Oracle Cloud at Customer, la via per estendere i servizi di cloud pubblico nei data center

Tutti i benefici del cloud pubblico di Oracle ma all’interno del proprio data center. È questo il cuore della nuova offerta ‘Oracle Cloud at Customer’, una piattaforma hardware on-premise ingegnerizzata per essere compatibile al 100% con i servizi pubblici. L’obiettivo è quello di accelerare e semplificare lo spostamento di applicazioni e workload mission critical da un ambiente all’altro.

Pubblicato il 24 Mar 2016

Spostare applicazioni critiche di business dal proprio data center verso ambienti di cloud pubblici con estrema semplicità ma in totale sicurezza. È questo il concetto che sta alla base della vision ‘push the button’ che ha fatto da fil rouge a tutto l’Open World 2015, la convention annuale di Oracle tenutasi lo scorso settembre (vedi articolo Oracle hybrid cloud? “Push the button”). E sulla base di quella vision arriva ora sul mercato una nuova piattaforma hardware che ribadisce tale approccio: si chiama Oracle Cloud at Customer e rappresenta ciò che qualche mese fa il numero uno dell’azienda Larry Ellison aveva in realtà presentato in anteprima come ‘Private Cloud Machine for PaaS & IaaS’. Abbiamo avuto modo di capire nel dettaglio di che si tratta in una recentissima call con il Senior Vice President Oracle Cloud Platform, Amit Zavery.

Amit Zavery, Senior Vice President Oracle Cloud Platform

“L’idea di fondo è ‘estendere’ i servizi di public cloud di Oracle all’interno dei datacenter aziendali per garantire agilità, semplicità e ‘subscription pricing’ anche on-premise”, esordisce Zavery. “Lo stesso vale per la gestione ‘da remoto’ dei sistemi; ciò è possibile solo se gli ambienti infrastrutturali e operativi sono i medesimi tra cloud interno ed esterno [Non è ancora del tutto chiara l’offerta ma è evidente che su sistemi simili, Oracle possa costruire una serie di ‘cloud managed services’ per la loro gestione in remoto – ndr]”.

Oracle Cloud at Customer è una piattaforma hardware che ha installate al suo interno le stesse infrastrutture Iaas e lo stesso middleware Paas disponibili come servizio di public cloud (Oracle Public Cloud Services). “La piattaforma è stata ingegnerizzata con i medesimi ambienti di calcolo e storage del nostro Iass pubblico – specifica Zavery – sui quali possono essere installati tutti i componenti Paas, con il vantaggio di averli in casa”.

È un’offerta che si rivolge a coloro che vogliono avere il totale controllo sui propri dati anche in termini di localizzazione, ma è sulla portabilità dei workload che Zavery focalizza l’attenzione: “Riuscire a spostare dinamicamente i workload a seconda delle esigenze è una delle sfide prioritarie dell’It, ma tale agilità non sempre è raggiungibile con i sistemi attuali, servono ambienti, toolset e Api identici tra ‘macchine’ interne ed esterne”.

Le componenti software di Oracle Cloud at Customer opereranno in continuità con i servizi in public cloud di Oracle

“Le componenti software della piattaforma operano ‘in continuità’ con i servizi in public cloud di Oracle, per cui potrebbe essere adottata come soluzione a supporto di svariati progetti, dal disaster recovery allo sviluppo applicativo con la gestione dei picchi di dev/test in modo dinamico”, precisa il Vice President. “I servizi di public cloud potrebbero per esempio integrarsi in modo automatico laddove vi fosse la necessità di avere a disposizione singoli set di strumenti DevOps per API e scripting, oppure come ‘elastic bursting’ [passaggio automatico dell’applicazione o del workload sul cloud pubblico quando la capacità delle risorse del datacenter a supporto di tale applicazioni risultano insufficienti – ndr]”.

Quali le tecnologie e i servizi della piattaforma

Il set iniziale di tecnologie e servizi che compongono la piattaforma al momento del lancio è la seguente (in realtà Zavery ha sottolineato come il team di R&d sia al lavoro lasciando intendere possibili nuovi rilasci nel corso dell’anno, soprattutto a fronte di una probabile integrazione con i servizi e le tecnologie delle due società recentemente acquisite StackEngine e Ravello System):

  • Infrastructure: elastic computing e storage, virtual networking, file storage, messaging e identity management per la portabilità di carichi di lavoro Oracle e non-Oracle nel cloud (di prossimo rilascio altri servizi Iaas quali Containers ed Elastic Load Balancer);
  • Data Management: la piattaforma comprende Oracle Database Cloud per la gestire dell’infrastruttura dati; i servizi di public cloud a supporto (Database Cloud Service) saranno completati con Oracle Database as a Service – Exadata (per le esigenze di performance più estreme) e da un set di servizi cloud per i Big Data, che includeranno Big Data Discovery, Big Data Preparation, Hadoop e Big Data SQL;
  • Application Development: per sviluppare e implementare applicazioni Java nel cloud è possibile usare Oracle Java Cloud (a breve disponibili nuovi servizi per sviluppo in più linguaggi quali Java SE, Node.Js, Ruby e Php);
  • Enterprise Integration: si semplifica l’integrazione fra applicazioni on-premise e cloud e fra diverse applicazioni cloud utilizzando Oracle Integration Cloud Service. Nei prossimi rilasci dovremmo vedere nuove funzionalità per esigenze Soa, Api Management e IoT.

Oracle Cloud at Customer è già disponibile sul mercato Usa e da aprile lo sarà anche in Europa e nel resto del mondo”, fa sapere il Vice President in chiusura.

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