Scenario
La convergenza di tecnologia e sostenibilità è il futuro. Mentre le organizzazioni a livello globale si sforzano di allineare le proprie operazioni ai principi ambientali, sociali e di governance, il cloud computing si rivela come una leva strategica per raggiungerli.
Il passaggio dai tradizionali server on-premise alle soluzioni basate sul cloud, non ha solo semplificato le operazioni, ma ha anche ridotto significativamente il consumo di energia e le emissioni di carbonio associate alla gestione dei dati.
Di fatto, le organizzazioni, come si evince anche dal report “The Green Behind the Cloud” di Accenture, possono ridurre la loro impronta di carbonio dell’84% in media quando migrano verso i servizi cloud.
Inoltre, oggi, le organizzazioni – che vogliono dimostrare il loro impegno verso la responsabilità sociale – si rivolgono sempre più a cloud provider sostenibili, considerando che l’utilizzo di soluzioni tecnologiche cloud sostenibili, non solo si riduce l’impronta di carbonio, ma migliora anche l’immagine del marchio.
Convergenza tra Artificial Intelligence e cloud computing – MIT Report 2024
Soluzioni sempre più sostenibili scaturiscono dalla continua convergenza tra AI e cloud. Secondo il sondaggio del 2024 “Harnessing cloud and AI to power a sustainable future” condotto da MIT Technology Review Insights, il 38% dei dirigenti intervistati considera il cloud e l’intelligenza artificiale elementi fondamentali per le iniziative di sostenibilità della propria organizzazione, mentre un ulteriore 35% riconosce che questa combinazione sta contribuendo in modo significativo agli obiettivi di sostenibilità.
Inoltre, il 45% degli intervistati ha identificato l’ottimizzazione del consumo energetico come il caso d’uso più rilevante per l’intelligenza artificiale e il cloud nelle iniziative di sostenibilità. Ancora, le organizzazioni stanno sostenendo queste priorità con investimenti. Ovvero: oltre il 50% delle organizzazioni rappresentate nel sondaggio prevede di aumentare la spesa per iniziative di sostenibilità incentrate su cloud e intelligenza artificiale del 25% o più nei prossimi due anni. Non solo: l’80% delle aziende prevede di aumentare i propri investimenti in iniziative di sostenibilità focalizzate su cloud e intelligenza artificiale entro il 2026.
Cloud e obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite
Il cloud computing è una soluzione che migliora i processi, molti dei quali riguardano la sostenibilità.
È doveroso ricordare che le Nazioni Unite hanno creato 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile SDG – Sustainable Development Goals) come invito all’azione da parte di tutti i paesi, per migliorare la vita umana e l’ambiente.
Di seguito alcuni degli SDG delle Nazioni Unite raggiungibili attraverso l’impiego del cloud computing.
GOAL 4 – Istruzione di qualità
Il cloud computing può offrire maggiori opportunità innovative per un’istruzione di qualità, grazie a:
- Ambienti virtuali efficienti: gli studenti possono frequentare lezioni con esperti a costi ridotti, da qualsiasi luogo.
- Accessibilità: il tempo e il luogo non influiscono sull’apprendimento quando gli studenti possono accedere ai contenuti del corso ovunque e in qualsiasi momento.
- Risparmio sui costi: il cloud computing comporta risparmi per tutte le parti interessate, riducendo le spese di iscrizione ai corsi, i costi di spostamento, il costo dei libri e altro ancora.
- Dati protetti: i dati degli studenti vengono archiviati in modo sicuro tramite diversi protocolli di sicurezza informatica.
- Scalabilità: il cloud computing offre la possibilità di gestire più utenti e applicazioni in base alle esigenze.
- Agilità: l’istruzione attraverso il cloud computing ha un potenziale molto più ampio in termini di agilità e di innovazione grazie ad aggiornamenti digitali costanti, velocità di cambiamento e altro ancora.
