L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui le aziende generano valore, sbloccando livelli di efficienza operativa e innovazione impensabili fino a pochi mesi fa. Ma la sua diffusione su larga scala porta con sé anche nuove sfide legate, in particolar modo, alla protezione efficace della privacy degli utenti, dei dati e degli asset digitali.
Proprio di questi rischi, di come affrontarli, di quali strumenti e strategie adottare per garantire un uso consapevole, etico e sicuro dell’intelligenza artificiale, ci parlano in questo video Marco Sotterra e Salvatore Girardi, rispettivamente Head of Information Security Business Unit e Information Security Senior Consultant di Horizon Security.
Indice degli argomenti
Rischi significativi per le imprese nell’adozione dell’IA
Uno dei primi aspetti da considerare per progettare e mettere a terra una AI security efficace è la gestione dei dati: qualità, provenienza, modalità di conservazione e sicurezza diventano elementi critici per evitare violazioni della privacy e garantire la conformità alle normative. A questo si aggiungono tematiche legate alla proprietà intellettuale, oggi più che mai al centro del dibattito, soprattutto con la diffusione in scala dell’IA generativa in azienda.
Altro rischio rilevante è quello connesso alla penetrazione pervasiva dell’IA nei processi operativi. L’integrazione in settori critici, se non supportata da adeguate misure di sicurezza, può diventare un boomerang. Per questo motivo, come sottolinea Girardi, è “fondamentale adottare modelli etici e responsabili di utilizzo delle tecnologie IA fin dalla fase di progettazione. Il primo passo è adottare framework di Security by Design, Data Protection by Design ed Ethics by Design, in modo che le tematiche di sicurezza, privacy ed etica siano incorporate fin dalle fasi iniziali dei progetti. A questo si affiancano attività di monitoraggio continuo, audit periodiche e un lavoro attento sulla formazione del personale, elementi fondamentali per mantenere un livello elevato di consapevolezza in tutta l’organizzazione”.
La normativa europea sull’intelligenza artificiale: obiettivi e impatti
L’entrata in vigore dell’AI Act segna una tappa fondamentale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea, con implicazioni per le aziende profonde a diversi livelli.
A livello operativo, le imprese sono chiamate a classificare i propri sistemi di intelligenza artificiale in base alla loro rischiosità, adottando sistemi di Risk Management appropriati e realizzando valutazioni d’impatto privacy, in particolare per le applicazioni ad alto rischio. L’obiettivo è garantire che i sistemi IA siano robusti, sicuri e accurati.
Sul piano organizzativo, invece, il cambiamento è ancora più profondo. “Diventa imprescindibile – spiega Girardi – un lavoro sinergico tra DPO, CISO e CIO, per sviluppare strategie condivise che integrino sicurezza informatica, protezione dei dati e rispetto dei diritti fondamentali e della privacy degli utenti”.
Opportunità chiave offerte dall’intelligenza artificiale
Nonostante i rischi, è indubbio che l’IA rappresenti un potente motore di innovazione ed efficienza. Le imprese che sapranno integrarla in modo consapevole potranno ottenere vantaggi competitivi significativi: automazione intelligente dei flussi di lavoro, analisi predittive, assistenti virtuali a servizio di ogni collaboratore e personalizzazione dell’esperienza cliente sono solo alcune delle opportunità in gioco.
Strategie per mitigare i rischi dell’intelligenza artificiale
Per affrontare in modo efficace i rischi dell’IA, Horizon Security adotta un approccio strutturato e proattivo, accompagnando le organizzazioni in questo percorso attraverso una proposta di valore che si distingue per multidisciplinarietà, competenza tecnica e capacità di personalizzazione. Un approccio su misura, che tiene conto delle specificità del contesto e degli obiettivi strategici di ciascun cliente.
Come bilanciare rischi e opportunità dell’IA
La sfida, oggi, non è scegliere se adottare o meno l’intelligenza artificiale, ma trovare il giusto equilibrio tra innovazione e sicurezza. Ed è proprio nel bilanciamento corretto di questi due elementi cruciali che l’esperienza e l’approccio consulenziale di Horizon Security possono fare la differenza. “La chiave è progettare sistemi sicuri, etici e conformi fin dal primo giorno – tiene a puntualizzare Sotterra –. Solo così le aziende sono in grado di sfruttare appieno il potenziale dell’IA proteggendo al tempo stesso il proprio capitale informativo, la fiducia dei clienti e la propria reputazione Grazie alla competenza dei professionisti provenienti dalle diverse business unit dedicate alle aree Offensive Cyberdefence, Information Security e Digital Transformation, siamo in grado di supportare il cliente con iniziative ad hoc, distinguendoci per competenza e qualità nel raggiungimento degli obiettivi attesi dall’AI”.
Protezione dei dati e privacy nell’era dell’intelligenza artificiale
In un contesto in cui le soluzioni IA processano volumi crescenti di dati, la protezione della privacy diventa una priorità assoluta. Horizon Security lavora per garantire che ogni sistema rispetti i principi di trasparenza, tracciabilità e controllo degli input, evitando derive opache o non conformi nell’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale. “La presenza di team multidisciplinari in grado di gestire progettualità trasversali sulla sicurezza, che vanno dalla governance al Risk Management, unitamente alla capacità di intervenire, invece, anche su temi molto verticali e molto tecnici, quali ad esempio il Penetration Testing, la Adversary Simulation, la Data Protection, l’Identity and Secure Access, ci permettono di offrire un supporto realmente a 360° ai nostri clienti, accompagnandoli lungo tutto il percorso di compliance”, conclude Sotterra.