Tilt-Teorema Incubation Lab, a Trieste nascono startup innovative

Il nuovo digital hub, promosso da Teorema Engineering per favorire la nascita di startup B2B in area Ict, nasce a Trieste. Città aperta a più culture, all’innovazione e alla ricerca, vanta una straordinaria concentrazione di ricercatori, 37 per ogni 1000 abitanti, grazie a centri come l’Area Science Park, noto, fra l’altro, per il sincrotrone Elettra e il nuovo Fermi. Ci sono le condizioni per creare un polo digitale di primissimo livello per promuovere la nascita di startup, capace di attrarre talenti, evitare la fuga dei cervelli e promuovere l’occupazione locale.

Pubblicato il 27 Apr 2016

TRIESTE – “In Italia sono nate 5mila startup innovative contro le 500mila a livello europeo. Per essere in linea con la quota del 15% del Pil, nel nostro paese ne dovrebbero nascere almeno 10 volte tante”, sottolinea Stefano Casaleggi, Direttore Generale di Area Science Park (Asp), centro di eccellenza incentrato sull’innovazione, la valorizzazione della ricerca e lo sviluppo di nuove imprese tecnologiche. Ben venga dunque la nascita di Tilt (Teorema Incubation Lab Trieste), all’interno di Asp, focalizzato su startup B2b in area Ict. L’iniziativa è di Teorema Engineering, azienda italiana riconosciuta come ente di ricerca, che investe circa 1 milione di euro l’anno in progetti sostenuti e riconosciuti dal Governo Italiano e dalla UE.

Tavola Rotonda di presentazione di Tilt (Teorema Incubation Lab Trieste). Da sinistra: Roberto Cosolini, Sindaco di Trieste, Michele Balbi, Presidente di Teorema, Stefano Casaleggi, Direttore Generale AREA Science Park, Maurizio Fermeglia, Rettore Università di Trieste e Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.

“Portare ai nostri clienti le soluzioni innovative che le startup svilupperanno in Tilt è un’opportunità per tutti gli attori dell’ecosistema – sottolinea Michele Balbi, Presidente di Teorema Engineering – Da parte nostra offriamo coaching tecnologico, aiuto per creare il prodotto, supporto commerciale e verso sbocchi internazionali”.
Gli ingredienti per creare un ecosistema locale favorevole, elencati da Casaleggi, ci sono tutti: un’impresa Ict capace di fare mentorship e portare le startup sul mercato (Teorema Engineering); un’area di ricerca che fa già sviluppo di startup e offre spazi attrezzati (Asp); un’università che può generare talenti; un territorio capace di attrarre integrando (il Comune mette a disposizione gli alloggi per gli startupper); un sistema di finanza accessibile grazie all’accordo fra Asp e Invitalia Ventures; un partner tecnologico internazionale come Microsoft.

Vista di Area Science Park, dove sarà inserito Tilt. All’interno si trovano 80 imprese e 8 centri di ricerca.

Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia, si rammarica che i 104 milioni investiti in Italia da venture capital siano di un ordine di grandezza inferiore rispetto ai principali paesi europei, per non parlare dei 7 miliardi dell’area NewYork e dei 27 dell’area di San Francisco. “La buona notizia è però che non servono tanti soldi per fare cose eccezionali, come il progetto del sincrotrone Elettra mette in evidenza [realizzato con investimenti pubblici molto più bassi di altri, anche grazie alla capacità di autofinanziarsi, con l’apporto di università di altri paesi e industrie private, ndr]. In Italia dobbiamo partire con quello di cui disponiamo, sfruttando la nostra capacità secolare di inventare nuovi prodotti e processi, grazie alla competenza per inventarci cose che agli altri non vengono in mente, stimolati, probabilmente, dalle difficoltà”.

Una vista dell’impianto Laser Fermi, il nuovo generatore laser a elettroni liberi per ora unico al mondo in grado di produrre luce a impulsi brevissimi, indispensabile per lo studio dinamico dei materiali.

Ma se il genio italico è sufficiente per partire, bisogna essere pronti per sostenere le startup che avranno la capacità di fare il salto a livello mondiale a cui serviranno investimenti milionari non disponibili, allo stato attuale, in Italia. “Da qui l’iniziativa italiana Grow it up per coinvolgere le grandi imprese italiane, che sono interessate a trarre vantaggio dalle idee delle startup per poi finanziarle ed eventualmente acquisirle”, spiega Purassanta. L’altro lato della medaglia, a cui Teorema Engineering punta è “facilitare e accelerare il percorso delle tante imprese italiane, ancora indietro sulla digitalizzazione, fornendo loro non solo semilavorati e progetti, ma anche prodotti messi a punto dalle startup”, conclude Balbi.

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