- Maggiore portata: gli studenti possono apprendere da casa, indipendentemente dalla loro posizione geografica, aumentando così il numero di persone che possono accedere all’istruzione.
- Hardware minimo o nullo: il cloud computing elimina la necessità di dispositivi costosi e complessi, consentendo agli utenti di apprendere persino tramite il proprio smartphone.
GOAL 5 – Parità di genere
Di seguito i diversi modi con cui il cloud sta migliorando l’uguaglianza di genere:
- Istruzione accessibile a tutti: l’istruzione virtuale tramite cloud computing offre alle donne la possibilità di accedere all’istruzione anche da casa.
- Opportunità di lavoro da remoto: il cloud computing consente alle donne di lavorare da remoto, permettendo loro di conciliare il lavoro con le responsabilità familiari.
- Advocacy sui social media: il cloud computing è un sostenitore delle recenti tendenze sui social media che evidenziano la disparità tra i sessi. Il dialogo che avviene su Internet è un enorme passo avanti verso l’uguaglianza, poiché promuove la consapevolezza della disuguaglianza e offre supporto.
- Politica inclusiva dei Big Data: i Big Data vengono utilizzati per aiutare a migliorare la legislazione che potrebbe promuovere la disuguaglianza.
GOAL 8 – Lavoro dignitoso e crescita economica
Il cloud computing genera numerose opportunità lavorative flessibili e ben retribuite, grazie alla forte domanda nel settore. Gli esperti del settore prevedono che i posti di lavoro e la crescita economica promossi dal cloud computing avranno un impatto significativo sulla dignità e sullo sviluppo economico, allineandosi con la visione e gli obiettivi delle Nazioni Unite per un futuro sostenibile.
Inoltre, Il cloud facilita il lavoro da remoto, che ha benefici sociali come la riduzione dei tempi di pendolarismo e la promozione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata.
GOAL 9 – Industria, innovazione e infrastrutture
Il cloud computing offre un metodo innovativo per collaborare e condividere dati in tempo reale a livello globale, facilitando la gestione e l’acquisizione di enormi quantità di informazioni necessarie per migliorare infrastrutture critiche come centrali elettriche, sistemi di distribuzione energetica, catene di fornitura e trasporto. Ciò è fondamentale per progettare sistemi resilienti e sostenibili e nel rispetto delle normative vigenti.
Nei paesi in via di sviluppo, il cloud computing diventa sempre più una soluzione praticabile a fronte della diffusione di internet, oltre a migliorare le infrastrutture grazie alla sua capacità di archiviazione diffusa e alla facilità di collaborazione.
GOAL 10 – Riduzione delle diseguaglianze
Il cloud computing offre strumenti per ridurre le disuguaglianze, permettendo ai team di collaborare in tempo reale da luoghi diversi. Inoltre, il cloud computing fornisce un supporto significativo a chi ha disabilità mentali, fisiche o di altro tipo che rendono difficile il lavoro in ufficio. Di fatto, il cloud computing – che si tratti di sfide legate agli spostamenti, al pendolarismo o alla socializzazione – consente di collaborare con il proprio team comodamente da casa, superando tali difficoltà.
Goal 12 – Consumo e produzione responsabili
Il cloud computing offre una soluzione migliore rispetto alle alternative quando si tratta di ambiente. Microsoft Corporation e WSP Global, ad esempio, hanno scoperto che il cloud computing genera emissioni di gas serra inferiori del 98% ed è più efficiente dal punto di vista energetico del 93% rispetto ai data center on-premise. Il cloud computing potrebbe rappresentare un grande passo verso un consumo e una produzione più responsabili. Inoltre, i provider cloud utilizzano spesso fonti di energia rinnovabili, mitigando ulteriormente gli impatti ambientali.
Il cloud computing incoraggia un’economia circolare estendendo il ciclo di vita dell’hardware tramite la virtualizzazione, oltre a consentire l’uso efficiente delle risorse fisiche, riducendo la necessità di produrre nuovo hardware e minimizzando gli sprechi.
