PTC: come lavorare con il digital twin, il “gemello virtuale”

In occasione dell’ormai tradizionale evento LiveWorx, che si svolge ogni anno a Boston, la società ha annunciato di proseguire nella sua strategia focalizzata nel dare ai propri utenti i migliori strumenti – tra questi il gemello virtuale o digital twin – per realizzare una interazione a doppio senso tra l’ambiente fisico e quello digitale. E coerentemente a tale scelta ThingWorks cresce con funzioni native per l’IoT e l’Augmented Reality

Pubblicato il 09 Giu 2017

BOSTON – Nell’ultima settimana di maggio si è svolta l’edizione 2017 di LiveWorx, l’evento che raccoglie l’ecosistema di Ptc (Parametric Technology Corporation) e che, come è oramai tradizione, viene organizzato ogni anno nella capitale del Massachusetts, non lontano dalla quale, a Needham, ha sede il quartier generale della società. Ulteriormente dilatato nelle dimensioni, con una partecipazione di oltre 5 mila persone tra clienti, utenti, sviluppatori e partner, cui vanno aggiunte altre 4 mila ‘presenze virtuali’ alle sessioni fruibili online, l’evento si è sviluppato nell’arco di tre giorni con circa 200 sessioni specializzate e oltre un’ottantina di dimostrazioni pratiche nella “Xtropolis”, ossia l’area espositiva dedicata ai partner, quest’anno presenti in forza con circa 900 persone.

Di questo servizio fanno parte anche i seguenti articoli:

L’INTERVISTA – Smart Manufacturing per l’Italia…secondo PTC

Sul piano delle strategie aziendali LiveWorx 2017 non ha riservato grandi sorprese. Il tema conduttore era infatti la convergenza tra il mondo fisico e il mondo digitale, che Ptc definisce “la nuova frontiera dell’innovazione”. Si ribadisce quindi la strada che l’azienda ha imboccato già da tempo e che sta perseguendo con una notevole linearità di azione, mostrando una capacità esecutiva che ha dato i suoi risultati. Oggi come oggi, infatti, Ptc è probabilmente la società che più di altre (come anche Forrester ha di recente riconosciuto) offre concretamente ai propri utenti la possibilità di sfruttare tutte le opportunità offerte dall’IoT e dalla AR (Augmented Reality) per realizzare e utilizzare ‘gemelli digitali’ tramite i quali sviluppare, testare e verificare prodotti e processi di produzione.

Fisico e digitale in un’unica visione

Jim Heppelmann, Ceo e Presidente di PTC

Questa prevalenza del ‘saper fare’ è stata sottolineata anche nel keynote del presidente e Ceo Jim Heppelmann. Infatti, dopo aver parlato dei cambiamenti che l’IoT ha portato nel mondo della produzione e distribuzione e sottolineato il ruolo del digital twin (“il mezzo migliore – ha detto – per avere una profonda conoscenza sul prodotto e sul suo impiego”) Heppelman si è appoggiato, come è oramai d’uso, alla testimonianza di alcuni clienti. Che però non si sono limitati, come al soIito, a raccontare la propria esperienza, ma si sono seduti a vere postazioni di lavoro allestite sul palco, per mostrare sul portatile, ingigantito sui megaschermi della sala, il loro lavoro quotidiano. Così s’è visto come si usa il digital twin in Rexroth e CytroPac, due aziende del Gruppo Bosch e addirittura è stato portato sul palco un motore ABB, messo in moto e controllato nella resa ed efficienza tramite un tablet connesso via internet e cloud.

Uno show che fa capire che quando Heppelmann, parlando della convergenza fisico-digitale, conclude dicendo: “La nostra prospettiva è unica, in quanto abbiamo sia gli strumenti IoT che portano il mondo fisico in quello digitale sia quelli di AR che portano il mondo digitale in quello fisico” promette qualcosa che può mantenere. Qui e subito.

IoT e AR nativi per il nuovo ThingWorks

Per quanto riguarda l’offerta, la scena è stata dominata dal lancio di ThingWorks 8, ultima release della piattaforma di sviluppo per soluzioni IoT-oriented che già da un paio d’anni è di fatto la soluzione di punta della società e che è stata presentata da Kathleen Mitford, già alla guida della strategia Ptc in ambito IoT e da tre mesi Executive VP of Segments, responsabile cioè sia dell’individuazione di nuovi spazi di mercato per le soluzioni Ptc sia dello sviluppo di prodotti a questi mirati.

Presentata giusto un anno dopo la versione precedente ThingWorks 8 sarà disponibile negli Usa a metà giugno con un programma di free-trial (non sappiamo se e quando esteso in Europa e Italia) e si caratterizza per quattro ‘capacità native’, funzioni cioè che si possono attivare senza interventi di system integration.

  1. In ordine d’importanza per l’utente la prima di queste capability è l’integrazione nativa con dati IoT accessibili tramite i servizi cloud di Amazon, di Ms Azure e, soprattutto, di Predix, la piattaforma software per la raccolta e analisi di dati provenienti da macchinari e linee produttive fornita come PaaS da General Electric e considerata la soluzione cloud d’elezione per l’IoT industriale.
  2. Segue la connettività con oltre 100 formati e protocolli di trasmissione di dati industriali realizzata grazie ai bridge di Kepware, software house acquisita da Ptc nel 2016 per questo preciso scopo.
  3. Molto utile anche l’individuazione di anomalie grazie alle applicazioni analitiche incorporate.

Ci è sembrato un poco futuribile invece l’authoring nativo per le HoloLens, vale a dire il disporre di tool di sviluppo per i visori olografici realizzati da Microsoft per l’Augmented Reality, non ancora disponibili in Italia. Ma Ptc ha già dimostrato di avere la vista lunga e se ha investito nella AR acquisendo 18 mesi fa Vuforia, diffusa piattaforma di sviluppo AR, per essere unica, come s’è detto nella proposta di convergenza fisico-digitale, è possibile che gli smartglass entrino in fabbrica prima di quanto ci si possa aspettare.

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