Secondo VMware, le aziende italiane ed europee cercano professionisti del FinOps, superando il DevOps.
Ecco quali ostacoli incontrano gli esperti del cloud dotati di competenze finanziarie.
VMware: a caccia di professionisti del FinOps
Il 90% delle imprese europee considera essenziali le competenze FinOps nell’accelerazione all’adozione cloud. Il motivo è che le imprese vogliono sapere quando e dove potranno osservare i benefici provenienti dal cloud nell’ambito della propria organizzazione.
L’88% (94% in Italia) delle aziende ritiene che i dipartimenti IT debbano superare le competenze cloud classiche come il DevOps, per acquisire anche skill FinOps: contabilità, analisi ed economia. Un imperativo economico è il time to value.
L’obiettivo è rendere più concreto il valore economico del cloud, nella corsa ai vantaggi dentro l’organizzazione.
Nel Regno Unito, in Francia e nei Paesi Bassi le ricerche online per posizioni FinOps in ambito manifattura, servizi finanziari e retail, sono in aumento rispettivamente del 665%, 296% e 1200% nell’ultimo triennio. Più della metà delle offerte professionali in queste Regioni richiede competenze FinOps.
La crisi economica, inoltre, oggi obbliga le aziende a dare dimostrazione di un maggiore valore finanziario e operativo nel minor tempo possibile derivante dai loro investimenti nel cloud, che Idc stima che dovrebbero toccare i 142 miliardi di dollari in Europa quest’anno.
Assenza di competenze a cavallo fra cloud e finanza
La domanda c’è (l’85% è a caccia di queste qualifiche professionali), ma le competenze latitano. Le imprese faticano a centrare il loro obiettivo nel reclutamento dei professioinisti del FinOps. Dalla ricerca di VMware emerge che il 64% delle aziende europee (71% in Italia) non è in grado di attirare le competenze che servono per il controllo dei costi e per spingere l’innovazione tramite le conoscenze tecniche sul cloud e così fornire valore.
Invece il 71% degli intervistati europei, proprio come in Italia, denuncia la difficoltà di coinvolgere gli stakeholder senior. Invece sarebbe cruciale indurli a partecipare nel processo di adozione del cloud come barriera del cambiamento.
“La velocità e la scala sono state le considerazioni principali nell’ultimo decennio ‘cloud first’, ma in questo decennio si tratterà di aggiungere il controllo con l’economia, l’efficienza e la sostenibilità del cloud. Il rapporto qualità-prezzo sarà il criterio principale nella scelta di un partner cloud nel 2023 e oltre”, commenta Martin Hosken, Chief Technologist for Cloud EMEA, VMware.