MILANO – La digitalizzazione è trasversale, riguarda le infrastrutture intelligenti, così come l’energia sostenibile e il manufacturing; il futuro sarà cloud, 3D printing, robotica e intelligenza artificiale, ma anche genomica e medicina personalizzata. Queste le parole pronunciate da Federico Golla, Presidente e Ceo Siemens, in occasione della cerimonia della posa della prima pietra del nuovo quartier generale Siemens Italia a Milano; un’operazione che, in epoca di digitalizzazione, è avvenuta mediante un drone che è volato verso il cantiere per inserire nelle fondamenta dell’edificio una capsula contenente i valori dell’azienda. La nuova sede promette di essere simbolo di innovazione ed eco sostenibilità proprio per favorire nuovi metodi di lavoro ed essere un punto di riferimento per l’intero contesto in cui è inserito.
L’evento si è svolto in presenza del Primo Ministro Matteo Renzi che ha riconosciuto all’azienda l’impegno per la riqualificazione del territorio, ma più in generale, la volontà di investire nel nostro Paese: “Siemens Italia – ha affermato Golla – ha un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro e vogliamo crescere”.
L’edificio di 15mila metri quadrati, per il quale sono stati stanziati 40 milioni di euro, sarà pronto entro il 2018 e ospiterà 1.700 dipendenti: “Di fronte all’ingresso principale – ha aggiunto Zsolt Sluitner, Ceo Siemens Real Estate – sarà collocata una delle 4 sculture ‘Wings’ progettate da Daniel Libeskind. Le altre tre sono in Germania: a Monaco (dove è stata appena inaugurata la nuova sede) a Berlino, luogo della fondazione di Siemens, mentre la terza raggiungerà Erlangen, in cui stiamo realizzando il nostro più grande sito. Così collocate le statue rappresentano un ponte simbolico di innovazione tra Germania e Italia”.
La digitalizzazione nelle imprese, a che punto siamo
Durante l’evento sono stati presentati i dati dell’indagine ‘I trend dello sviluppo digitale. L’innovazione nell’economia italiana’ compiuta su un campione rappresentativo di 420 aziende.
“Circa un quinto delle aziende italiane – ha dichiarato Nicola Piepoli, presidente dell’Istituto Piepoli che ha condotto la rilevazione – ha introdotto, nel triennio 2013-2015, un’innovazione di prodotto o di processo produttivo (quattro su dieci sono direttamente riferibili a soluzioni di digitalizzazione. Tre su 10 sono invece pronte a investire nell’arco del prossimo triennio”.
Tra le informazioni rilevate si segnala, inoltre, che per il futuro tre imprese su dieci sono pronte a investire in soluzioni di digitalizzazione che permettano la semplificazione della propria attività o la riduzione dei costi, oppure ancora, l’introduzione di servizi innovativi per il proprio mercato.
Nell’ambito della digitalizzazione l’area dei Big Data risulta molto interessante per le aziende italiane, registrando margini di crescita. Il 26% delle aziende intervistate dichiara di raccogliere e conservare i dati ma, invece di utilizzarli per supportare i processi decisionali, per quasi un quarto, le aziende li adoperano per la manutenzione degli impianti di produzione.