Lo storage secondo Infinidat: gestione semplificata e capacità on demand

Il vendor israeliano, in Italia dal 2015, spiega il differenziale competitivo della propria tecnologia, che punta su una filosofia di gestione dei dati e dei workload basata sul software, con una capacità di storage fruibile on demand

Pubblicato il 14 Mar 2017

MILANO – Con l’esplosione dei dati che nel periodo 2010-2020 totalizzeranno una crescita del 50%, la gestione delle informazioni diventa critica per qualsiasi azienda. Le tecnologie tradizionali di data management non bastano più a garantire l’efficacia dei servizi digitali, che devono soddisfare utenti sempre più esigenti. In questo contesto si inserisce l’israeliana Infinidat, con la propria offerta di storage software-defined: Infinibox, oggi alla versione 3.0, è un sistema caratterizzato da throughput superiore al milione di Iops, latenza inferiore al millisecondo, compressione inline, funzionalità avanzate di analisi delle performance, supporto iSCSI e oltre 5 Petabyte di effettiva capacità in un unico rack standard 42U.

Daniela Miranda, Regional Sales Director South Europe di Infinidat

“Secondo Gartner – ha dichiarato Daniela Miranda, Regional Sales Director South Europe della società – le tre principali sfide per le infrastrutture storage riguardano carenza di personale e competenze, gestione della complessità, capacità insufficiente. Infinibox è stato progettato per rispondere alle nuove necessità, con funzionalità di gestione semplificata, architettura software-defined basata su tecnologie commodities [attualmente server Dell, ndr], modello di capacity on-demand [il sistema viene consegnato con 2,1PB netti di spazio disponibile e attivabile secondo necessità, con rendicontazione trimestrale sull’uso effettivo, ndr]”.

Se i sistemi all-flash sono oggi tra le soluzioni più popolari per indirizzare le crescenti esigenze storage, Infinidat punta tutto sul software e su una diversa filosofia di gestione dei dati e dei carichi: “Le aziende – ha proseguito Miranda – ricorrono alle soluzioni all-flash per applicazioni differenti, da Hana alle VDI, con il rischio di aggiungere ulteriori silos e complessità. Infinibox può consolidare workload eterogenei nella stessa piattaforma, che integra, grazie allo strato software-defined, architetture NAS, SAN, iSCSI, Openstack e prossimamente anche a oggetti. Il sistema è certificato AS400 e si indirizza anche alle grandi installazioni mainframe”.

Tra le caratteristiche di forza della soluzione, che conta oltre 120 brevetti, Infinidat evidenzia inoltre: massive parallelism (480 dischi gestiti da unico controller che lavorano contemporaneamente), 7 nove di affidabilità (100 volte più sicuro dello storage tradizionale, afferma l’azienda), alta efficienza (la parte utile nel raid è del 72%).

In Italia, la multinazionale è presente dal 2015: “Stiamo crescendo con tassi pari al 300% trimestre su trimestre – ha dichiarato Miranda – e abbiamo all’attivo 20 installazioni. Il modello di business è indiretto, con Avnet come distributore unico per tutta Europa. Lo staff attualmente è di quattro persone, ma contiamo di raddoppiare entro fine anno”. La soluzione viene venduta con tre anni di aggiornamento tecnologico incluso e assistenza 24x7x365. Il target è rappresentato da Telco e Service Providers, nonché aziende dei settori Finance, Retail e Utilities. Con referenze come Cedacri e BT, la soluzione è rivolta a clienti di fascia enterprise e medium (unico limite, le esigenze di storage, con entry-point di 115TB).

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