La globalizzazione e la digitalizzazione hanno trasformato le filiere produttive, imponendo un approccio più integrato, interconnesso e sincronizzato. Questo cambiamento rivoluziona il modo in cui le aziende manifatturiere progettano e rilasciano prodotti e servizi, e richiede una revisione significativa delle infrastrutture IT esistenti, così da garantire una governance efficace e una maggiore reattività.
“In un contesto operativo spesso internazionale, multilingua e multivaluta, cresce l’urgenza di proteggere, standardizzare e centralizzare la governance, rispettando al contempo gli standard e le normative locali – afferma Giancarlo Lelli, Cloud Sales Specialist for Manufacturing, Automotive, Industrial, Travel & Retail Industries di Avanade, società di consulenza tecnologica internazionale -. I sistemi di gestione integrati delle operazioni IT rispondono a queste esigenze e potenziano le capacità aziendali, assicurando un vantaggio competitivo duraturo. Con un modello operativo integrato le aziende possono ridurre i costi, migliorare la sicurezza e ottimizzare l’uso delle risorse”.
Transizione 5.0: le sfide e le opportunità
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un’opportunità di innovazione, offrendo incentivi fiscali significativi per gli investimenti in tecnologie avanzate, fino al 40%-45% della spesa.
“Il 2025 è un anno cruciale per cogliere le opportunità legislative offerte dal Piano Transizione 5.0 – sottolinea Lelli -. Le aziende possono investire in software, sistemi, piattaforme o applicazioni intelligenti per ottimizzare i consumi energetici e prepararsi ad accogliere le tendenze tecnologiche emergenti, come l’AI e la servitizzazione, che stanno modellando il futuro delle filiere”.
Sicurezza, compliance e dilemmi della modernizzazione
La sicurezza delle informazioni e la compliance normativa sono sfide prioritarie per il manifatturiero, aggravate dalla complessità di adeguamento delle infrastrutture legacy. Tra informazioni sensibili e brevetti, interconnessioni con fornitori, partner e clienti, la sicurezza e la compliance sono priorità assolute. Inoltre, le normative dei vari Paesi richiedono adeguamenti che spesso trovano le aziende impreparate, sia per la mancanza di competenze legali sia per un reparto IT sottodimensionato.
L’adozione di un approccio integrato alla gestione del dipartimento IT e la migrazione al cloud permettono di rispondere a queste esigenze, garantendo conformità alle normative e protezione delle informazioni sensibili.
“L’obsolescenza tecnologica rappresenta una minaccia concreta: più si procrastina il cambiamento, più diventa difficile adeguarsi ai rapidi mutamenti del mercato – aggiunge Fabio Chiodini, Apps & Infra Practice Lead di Avanade -. Oltre a introdurre sistemi di gestione integrati, la migrazione al cloud è una soluzione strategica per superare queste barriere, offrendo alle aziende la possibilità di modernizzare le infrastrutture, senza investimenti iniziali eccessivi. Purtroppo, il manifatturiero percepisce ancora l’IT come un costo, piuttosto che un investimento strategico, e i CEO sono in difficoltà nel valutare correttamente l’impegno necessario per adottare nuove tecnologie. Il focus sulla produzione spesso lascia poco spazio per considerare IT e compliance come componenti essenziali del successo aziendale e la mancanza di una sponsorship interna del top management limita le capacità dei CIO”.
La NIS2 come alleato del cambiamento
Benché l’introduzione della direttiva NIS2 responsabilizzi direttamente la dirigenza, non si osserva ancora un movimento deciso verso l’innovazione. Nel settore manifatturiero prevale, infatti, l’idea che finché i sistemi legacy funzionano, non c’è bisogno di sostituirli. Tuttavia, il rischio che diventino inadeguati è reale, senza considerare che la nuova normativa sarebbe un valido incentivo al cambiamento.
