Gli italiani preferiscono il multicloud perché riduce la complessità di gestione.
È ciò che emerge dallo studio di Nutanix, intitolato Enterprise Cloud Index (ECI), giunto alla quarta edizione. Ecco i numeri dell’adozione di questo ambiente operativo IT in Italia.
All’Italia piace il multicloud: le cifre
Realizzato per verificare l’adozione del cloud in azienda, lo studio fotografa una diffusione importante del multicloud. Il 51% degli intervistati ritiene che l’ambiente IT più popolare sia il multicloud: vanta una penetrazione superiore alla media globale del 15%.
Solo il Brasile (54%) e il Regno Unito (53%) superano l’Italia per l’utilizzo del multicloud. Inoltre, il 69% degli italiani (64% a livello mondiale) prevede un maggior impiego del cloud nell’arco del prossimo triennio.
Infatti, soltanto il cloud privato ha implementazioni che posizionano l’Italia al secondo posto con il 19% (25% a livello globale).
Le aziende devono affrontare la complessità della gestione
L’87% degli intervistati a livello mondiale dichiara che una case history di successo di adozione del multicloud richieda una gestione più semplice per le variegate infrastrutture.
Per le aziende la sfida è la complessità della gestione sono:
- l’interoperabilità;
- la sicurezza;
- i costi;
- l’integrazione dei dati
L’84% degli italiani (83% a livello mondiale) concorda sul fatto che un modello multicloud ibrido sia la soluzione ideale.
Le sfide del multicloud ibrido
Il multicloud corre ed assiste alla crescente adozione del cloud pubblico come estensione dell’infrastruttura privata e come piattaforma per supportare la transizione allo smart working. Oltre un terzo (36%) degli italiani afferma di usare già due o tre provider di cloud pubblico. Solo il 13% dichiara di usare tre o più provider, in crescita rispetto al 2% del 2021, mentre un terzo (33%) ha in agenda l’adozione di tre o più provder, nell’arco di un triennio.
Il multicloud deve affrontare alcune sfide:
- la gestione della cybersecurity (54% il dato italiano, 49% quello globale);
- l’integrazione dei dati (53% il dato italiano, 49% quello globale);
- i costi di gestione del cloud (51% il dato italiano, 43% quello globale).
Sebbene il multicloud sia il modello più diffuso, e l’unico in crescita, la maggior parte delle imprese sta cercando di affrontare la realtà di operare su più cloud, privati e pubblici. Un numero sempre maggiore di leader IT è consapevole che non esiste un approccio unico al cloud. Quindi, il multicloud ibrido, basato su più cloud sia privati che pubblici e interoperabilità tra loro, rappresenta la soluzione ideale per il 51% degli intervistati italiani
La pandemia ha impattato sul modo di operare della maggioranza delle aziende, e il multicloud asseconda il cambiamento e supporta il nuovo modo di lavorare. Il 61% degli intervistati (in linea il resto del mondo) riferisce di focalizzarsi sull’offerta di modalità di lavoro più versatili, come avvenuto con lo smart working nel corso della pandemia.
La maggior parte dichiara che il telelavoro resterà anche nel futuro, dunque il multicloud offre l’ambiente IT più agile per supportare tale flessibilità.
Infine, la mobilità delle app è priorità. Il 97% delle aziende italiane (91% a livello mondiale) ha trasferito una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT nell’ultimo anno. Tuttavia, il 74% degli intervistati (80% il dato globale) ritiene che trasferire un carico di lavoro in un nuovo ambiente cloud possa essere costoso in termini di investimenti e tempo.
Per il 44% delle imprese italiane intervistate la cybersecurity è il motivo più frequente per lo spostamento (41% a livello globale). Alla sicurezza seguono come motivazioni le performance (42% in Italia e 39% a livello globale) e un più efficace controllo delle applicazioni (44% il dato italiano, 38% quello globale).
“Le aziende Italiane hanno ben compreso i benefici del multicloud, lo conferma il fatto che il nostro Paese è la capolista in termini di adozione in Europa”, ha dichiarato Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix Italia. “Le aziende, inoltre, sono ben consapevoli dei potenziali ostacoli legati alla complessità della gestione di ambienti multicloud, dell’importanza della sicurezza e della mobilità delle applicazioni; ecco perché è fondamentale adottare strumenti che, indipendentemente dal tipo di cloud, forniscano visibilità unificata, protezione e controllo dell’intera infrastruttura multicloud ibrida“.