Nel mondo informatico, l’abilità di un fornitore di tecnologia di dotare le persone degli strumenti e dei dispositivi più appropriati per svolgere al meglio la propria attività nella sfera privata, come in quella lavorativa, deve partire dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti che la trasformazione digitale ha prodotto, e sta determinando, nel concetto tradizionale di spazio di lavoro in ufficio: di questo e altri temi chiave ha parlato in un incontro stampa a Milano James Campanini, Head of B2B Europe di Logitech, illustrando la visione e la strategia che la società svizzera sta attuando, con l’obiettivo di posizionarsi come attore di primo piano nel mercato dei prodotti e delle soluzioni per uso professionale e per le riunioni aziendali.
Campanini ha alle spalle una lunga carriera internazionale nel settore IT, costruita maturando un ampio bagaglio di competenze ed esperienza manageriale e commerciale nei sistemi e nei servizi di videoconferenza, in società come Cisco, BlueJeans, e, più recentemente, Amazon Web Services (AWS).
Connettere le persone al mondo digitale
“Sono in Logitech da undici mesi”, spiega, “e vi sono entrato in un momento davvero molto interessante, per il cambiamento fondamentale in atto nei luoghi di lavoro, e per il modo in cui stiamo consentendo agli individui di contribuire maggiormente alle riunioni”. Poi ricorda come la transizione graduale, da una cultura basata sull’ufficio come luogo dove lavorare cinque giorni la settimana, a forme di lavoro ibrido, sia stata improvvisamente interrotta dalla dinamica della pandemia, che ha portato molte persone a lavorare da casa.
Da allora ad oggi, racconta, il modo di lavorare è mutato di nuovo, e Logitech, con quarant’anni di attività nel settore, ha ancora la missione di consentire alle persone di ottimizzare le proprie attività, indipendentemente dal luogo in cui lavorano. “Adesso la gente non vuol più tornare a lavorare come prima, ma desidera comunicare e collaborare nel miglior modo possibile ovunque si trova” chiarisce Campanini. “Questa è una sfida straordinaria per Logitech, ma considerando il DNA dell’azienda e ciò su cui siamo costantemente concentrati, quello che abbiamo sempre fatto è connettere gli individui al mondo digitale”.
Una connessione tradizionalmente attuata tramite periferiche come mouse e tastiera, ma oggi arricchita, resa più profonda e coinvolgente, attraverso l’integrazione dell’intelligenza artificiale (AI) negli strumenti che aiutano a lavorare meglio. La AI è già integrata da anni nei prodotti Logitech: un esempio recente è la videocamera Sight, che si integra con piattaforme di videocomunicazione e videoconferenza come Microsoft Teams, Zoom, Google Meet, e, grazie alla AI, nelle sale riunioni permette a chi è connesso da remoto di elevare la propria esperienza digitale, mantenendo sempre una visuale frontale completa delle interazioni tra i vari partecipanti al meeting.
AI generativa, “il vero mutamento della AI”
Nell’ambito dell’intelligenza artificiale, Campanini ritiene la AI generativa (GenAI) un autentico cambiamento: e cita, ad esempio, Copilot, che attraverso la videocamera è in grado di identificare chi sta parlando in un meeting, di registrare, trascrivere, tradurre in un’altra lingua ciò che la persona dice, fornendo poi in un secondo tempo accesso a tali informazioni, con funzioni che permettono di eseguire ricerche nel testo, o di creare sommari dei vari contenuti. “In questo spazio, il nostro compito, come Logitech, è connettere le persone in maniera semplice e fluida alla AI generativa, assicurandoci che le informazioni vengano registrate e raccolte nella maniera più accurata possibile”.
Qui l’accuratezza, sottolinea Campanini, ha un’importanza cruciale, per poi permettere, appunto, a strumenti come Copilot di comprendere in maniera affidabile chi ha detto cosa in quale meeting, e in seguito rendere tali registrazioni disponibili, assieme a email, chat, documenti, o altre informazioni, in maniera sicura, ad esempio in un cloud privato, per ulteriori approfondite ricerche.
“Questo è il futuro verso cui la AI sta andando”, dice. E aggiunge che molto di ciò che Logitech sta facendo in collaborazione con Microsoft serve proprio ad assicurare un funzionamento fluido della tecnologia, e che quanto viene detto da ciascun partecipante e interlocutore durante una riunione non venga alterato, riportato o sintetizzato in modo scorretto, evitando che qualcuno possa attribuire a qualcun altro frasi o opinioni che in realtà non ha mai pronunciato o espresso.
Logitech sperimenta al suo interno AI e GenAI attraverso i propri team di ricerca e sviluppo, per scoprire e comprendere come questi strumenti vengano utilizzati per ricavare vantaggi. L’azienda adotta in maniera crescente nella propria gamma di prodotti e soluzioni tecnologie basate sulla AI, come RightSight e RightSound, per migliorare, rispettivamente, la rappresentazione visiva dei partecipanti nelle sessioni di videoconferenza, e la qualità audio delle videocamere, degli altoparlanti, delle cuffie, concentrandosi in particolare sulla riduzione e soppressione del rumore, sull’equalizzazione e sulla chiarezza della voce, sulla cancellazione dell’eco.
Inoltre, ricorda il manager, Logitech è un’azienda molto innovativa, e dispone di un team di sviluppatori dedicato alla creazione di software per l’uso nei propri prodotti. “Siamo sempre stati molto focalizzati sulla progettazione, per poi essere potenziati dal software” racconta Campanini, ricordando anche il successo riscosso dalla recente introduzione sul mercato di MeetUp 2. Questa soluzione è una barra video di nuova generazione per l’allestimento di sistemi di videoconferenza per sale riunioni, e rappresenta la moderna evoluzione dell’iconico MeetUp di Logitech. MeetUp 2 incorpora funzionalità audio e video basate sull’intelligenza artificiale, attraverso l’implementazione delle tecnologie AI-based RightSight 2 e RightSound 2.