“La NIS2 rappresenta un nuovo paradigma che spinge le aziende a rivedere le loro politiche di sicurezza e conformità – sottolinea Lelli -. Le infrastrutture legacy, rappresentano l’anello debole della catena produttiva ed è fondamentale ripensarle in un’ottica di Security by Design, integrando la sicurezza in ogni linea di business. L’azienda sarebbe così protetta da potenziali cyber attacchi e conforme alla normativa, guadagnando la fiducia dei clienti”.
Migrazione al cloud: approccio operativo integrato
La migrazione al cloud riveste un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale del settore manifatturiero, offrendo nuove opportunità di scalabilità e controllo dei costi. Tuttavia, le preoccupazioni legate alla continuità operativa rappresentano un limite per molte aziende ed è possibile superarle solo attraverso un percorso attentamente pianificato e graduale.
“La missione di Avanade è di aiutare i clienti nelle esigenze immediate e future, gestendo la loro situazione attuale e sollevandoli dagli oneri tecnici e operativi, trasferendo i workload e i servizi verso architetture ibride e aperte al cloud – precisa Chiodini -. La nostra strategia di migrazione si basa su un approccio operativo integrato, finalizzato a supportare il cliente nell’attuale ambiente on-premise, guidandolo nella modernizzazione verso il cloud e garantendo modelli operativi più efficaci rispetto alla volubilità del mercato. Questo modello strutturato e graduale mira a bilanciare le esigenze di modernizzazione con la necessità di mantenere la continuità operativa e il controllo dei costi. Forniamo una gestione unificata che copre dalla migrazione iniziale fino a un supporto completo, includendo la supervisione delle risorse cloud, il controllo dei consumi e la fatturazione”.
Strategia Avanade: continuità operativa e ottimizzazione delle risorse
L’approccio di Avanade prevede un percorso di migrazione graduale, partendo da un lift and shift iniziale e arrivando a una completa trasformazione applicativa. Questa metodologia permette di minimizzare i rischi e ottimizzare il ROI dal 10% al 20%, a seconda dei casi. Le aziende possono beneficiare rapidamente dei vantaggi della transizione al cloud, senza compromettere la stabilità delle operazioni esistenti.
“Uno dei timori maggiori nell’adozione del cloud è di non sapere nel corso del tempo quali saranno i costi di consumption – aggiunge Lelli -. Ponendosi come Cloud Service Provider (CSP), Avanade offre un modello di gestione economica della spesa che garantisce predicibilità dei costi. “La nostra offerta, denominata Avanade Managed DC (Data Center), parte dal sistema centrale dell’azienda per estendersi a tutti gli aspetti della gestione IT, in una chiave personalizzata. Definiamo una soluzione modulabile e adattatabile ai bisogni di ciascun cliente. Poniamo particolare enfasi sull’utilizzo delle nuove infrastrutture cloud di Microsoft in Italia, come la regione Italy Nord, un esempio di progettazione sostenibile dei data center”.
Monitoraggio continuo, supporto sincronizzato e personalizzato
Oltre a soluzioni di Security Information and Event Management (SIEM) e Security Operations Center (SOC) , prevalentemente su tecnologia Microsoft e piattaforme open, Avanade offre due asset importanti. Il primo è un network di professionisti che forniscono servizi di sicurezza, partendo dal monitoraggio IT e OT potenziato. Questo sistema di controllo predittivo, proattivo, tempestivo e prescrittivo 24/7 include l’implementazione di strumenti e sonde per il monitoraggio continuo di impianti, dispositivi e macchinari degli ambienti di fabbrica. Il secondo è un servizio di help desk dal primo al quarto livello, personalizzato e destinato a tutti gli utenti aziendali. Il supporto può gestire l’intero servizio e garantire la continuità operativa, anche in caso di problemi come un server che esaurisce la memoria o anomalie nei processi produttivi.
“Non ci limitiamo a fornire soluzioni per le esigenze immediate – conclude Lelli -, ma lavoriamo a stretto contatto con i clienti per sviluppare roadmap di innovazione allineate con gli obiettivi strategici dell’azienda. Questo approccio integrato e orientato al futuro fa di Avanade un partner di riferimento che combina expertise tecnologica, flessibilità operativa e visione strategica”.
