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L’Intelligenza artificiale al servizio della Giustizia Amministrativa



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Il Consiglio di Stato impiega l’AI per migliorare efficienza e qualità. Un progetto che unisce tecnologia, sostenibilità, open data

Pubblicato il 14 feb 2025



AI giustizia amministrativa

Il Consiglio di Stato punta sull’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza e la qualità delle operations dell’Istituzione.

“Il tema dell’AI va affrontato con un approccio attento ma non di retroguardia – ha spiegato Brunella Bruno, Magistrata Responsabile del Servizio per l’informatica del Consiglio di Stato durante la tavola rotonda all’Oracle Data & AI Forum -. Si tratta di sviluppi tecnologici che non possono essere ignorati, con limiti non rinunciabili, sia per la delicatezza e la centralità delle funzioni esercitate sia anche per una ponderata valutazione di evoluzioni future credibili, affidabili e sostenibili”.

La Giustizia amministrativa, pioniera del processo integralmente telematico, vede nello sviluppo tecnologico un supporto per perseguire importanti obiettivi, tra i quali:

  • Migliorare l’efficienza: accelerare e semplificare le fasi di studio, aggiornamento e analisi delle cause senza alterare il ruolo fondamentale del magistrato.
  • Garantire sicurezza e continuità operativa: adottare soluzioni cloud sicure e affidabili.
  • Trasparenza e accessibilità: attraverso la disponibilità di open data per tutta la collettività.

Le peculiarità del progetto

Le progettualità della Giustizia amministrativa si compongono di diversi tasselli:

  • l’introduzione dell’AI,
  • la creazione di una piattaforma di business intelligence,
  • la reingegnerizzazione dei portali interni ed esterni,
  • l’offerta di dati aperti accessibili da chiunque.

“L’introduzione dell’AI non mira a sostituire il giudice ma a supportarlo, accelerando e semplificando le fasi di studio, aggiornamento e analisi, con un chiaro ruolo strumentale di queste tecnologie”, spiega Bruno.

Un fattore chiave del successo del progetto è stata la collaborazione tra esperti IT, il personale del Consiglio di Stato e i partner tecnologici. Si è creato così un dialogo che ha messo in relazione le rispettive competenze, sotto la governance complessiva della Giustizia amministrativa.

Le tecnologie impiegate sono state considerate anche nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. La selezione di infrastrutture come quella OCI (Oracle Cloud Infrastructure) per ospitare i dati e le applicazioni va proprio in questa direzione. OCI è infatti alimentato da fonti rinnovabili e progettato per ottimizzare i consumi energetici. Inoltre, il processo di digitalizzazione dei documenti ha ridotto drasticamente la necessità di archivi cartacei, contribuendo a una significativa riduzione dell’impatto ambientale.

Le sfide affrontate

Le sfide affrontate sono state numerose. Particolarmente importante è stato creare un sistema capace di garantire la trasparenza e il giusto livello di accuratezza. Non possono esistere “black box” o zone buie, e bisogna altresì utilizzare sistemi per arginare le potenziali allucinazioni ed evitare che le risposte date dalle AI siano troppo generaliste. Il tutto considerando anche la particolare natura dei contenuti giuridici, che non presentano concetti sempre univocamente definiti.

I benefici ottenuti

Il sistema realizzato è molto più di una semplice automazione dei processi. È stata avviata l’integrazione della nuova piattaforma con il Sistema Informativo della Giustizia Amministrativa e con il connesso sistema documentale, funzionale alla piena e graduale estensione a tutte le sedi territoriali (TAR – Tribunali amministrativi regionali – e CGARS – Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana) con un miglioramento della qualità dello strumento attraverso i feedback raccolti.

Inoltre, come accennato, le tecnologie impiegate sono state selezionate anche per il loro basso consumo energetico, contribuendo a una significativa riduzione dell’impatto ambientale. Grazie all’introduzione del portale dedicato agli open data e alla creazione di uno strumento per l’anonimizzazione dei provvedimenti giuridici, il nuovo sistema potrà garantire una maggiore trasparenza e accesso ai dati da parte dei cittadini, nel rispetto delle norme privacy e di sicurezza.

I casi d’uso dell’AI

In sintesi, i casi d’uso di AI implementati al momento dal Consiglio di Stato sono cinque:

  1. Richiamo e verifica delle fonti giurisprudenziali: Rilevazione immediata di riferimenti giurisprudenziali individuati in un testo.
  1. Identificazione dei casi simili e dei ricorsi connessi tra loro: Ricerca semantica libera per l’identificazione di casi e ricorsi simili pendenti nelle singole sezioni.
  1. Identificazione leggi di riferimento a partire da un atto: Rilevazione immediata di referenti normativi individuati in un testo.
  1. Analisi e identificazione delle similitudini tra sentenze emesse: Ricerca eseguita con uno strumento basato sulla rilevazione di connessioni semantiche per garantire un maggior grado di pertinenza dei risultati.
  1. Anonimizzazione dati dei provvedimenti: Creazione di un tool in grado di fornire una proposta di anonimizzazione, assicurando il giusto compromesso tra l’oscuramento, conforme alla normativa privacy, e la comprensibilità del testo.

Proprio per questo progetto la Giustizia amministrativa ha anche recentemente vinto il premio “Agenda Digitale 2024” dall’omonimo Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano per il miglior progetto innovativo come “Piattaforma di business intelligence e intelligenza artificiale”, concorrendo nella sezione dedicata alle Amministrazioni centrali, a suggello della continuità di un impegno che già nel 2017 aveva portato la Giustizia Amministrativa a ricevere lo stesso prestigioso riconoscimento.

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