Nell’era dei big data, si accendono i fari sulla decentralizzazione o data mesh. La trasformazione digitale ha dimostrato che l’architettura centralizzata è al tramonto. Oggi il 52% delle aziende dissemina i dati su oltre cinque piattaforme.
Ecco lo stato dei dati nel 2022, secondo uno studio a firma di Red Hat e Starburst.
La decentralizzazione e i dati in real time
Da un report, giunto alla seconda edizione, emergono gli ostacoli che le aziende devono affrontare per accedere ai dati generati in real time.
Red Hat e Starburst hanno pubblicato lo studio, dal titolo The State of Data and What’s Next report. Hanno condotto il report intervistando 400 aziende.
Metà delle aziende ammette che i dati sono disseminati in oltre 5 piattaforme: non solo sistemi di analytics o data lake, ma anche data warehouse o object storage.
Inoltre, lo streaming dei dati in tempo reale ha fatto esplodere la generazione dei dati.
Il data mesh
Il 65% degli intervistati ha citato lo streaming dei dati come priorità, seguita da video e dati di eventi, al 60%.
Metà delle aziende intervistate ha impiegato più di 24 ore per creare una nuova “data pipeline” per spostare e trasformare i dati fra location. Ma hanno anche impiegato altre 24 ore per rendere operative queste pipeline e passare alla fase produttiva.
Si tratta di uno dei maggiori problemi che le imprese devono affrontare per trarre gli insights business in real time, ed è il motivo per cui le aziende abbandonano il processo pipeline per il modello decentralizzato ovvero il data mesh.
Il data mesh, infatti, rende i dati disponibili a ognuno, ovunque e rapidamente: è capace di rendere i data accessibili alla fonte, invece di trasferirli e centralizzarli.
Ecco i driver della decentralizzazione:
- real-time data e analytics (33%);
- gestione del rischio e marketing (29%);
- engagement degli impiegati (29%).