I giovani dotati di competenze digitali sono difficili da ricercare e assumere. Ormai per i cacciatori di teste, rappresenta una vera sfida la ricerca di talenti qualificati.
“La difficile ricerca di nuove figure professionali qualificate dotate del giusto set di competenze tecnologiche”, spiega Fulvio Duse, COO di Aton IT, “sta coinvolgendo tanto le PMI quanto le multinazionali”.
La caccia ai talenti può essere difficile. Tuttavia, adottando strategie adeguate ed investendo nella formazione continua, le aziende possono compiere passi avanti. Ecco come migliorare il proprie grado di attrattività.
La ricerca di competenze digitali è una sfida
La crisi pandemica ha avuto un impatto significativo sul mercato del lavoro, portando a cambiamenti sia sul lato dell’offerta che nella domanda di competenze digitali specialistiche.
L’accelerazione della trasformazione digitale ha infatti reso queste competenze ancora più cruciali per le aziende. Ma allo stesso tempo ha complicato la ricerca di figure professionali qualificate.
Queste figure professionali scarseggiano: la scelta dell’università giusta permette alle aziende di trovare e assumere i talenti giusti. Dunque a contendersi le persone qualificate sono le aziende. Pronte a competere per attrarre e assumere i candidati più talentuosi. Ciò rende la ricerca ancora più difficile.
Da diversi rapporti internazionali emerge infatti che attualmente l’85% delle aziende italiane arranca nella caccia di giovani qualificati. Ma anche nell’aggiudicarsi i talenti più promettenti.
Nel 2022 il 40% delle imprese, secondo il Rapporto Censis-IISFA, ha dichiarato in media di incontrare ostacoli nella ricerca di lavoratori. Ma per le aziende dell’Ict tale percentuale sale al 52%.
Le figure professionali qualificate più gettonate
Accanto al software developer o al data engineer, il Cyber Security Specialist emerge. Infatti è tra le figure più legate alla transizione digitale secondo i fabbisogni occupazionali e professionali a medio termine (2023-2027) per il settore dell’informatica e delle Tlc.
Tra le figure digitali più ricercate spiccano inoltre gli esperti di Big Data Analytics e Cyber Security. Seguono a ruota le competenze legate a intelligenza artificiale (AI), Internet of Things (IoT), robotica, blockchain e Realtà Aumentata (AR) e Virtuale (VR).
Sono figure con competenze altamente specialistiche. La scarsità spinge le organizzazioni a spostare la ricerca su un mercato esterno e a investire nella formazione.
“La ricerca di lavoratori con competenze digitali adeguate – prosegue Fulvio Duse – è un tema complicato da gestire, dato che tali competenze coinvolgono molte tipologie di professionalità. Per questo investire sulla formazione delle competenze può essere la chiave. Convinti dell’importanza e della centralità di una formazione qualificata nel percorso di crescita professionale, ai giovani coinvolti nelle attività di training chiediamo sempre di non accontentarsi, di accendere l’immaginazione e di continuare a cercare. C’è sempre, da qualche parte, un sapere che ci attende”.
Per risolvere questa criticità, le imprese devono investire nella formazione interna. Ma non solo. Devono anche collaborare con istituti educativi e centri di formazione, stabilendo partnership con università, scuole superiori e centri di formazione.
Inoltre occorre rivedere le politiche di reclutamento, a partire da quella delle descrizioni dei ruoli, la flessibilità nel considerare candidati con esperienze diverse e la valutazione delle competenze trasversali che possono essere sviluppate in seguito.
Sempre utile è infine promuovere una cultura aziendale attrattiva. Infatti un ambiente di lavoro stimolante e inclusivo permette di rendere l’azienda più attraente per i giovani qualificati.