Sempre più aziende si stanno impegnando a ridisegnare le proprie infrastrutture per guadagnare agilità e reattività sul mercato all’insegna del cloud ibrido. Quali sono le sfide che questo percorso impone all’It?
Ne abbiamo parlato con Enrico Brunero, ITaaS Service Unit Manager di Dimension Data: “Si sta assistendo a una perdita di controllo da parte dei Sistemi Informativi sulle tecnologie che entrano in azienda. Le business unit, per essere più rapide e allineate ai tempi del business, tendono a bypassare l’It e acquisire direttamente le soluzioni di cui hanno bisogno”, dice il manager, che quindi prosegue: “Le diverse unità stanno persino dotandosi internamente degli sviluppatori necessari a creare le applicazioni che necessitano loro, generalmente legate al mondo mobile, scegliendo figure che hanno un modello di approccio estremamente più agile, rapido, rispetto a quello dell’It tradizionale”. Un fenomeno che, come spiega Brunero, ha due effetti collaterali decisamente negativi: il primo è che le azioni svolte dalle business unit in modo autonomo vanno a erodere il budget It che dunque si frammenta e cessa d’essere tutto nelle mani del Cio; il secondo riguarda la governance: “All’It manager viene comunque poi chiesto di gestire le nuove applicazioni nate nelle unità di business – dice il manager – ed è qui che vengono a galla problematiche legate alla compliance, alla sicurezza, alla necessità di una governance dei dati congruente alle politiche aziendali per il mantenimento del pieno controllo delle informazioni strategiche”.
La prima richiesta che l’It fa al partner tecnologico è proprio legata alla risoluzione di queste problematiche: “Quello che ci viene chiesto è un supporto perché i Sistemi Informativi possano riguadagnare un ruolo di Broker rispetto a tutta l’azienda – racconta Brunero – Ci aiutano la nostra esperienza e la possibilità che abbiamo, fornendo servizi nell’ambito sia del private sia del public cloud, di non limitarci a un generico ammodernamento dell’infrastruttura, ma di costruire una soluzione ibrida completa in grado appunto di riportare nelle mani del Cio il controllo del percorso di digitalizzazione nel suo complesso”. Ciò di cui l’It ha bisogno, come spiega il manager, è essere guidato per ridisegnare l’architettura di rete, per ottimizzare i processi e per capire come organizzare l’infrastruttura, scegliendo cosa può beneficiare di un approccio più agile basato sul cloud pubblico e cosa deve essere invece ospitato internamente.
Solo la scalabilità della nuvola e il modello pay-per-use può d’altra parte sgravare l’It dal fardello dei costi operativi e renderlo rapido a livello di approccio al mercato (sia nella crescita che nel percorso inverso), più predisposto a sperimentare e capace di gestire operazioni importanti in archi temporali limitati, come la stessa Dimension Data è riuscita a fare, per esempio, curando lato It progetti di indubbia “intensità” quali il Summit G20 del 2014 e il Tour de France dello scorso anno.