La partnership fra Aruba Racing, Lenovo e Ducati Team scende in pista al Campionato mondiale Superbike (WorldSBK).
Si usano i server edge a bordo pista, per ottimizzare l’assetto delle moto e delineare le strategie di gara. Ecco come.
Server edge a bordo pista: la partnership fra Aruba Racing, Lenovo e Ducati Team
La collaborazione fra Aruba.it Racing e Ducati Team mette al centro i server edge di Lenovo e punta ad affrontare le sfide poste dal WorldSBK. I sensori a bordo delle moto raccolgono i dati per convertirli in informazioni su ogni fattore critico. Si spazia dalle temperature dei freni e degli pneumatici, alle performance dell’acceleratore alle prestazioni del motore.
Secondo le policy del WorldSBK, inoltre, l’analisi in tempo reale è vietata. Una volta che la moto abbandona la pista, dunque, si scaricano i dati per l’analisi da effettuare rapidamente e così aiutare il processo decisionale sulla configurazione del mezzo.
I server edge permettono di alte performance su complicati carichi di lavoro analitici, abbassando i requisiti di configurazione e gestione manuale. La nuova soluzione infrastrutturale è “un micro data
center viaggiante”, un’architettura pocket-to-cloud, basata su edge server Lenovo ThinkSystem SE350, workstation Lenovo ThinkPad P1 Gen 5 e smartphone Motorola Edge 20
La soluzione è completa: compatta, combina leggerezza e resistenza, oltre ad essere semplice da implementare. La gestione non richiede
un’assistenza IT in pista.
I server edge a disposizione del mondo WorldSBK sono due: uno dedicato all’archiviazione di tutti i dati delle moto, sincronizzati con i server nell’headquarter di Borgo Panigale; il secondo ospita macchine virtuali per elaborare i dati che, grazie a modelli analitici, identificano insights cruciali per ogni gara.
L’abbinamento di queste tecnologie consente alla squadra di realizzare e visualizzare panoramiche immediate sui dati, nel garage, nel tempo che intercorre fra una sessione e l’altra di gara. Sono intuitive, accompagnano ogni tappa, anche laddove la connettività manca.
I dettagli
Stand alone, la soluzione torna a connettersi e a trasferire i dati, appena la connettività è disponibile. Garantisce dati grezzi e un’elaborazione locale per proseguire poi, da un certo livello in su, su virtual machine. Le istanze che lavorano sono molteplici, “ma tutte hanno bisogno del dato sulla moto”, spiega Stefano Cecconi, Amministratore Delegato Aruba e Aruba Ducati Racing.
L’unic rack portatile ha dimezzato l’altezza rispetto al passato e vanta firewall, server di lavoro remoto, file server e gruppo di continuità. Permette di ottenere informazioni sulle performance dei piloti dopo appena 30 minuti dalla fine di una gara. Sa gestire le ridondanze e non ostacola i bolidi in corsa per la vittoria. Il tutto in spazi piccoli, temperature non controllate in un range più vasto dei data center e a bassa manutenzione perché a volte si lavora senza supertecnici di pronto intervento in loco. Si potrebbero raggiungere i 6-8 mila server edge.
Partnership Aruba e Lenovo, dalle piste alle smart city
Dalle piste alle smart city. Nel progetto “Inside Barcelona, the 5G Smart City of the Future, ben 3.600 server sono agli incroci della città per portare connettività e capacità di elaborazione ed erogazione di servizi che la città di Barcellona vuole offrire ai cittadini.
Dall’esperienza nel mondo delle moto, fra polvere e temperature estreme, la tecnologia si adatta a Barcellona.
Le sfide del WorldSBK: climatica e logistica
Al Campionato mondiale Superbike, si lavora in un ambiente agli antipodi rispetto all’ecosistema sterile e controllato dei data center, nel cui seno è nato lo studio a quattro mani di sistemi di raffreddamento a liquido.
La pista infatti è un luogo inospitale per la tecnologia dove i server dovrebbero poter funzionare in maniera efficiente sia in deserti aridi e polverosi come il Qatar sia in ambienti caldo-umidi come la Malesia.
Ma quella climatica è solo una delle sfide che il mondo del racing si trova ad affrontare. Infatti le vere sfide sono le sue dinamiche endogene, dai piloti alle attrezzature fino al personale di supporto in perenne migrazione in tutto il mondo, di tappa in tappa.
Un’infrastruttura per analizzare dati da spostare e riassemblare velocemente, senza necessità di un supporto tecnico ad hoc che non può seguire le squadre ad ogni tappa.
L’esplosione dei costi di logistica, triplicati nel post-pandemia, durante e post pandemia ha infatti complicato tutto, costringendo l’organizzazione del campionato a tagliare la quantità di apparecchi trasportabili da ogni team.
Ridurre il volume e il peso di tutto ciò che i team portavano è stata la priorità. Dunque “serviva tanta potenza in poco spazio e poco peso, con infrastrutture che non si rompessero durante il trasporto”, conferma Stefano Cecconi.
Aruba e Lenovo hanno coniugato portabilità con resistenza e riduzione del volume per rispondere alle esigenze di potenza, migliorando le prestazioni di gara e poter erogare servizi anche agli utenti delle moto Ducati.