MILANO – La condivisione delle risorse è la strada per ridurre i costi IT, ottenere vantaggi in termini di protezione degli asset, flessibilità e accesso ai fornitori di servizi. Per Emmanuel Becker, Country Manager di DATA4, argomenti a sostegno della crescita del 25% prevista per la filiale italiana, in linea con la casa madre francese. In Italia sono stati investiti 110 milioni di euro per il campus data center di Cornaredo (MI); altri 30 milioni saranno investiti quest’anno. A dicembre sarà completato il quarto data center, mentre è in fase di studio la possibile creazione di un nuovo campus nel Centro Italia. “Abbiamo industrializzato i processi – precisa Becker -. Forti dei 14 data center già costruiti riusciamo a completare le realizzazione in soli 8-10 mesi”.
Tra i clienti di DATA4 ci sono gli OTT, le multinazionali del cloud Internet, poi carrier di telecomunicazioni, banche e grandi system integrator. “Da queste aziende deriva il 75% del nostro fatturato – spiega Becker –, per il 25% generato da fornitori di software e medi system integrator [sotto i 300 milioni di fatturato, ndr]. Poiché l’Italia ha una tessitura economica di PMI, abbiamo concentrato la forza vendita sui system integrator grandi e medi adatti a raggiungere direttamente queste realtà”. Lo scorso febbraio DATA4 ha presentato Digital Hub, infrastruttura che valorizza la compresenza o “vicinanza digitale” tra utenti ed erogatori di servizi nei data center. “Digital Hub permette l’accesso mediante un’unica API a oltre 100 fornitori di servizi – precisa Becker – tra i quali i cloud di AWS, Azure, Dropbox, SoftLayer, Oracle, Webex e molti altri, avvalendosi di una gestione contrattuale unificata. Questo permette più flessibilità nelle attivazioni, cambiamenti e una migliore gestione delle risorse”. Digital Hub comprende l’accesso a una decina di nodi d’interscambio internet, a partire dal Mix di Milano. “Digital Hub semplifica la vita a molti clienti – continua Becker –, in particolare system integrator e piccoli carrier”.
In Italia DATA4 si attende oggi soddisfazioni dal settore banca-finanza-assicurazioni mentre nell’ambito GDO, moda e luxury conta sui progetti di unificazione IT di alcune aziende. Altro settore promettente è il manufacturing: “Non solo per l’avvio dei progetti d’industria 4.0 – prosegue Becker -, ma perché molte microimprese non potranno più rimandare l’impiego di servizi dati aperti, sicuri e affidabili come quelli erogati dai nostri partner”.