Il cloud come chiave per la digital transformation delle aziende nazionali (e non solo): è questa in sintesi la vision di WiiT, specialista dell’It Outsourcing dagli anni Novanta, che il Managing Director Riccardo Mazzanti racconta in un’intervista a ZeroUno: “Tutti i nuovi modelli di business transitano sul cloud: da Airbnb a Huber, ai social network, ma anche i settori più tradizionali stanno vivendo questa trasformazione digitale. Ad esempio, l’Automotive sta cambiando grazie ai progressi del digitale, mentre i player del comparto stanno evolvendo dal ruolo di produttori a fornitori di servizi. Tra i nostri clienti ci sono molte imprese manifatturiere destinate a stravolgere i business model attuali sotto la spinta dell’Internet of Things; oggi secondo Gartner circolano 5 miliardi di oggetti connessi, ma tra 4 anni saranno 25 miliardi. In questo scenario, cresce la necessità di player in grado di aiutare le imprese nella digitalizzazione, portando l’It aziendale verso il cloud, in tutta sicurezza: è questa la nostra mission”.
Ma quali sono le aziende a cui vi indirizzate affamate di nuvola? “I nostri clienti tipici – spiega Mazzanti – sono realtà del Made in Italy, con un fatturato compreso tra i 100 milioni e 4-5 miliardi di euro, che vedono nella continuità di servizio un fattore critico e sono aperte all’internazionalizzazione. Il nostro fatturato, tutto in servizi, che nel 2015 è stato di 12,8 milioni di euro e nel 2016 raggiungerà i 14,5 milioni, è per oltre il 50% dato da aziende che hanno esigenze elevate in termini di continuità di business”.
L’offerta di WiiT si articola principalmente in servizi di Private e Hybrid Cloud, Disaster Recovery, Business Continuity; si aggiungono le aree di Application Management (soprattutto Sap), Help Desk h24 e Document Management (con una piattaforma SaaS aperta basata su Alfresco). “Gli ambienti privati – chiarisce Mazzanti – forniscono il livello di sicurezza necessario per ospitare applicazioni critiche come gli Erp, ma poiché crediamo nell’importanza di un portfolio completo, offriamo anche soluzioni di public cloud (ad esempio, attraverso la partnership con Amazon) oppure, in caso di modelli ibridi, estendiamo il nostro modello di servizi delle risorse It anche nell’ambito Private del cliente. Le previsioni di Gartner – ricorda ancora il top manager – evidenziano la crescita di soluzioni ibride o di Hosted Private Cloud nel periodo 2014-2017, mentre calano l’utilizzo e l’intenzione di spesa per la nuvola pubblica. Probabilmente in futuro il public cloud potrà garantire livelli adeguati di sicurezza e customizzazione anche per le applicazioni critiche, ma non crediamo nel breve periodo. La nostra offerta di cloud pubblico oggi ci consente di attuare la localizzazione dei dati per aziende che operano all’estero, per esempio se richiesto dagli obblighi normativi [WiiT possiede tre datacenter, tra cui quello di Milano certificato Tier IV, – il massimo livello – situati tutti in Italia, ndr]. L’area della Business Continuity ha un peso decisivo: circa la metà dei nuovi clienti attiva direttamente anche soluzioni per la continuità”.
Se il nostro Paese resta il fulcro delle strategie e il centro di eccellenza di WiiT, l’estero è il prossimo traguardo da consolidare (già aperte due filiali in Svizzera e Florida) in un futuro che, come rivela Mazzanti, aprirà le porte a nuove acquisizioni.