Dal Report State of Kubernetes 2023 emerge che scende l’utilizzo di K8s fai-da-te (Kubernetes è anche detto K8s). Intanto la sicurezza svetta al primo posto, ma continuano le sfide di implementazione e gestione.
Ecco come gestire un unico pannello di controllo a prescindere dal cloud provider. Oltre a ridurre i costi operativi e aumentare la postura della sicurezza degli ambienti cloud native.
Persistono infine le sfide legate all’implementazione e alla gestione di Kubernetes. Le aziende infatti lamentano l’inadeguatezza dell’esperienza e delle competenze interne.
Report State of Kubernetes 2023: i dati
Gli sviluppatori che usano Kubernetes DYI sono passati dal 28% nel 2020 al 16% nel 2023. Il calo evidenzia la mancanza di esigenze uniche a livello di infrastruttura. Inoltre, l’84% delle aziende non punta ad avere Kubernetes in prima persona e preferisce delegare ad altri, come i fornitori, l’assemblaggio e il mantenimento degli aggiornamenti di Kubernetes. Non vede il valore del possesso.
La sicurezza inoltre è la preoccupazione principale. Per i team che implementano e gestiscono Kubernetes (97%), spiccano i problemi di sicurezza legati all’utilizzo di Kubernetes: le configurazioni/ esposizioni errate (55%), l’applicazione di policy coerenti tra cluster e team (42%), i CVE non patchati nella distribuzione Kubernetes (42%) e la protezione delle immagini dei container in una pipeline CI/CD (40%).
Quasi tutti gli intervistati puntano ad investire in servizi o supporto a pagamento per Kubernetes. Mettono la sicurezza al primo posto dell’elenco delle cose da fare.
L’indagine
“Le tecnologie cloud native sono sempre più pervasive e trasformative”, commenta Salvatore Incandela, Senior Manager Tanzu Solutions Engineering di VMware: “Trovo particolarmente interessante l’emergente adozione nei contesti edge, e ne trovo riscontro in particolare nel contesto italiano, sia nell’ambito della Pubblica Amministrazione che nel privato”.
“Queste tecnologie abilitano scenari innovativi e semplificano la distribuzione delle applicazioni nei punti periferici delle architetture dei clienti pur mantenendo una gestione e controllo centralizzati. Questo elemento si aggiunge alla tendenza delle aziende di utilizzare uno o più provider Kubernetes che rende prioritaria la necessità di implementare degli strumenti di gestione che consentano di avere un unico pannello di controllo che prescinde dal cloud provider, che ottimizzi i costi operativi e sia in grado di migliorare la postura della sicurezza degli ambienti cloud native”, conclude Salvatore Incandela.