Iniziative di sostenibilità dei fornitori di servizi cloud
I big cloud provider, quali Amazon AWS, Microsoft Azure e Google Cloud – che hanno una quota di mercato globale combinata di circa il 60% – stanno adottando diverse strategie sostenibili per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dei loro servizi cloud. E, precisamente:
Amazon AWS – Si impegna a raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2040, puntando a utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Ha già raggiunto questo obiettivo nel 2023, sette anni prima del previsto. Inoltre, AWS investe in tecnologie come i processori Graviton3 per ridurre il consumo energetico e ha avviato un programma di gestione dell’acqua, puntando a diventare positivo per il consumo idrico entro il 2030. Ancora, AWS utilizza materiali a basse emissioni di carbonio nei suoi data center e ha iniziato a utilizzare olio vegetale idrotrattato in Europa.
Microsoft Azure mira a utilizzare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025 e a diventare carbon negative entro il 2030, per rimuovere più carbonio di quanto emette. L’azienda ha introdotto sistemi di raffreddamento a immersione in liquido e utilizza combustibili a basse emissioni di carbonio nei suoi data center. Microsoft è anche coinvolta in progetti di sostenibilità in termini di riforestazione e di programmi d’istruzione sull’efficienza energetica.
Google Cloud punta a emissioni nette pari a zero entro il 2030 e a ridurre di 1 gigatonnellata di emissioni di carbonio equivalente all’anno. Inoltre, la big tech utilizza energia solare ed eolica per alimentare i suoi data center e offre strumenti come il “carbon footprint” per aiutare i clienti a ridurre le loro emissioni. Google promuove la dell’acqua e riduce l’uso di plastica nei suoi uffici, supportando anche iniziative per ripristinare habitat naturali e proteggere specie minacciate come la farfalla monarca.
Strumenti per la sostenibilità del cloud: misurazione e riduzione degli impatti
È doveroso ricordare che le piattaforme cloud forniscono anche vari strumenti per la sostenibilità del cloud, in grado di misurarne l’impronta di carbonio oltre che offrire una stima delle emissioni. E, precisamente:
Strumento AWS per la misurazione dell’impronta di carbonio dei clienti – Fornisce dati sulle emissioni di carbonio e stime delle stesse, inclusi grafici e dashboard.
Dashboard sull’impatto delle emissioni di Microsoft –Fornisce informazioni sulle emissioni di carbonio e sui risparmi di carbonio associati all’utilizzo del cloud.
Google Cloud Platform (GCP) Carbon Footprint Tool – Il tool consente alle organizzazioni di misurare, di ridurre e di segnalare le proprie emissioni di carbonio nel cloud, oltre ad includere dati sulle emissioni di carbonio basati sulla posizione e sul mercato.
IBM Cloud Carbon Calculator – Il tool aiuta gli utenti a tracciare le emissioni di gas serra associate al loro account. È generalmente disponibile per gli utenti di IBM Cloud, ma non fornisce informazioni su tutti i servizi di IBM Cloud.
Cloud Carbon Footprint – Si tratta di uno strumento cloud carbon footprint, open source, per misurare e monitorare le emissioni di carbonio del cloud. Include grafici e dashboard che contengono informazioni come una mappa dell’intensità di carbonio e un consumo energetico stimato. Un vantaggio rispetto ad altri strumenti è che puoi utilizzarlo su varie piattaforme cloud.
Analisi delle emissioni di carbonio di Oracle Cloud – Fornisce report, stime e analisi che possono migliorare la gestione dell’impronta di carbonio.
Salesforce Net Zero Software – Si tratta di un software “net-zero-as-a-service” che può aiutare a misurare le emissioni di carbonio oltre l’utilizzo del cloud. Ovvero si può usare per misurare le emissioni di carbonio della organizzazione in termini di viaggi, consumo di energia e così via. Dispone inoltre di report automatizzati e approfondimenti basati sull’intelligenza artificiale.