per sfruttare con successo il valore dei dati e adattarsi ai cambiamenti nel mercato del lavoro, i team che si occupano di risorse umane devono intervenire su tecnologie di analytics, competenze e processi.

“Nei dipartimenti HR e finance vi sono competenze diverse, ma complementari. Tradizionalmente, queste due realtà non lavorano a stretto contatto: ci vuole un cambiamento per garantirsi un vantaggio competitivo nel mercato attuale – sottolinea Donald Anderson, Director, Organization & Talent Development di Oracle – Il primo passo per superare le barriere esistenti è adottare un approccio collaborativo, dotandosi delle competenze necessarie per raccogliere e analizzare i dati rilevanti per entrambe le divisioni e usarli per prendere decisioni di business efficaci. Già solo questo può incidere in modo significativo e positivo sulle performance aziendali”.

Dalla ricerca emerge che il mercato dei talenti oggi è sempre più competitivo: con l’arrivo sul mercato di  nuove tecnologie coincide anche l’aumento dei costi per reclutare le persone giuste e della domanda di nuove competenze. “Per avere successo in un contesto del genere, i dipartimenti HR devono rivedere il loro approccio alle tecnologie di analytics, al tema delle skill e collaborare di più”, si legge in una nota di Oracle.

Proprio in virtù di queste evidenze il 95% dei professionisti HR e finance intervistati prevede di inserire tra le priorità del 2019 il tema della collaborazione data-driven.

Inoltre, per usare i dati in modo sensato, i dipartimenti HR e finance dovranno acquisire nuove competenze.  La ricerca evidenzia che il 49% degli interpellati attualmente non può usare le analytics per fare previsioni e l’81% non è in grado di basarsi su dati predittivi per stabilire quali azioni intraprendere in futuro. Questo dimostra che anche se le applicazioni data & analytics si sono diffuse in ambito HR e finance, senza una collaborazione efficace e senza saper derivare valore dalle informazioni si ottengono vantaggi limitati.  Per migliorare, entrambe le divisioni devono superare l’abitudine ad avere una visione incentrata sul breve termine, affrontare le differenze culturali e ridurre il gap di competenze.

Un ruolo di primo piano potrà essere giocato in prospettiva dall’intelligenza artificiale, che può aprire la strada a maggiore collaborazione e migliori risultati: un quarto dei rispondenti afferma di usare l’AI principalmente per individuare le persone a rischio di uscita dall’azienda e per creare modelli di acquisizione dei talenti, mentre raramente si usa l’intelligenza artificiale per prevedere le performance dei dipendenti (18%) o per trovare i talenti migliori sul mercato (15%). Per il prossimo anno il 71% dei rispondenti ha in programma di usare l’AI per identificare i candidati che promettono le migliori performance in fase di ricerca di personale e per scegliere i candidati più adatti analizzando il curriculum (70%).

“I mondi delle analytics e dell’intelligenza artificiale spalancano la porta a enormi opportunità; i dipartimenti HR possono raccogliere informazioni approfondite e significative, per prendere decisioni più intelligenti e crearsi un vantaggio competitivo in termini di capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti – conclude Tom Davenport, Babson professor e esperto di analytics – Il fatto che così tanti professionisti delle risorse umane prevedano di investire molto in intelligenza artificiale nel corso el 2019 è promettente. Vuol dire che inizieremo a vedere i risultati in termini strategici di questa scelta, e che la competizione fra le aziende per individuare i talenti giusti si sposterà su un piano del tutto nuovo”.

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