“In tema di analytics e di data visualization, Oracle non arriva per prima sul mercato, ma vi giunge attraverso un percorso che consolida un’esperienza nella business intelligence che ci è universalmente riconosciuta con la responsabilità nella gestione dei dati che ci viene dall’essere spesso coinvolti presso i clienti nell’area dei database e delle infrastrutture”.
Con queste parole Stefano Maio, Country Leader Business Analytics di Oracle Italia, ha aperto l’incontro con i media che si è svolto a ridosso di Oracle Analytics in Action, evento dedicato ai business manager di aziende utenti che si è tenuto lo scorso maggio a Milano. La frase sintetizza sia il differenziale d’offerta sia la strategia di approccio al mercato con le quali il colosso di Redwood Shores risponde a quella che è oggi una delle più pressanti richieste delle imprese: primo, avere informazioni utili a volgere a proprio vantaggio la cosiddetta “digital disruption”. Secondo, che queste informazioni siano fornite in modo chiaro e intuibile (da cui il ruolo chiave della grafica), che siano tempestive e che si fondino su dati certi; dei quali ci si possa fidare.
L’evento milanese ha richiamato oltre un centinaio di convenuti ed è stata la prima occasione per Stefano Maio, giunto in Oracle il 30 marzo dopo un’importante esperienza in Sas, di incontrare i suoi prossimi e attuali clienti. L’agenda della mattinata si è però incentrata sull’intervento di Cenk Kiral, Vicepresident Business Analytics di Oracle Emea, e su tre case-history italiane oculatamente scelte per mostrare come le Business Analytics si possano applicare a realtà quanto più diverse possibili per dimensione, struttura e settore d’impresa. Vale a dire: TivùSat, piattaforma TV che dal luglio 2009 aggrega e distribuisce gratuitamente via satellite contenuti e servizi di terzi; Pianoforte Group, holding nata dalla fusione di due società italiane, Kuvera e Inticom, per la vendita al dettaglio in oltre 1.300 negozi dei marchi Carpisa, Yamamay e Jaked, e Trenitalia, che non crediamo occorra presentare.
Dopo un’interessante, per quanto prevedibile, introduzione sugli scenari che la ‘digital disruption’ apre alle imprese, la presentazione di Kiral si è focalizzata sugli aspetti di completezza e di versatilità della piattaforma analitica Oracle. “Siamo – ha detto Kiral – l’unico vendor che offre una ‘balanced BI’ combinando l’uso self-service con le garanzie di governance di un sistema enterprise-wide, la capacità di operare in modalità stand-alone o integrata (ai database Oracle – ndr), e la scelta tra una installazione on-premise o un servizio cloud”.
Quanto ai casi utente, purtroppo non abbiamo lo spazio per trattare, nemmeno sinteticamente, le soluzioni attuate (sulle quali, volendo, si trovano buone informazioni in Rete) ma tutte traducono bene il concetto di valorizzare il “data capital” dell’impresa ai fini del business e della produttività. vuoi in termini di miglior servizio al cliente/utente (come Trenitalia e TivùSat) vuoi di migliore efficienza e capacità previsionale interna (Pianoforte Group). Ciò viene esplicato sostanzialmente in due modi. Il primo, è quello di sfruttare le informazioni sui comportamenti della clientela per migliorare il servizio offerto. È così che Tivùsat assesta praticamente in tempo reale le scelte di programmazione e che Trenitalia allinea la disponibilità e composizione dei convogli alle prenotazioni e soprattutto (muovere materiale rotabile e personale richiede tempo) ai dati desunti dalle analisi predittive. Il secondo modo è quello di sfruttare queste stesse informazioni per supportare l’efficienza e la capacità previsionale interna, come fa appunto Pianoforte Group, per definire una supply-chain che, a seconda delle collezioni, va organizzata anche con più di un anno d’anticipo.
È importante infine notare come in tutti e tre i casi-utente, siano stati sottolineati i vantaggi ottenuti dall’impiego delle Oracle Analytics come servizio cloud. Un’opportunità che oltre ai vantaggi economici e soprattutto di semplificazione (come ha detto la responsabile Crm di TivùSat: “è come avere qualcun altro che lavora per me, lasciandomi libera di dedicarmi al business”) permette, come sperimentato da Trenitalia in occasione d’improvvisi picchi di prenotazioni, di allineare le risorse infrastrutturali alle esigenze del momento con una velocità altrimenti impossibile.
lization, near-real time e data-trust si sia aggiunta la possibilità di esecuzione via cloud. Un’opportunità che oltre ai vantaggi di semplificazione e risparmio economici permette, come sperimentato da Trenitalia, di allineare le risorse infrastrutturali alle esigenze del momento con una velocità altrimenti impossibile.