MILANO – È il ‘padrone di casa’, Bruno Sirletti, presidente e amministratore delegato di Fujitsu Italia ad aprire i lavori della tappa italiana del Fujitsu World Tour 2016, evento itinerante promosso dalla corporation giapponese per illustrare a clienti e partner la vision strategica della multinazionale. Sirletti ricorda gli 81 anni della società, oggi alle prese con un profondo cambiamento nel quale la componente dei servizi sta assumendo un ruolo sempre più strategico nel posizionamento globale dell’azienda, e lo fa citando i numeri di un successo: “Siamo una realtà di prodotto da oltre 41 miliardi di dollari di fatturato, ma siamo anche una società di servizi e questa componente sta assumendo un ruolo determinante nel nostro posizionamento globale: nei Magic Quadrant di Gartner, Fujitsu primeggia infatti in Europa sia per l’offerta di ‘end-user outsourcing services’ sia nei servizi di utility e gestione dei data center e delle infrastrutture It”.
Ma è sul fronte della Ricerca che Sirletti si sofferma maggiormente, non soltanto ricordando alla platea i circa 2 miliardi di dollari investiti mediamente ogni anno, ma evidenziando la ‘potenza di fuoco’ in termini di risorse e impego: “oltre 18.500 gli impiegati aziendali che a livello globale vengono coinvolti proattivamente nelle attività di Ricerca e Sviluppo, circa 1.400 i ricercatori interni occupati all’interno del Fujitsu Laboratories Group, cui si aggiungono le costanti collaborazioni con istituti di ricerca esterni ed università”.
Un impegno, quello speso sul fronte R&d, indispensabile per ‘reggere’, attraverso il rilascio di prodotti e servizi innovativi, la vision strategica dell’azienda, incentrata sul concetto di ‘Human Centric Innovation’: “Per accelerare l’innovazione digitale di business, le persone devono rimanere al centro di qualsiasi percorso di trasformazione”, è il preambolo di Sirletti, che lascia poi a Tsuneo Nakata, presidente dei Fujitsu Laboratories Europe, il compito di dettagliarne gli elementi concettuali e di proposta tecnologica.
Nel suo intervento Nakata mostra come attorno alla visione ‘umano centrica’ debba modellarsi una vera e propria ‘Digital Business Platform’ costituita da tecnologie e servizi innovativi quali cloud, mobility, IoT, analytics, security, Artificial Intelligence, attorno ai quali si sviluppano servizi di integrazione abilitatori di soluzioni verticali in grado di generare ‘social innovation’ (per esempio nel settore dell’Healthcare, del Food, dell’Energy…) o ‘business innovation’ (nei mercati del Manufacturing, Retail, Finance, ecc.). “L’anatomia della digital transformation si fonda su tre pilastri portanti: analisi dei dati, capacità predittive e ottimizzazione – spiega Nakata -. L’IoT, che oggi è solamente agli albori, rappresenta l’anello di congiunzione tra mondo fisico e mondo digitale, quello che consentirà di trarre innovazione attraverso quei tre pilastri”.
A giocare un ruolo di prim’ordine nella corsa all’innovazione di business, sarà poi l’intelligenza artificiale ambito nel quale anche Fujitsu intende posizionarsi; va infatti in questa direzione il recente annuncio della piattaforma Zinrai, tecnologia basata su un motore di deep learning già sperimentata su progetti di cyber attack detection e di 3D Model Search per il design e la progettazione di nuovi prodotti.