A meno di dieci mesi di distanza dell’annuncio, arriva la conclusione ufficiale della mega operazione di acquisizione di Red Hat da parte di IBM, per un un valore totale di circa 34 miliardi di dollari. Al centro dell’accordo c’è il mercato cloud per le imprese: la scommessa è che la combinazione delle tecnologie hybrid cloud aperte di Red Hat, abbinate all’esperienza e alla forza commerciale di IBM, possa fare la differenza. Sul mercato arriverà perciò una piattaforma ibrida multicloud di nuova generazione, basata su tecnologie open source, come Linux e Kubernetes, che consentirà alle aziende di distribuire, eseguire e gestire in modo sicuro dati e applicazioni on-premises e su cloud privati e pubblici multipli. Da un punto di vista organizzativo Red Hat continuerà a essere guidata da Jim Whitehurst e dal suo attuale management team, operando come unità distinta all’interno di IBM ma allo stesso tempo facendo parte della divisione Cloud e Cognitive Software di IBM.
Per quanto riguarda gli aspetti più propriamente tecnologici IBM e Red Hat sono convinte che le imprese stiano iniziando ad affrontare il secondo capitolo della digital reinvention, modernizzando le infrastrutture e spostando i carichi di lavoro strategici attraverso cloud privati e cloud multipli di più fornitori. Allo stesso tempo, però, è necessario poter contare su un ambiente hybrid che consenta di implementare le soluzioni applicative e infrastrutturali in maniera più veloce e più agile.
“Quando parliamo con i clienti, le loro sfide sono chiare: devono muoversi più velocemente e differenziarsi attraverso la tecnologia. Vogliono costruire culture più collaborative e hanno bisogno di soluzioni che diano loro la flessibilità per sviluppare e distribuire qualsiasi app o carico di lavoro ovunque – ha dichiarato Jim Whitehurst, Presidente e CEO di Red Hat – . “Pensiamo che l’open source sia diventato lo standard tecnologico di fatto perché abilita questo tipo di soluzioni. Unire le forze con IBM dà a Red Hat l’opportunità di portare più innovazione open source a una gamma ancora più ampia di organizzazioni, utilizzando soluzioni hybrid cloud agili e concrete”.