Secondo il Cyber Defense Index 2023 del MIT Technology Review, in ambito cybersecurity awareness l’Italia ha scalato le posizioni, tuttavia è ancora in ritardo.
Ecco cosa è urgente fare, secondo HWG Sababa, per proteggere i propri dati più efficacemente.
Cybersecurity awareness: i ritardi italiani
Ottobre è stato il mese europeo dedicato alla cybersecurity awareness. Ma sensibilizzare sulla sicurezza informatica dura tutto l’anno. Infatti senza una postura di sicurezza e la consapevolezza sui rischi cyber, le aziende non riescono ad affrontare le minacce in forte ascesa.
Il MIT Technology Review ha rilasciato il Cyber Defense Index 2022/2023 da cui emerge la posizione dell’Italia.
A livello globale per policy commitment ovvero per efficacia e qualità della regolamentazione in materia di cybersecurity, l’Italia si ferma all’undicesima posizione.
Nonostante un rilevante progresso negli ultimi anni, il nostro Paese risulta ancora in ritardo.
I principali rischi cyber del 2023
Le principali minacce del 2023 provengono da cyber attacchi sempre più evoluti e sofisticati e conflitti geopolitici. Tutti fattori che hanno moltiplicato i rischi per i dati e le risorse non solo di individui ed aziende, ma di interi governi.
Saranno sempre più frequenti gli attacchi che il Desktop remoto, il deepfake (per alimentare lo spoofing, il phishing, l’ingegneria sociale e la domotica basata sui dati biometrici vocali e facciali) e l’inventario di API. Sono strumenti efficaci per causare danni: infatti il traffico dati che transita al loro interno spesso non ha un adeguato controllo.
Le criticità da affrontare
La strada giusta per colmare il gap con gli altri Paesi consiste nella promozione di una cultura cyber basata sulla consapevolezza. Inoltre occorre offrire un’adeguata formazione sulla sicurezza informatica.
Ma per implementare una corretta strategia di cybersecurity, volta a proteggersi, oltre a tutelare la propria impresa e la società in generale, servono competenze.
Invece esiste ancora una carenza di talenti in questo campo. Per ovviare a questa problematica, occorre maggiore formazione del personale nella propria azienda. Ma anche investendo in più corsi universitari in ambito cybersecurity. Inoltre, il tema della criminalità informatica è ancora ampiamente sottovalutato dalle organizzazioni e dalle persone, nonché amplificato dagli scarsi investimenti in ricerca e sviluppo.
“È proprio questo il momento per educare le persone ad agire nel modo giusto per prevenire situazioni spiacevoli o addirittura dannose”, commenta Alessio Aceti, CEO di Hwg Sababa.
Articolo originariamente pubblicato il 13 Nov 2023