MILANO – L’automazione, compresa quella basata sul machine learning, aiuta i lavoratori a essere più produttivi nella propria attività e a indirizzare la maggior parte del proprio tempo a compiti a maggiore valore aggiunto. Anche la sostituzione delle persone nelle attività di routine non sarà mai un evento traumatico, ma graduale. “Intanto, come è sempre avvenuto sottolinea Rodolfo Falcone, da maggio nuovo country manager di ServiceNow, multinazionale californiana fondata nel 2004 – le aziende che adottano in modo più deciso le nuove tecnologie per creare processi più efficienti, integrati, flessibili e scalabili, come sono oggi quelli basati sulle piattaforme cloud, crescono in media più velocemente rispetto a quelle che continuano a gestire i loro processi con strumenti disparati, non sempre aggiornati e che faticano a dialogare fra loro”. Secondo un sondaggio promosso da ServiceNow nel 2016, oggi il 52% delle aziende mondiali sceglie il cloud (nelle modalità Software-as-a-Service, SaaS, e/o Platform-as-a-service, PaaS, ndr) per reperire nuove applicazioni business o come piattaforma di riferimento in alternativa ai data center tradizionali.
Who's Who
Rodolfo Falcone
È questo il credo di ServiceNow, un’azienda che da molti anni si occupa di soluzioni di IT Service Management innovative e performanti e che più di recente ha deciso di traslare molte caratteristiche di queste applicazioni ad altri ambiti delle attività aziendali a forte contenuto di servizio: CRM, marketing e della gestione delle risorse umane prime fra tutte.
I processi che la piattaforma ServiceNow è in grado di digitalizzare e gestire in modo integrato e sempre più automatizzato sul cloud sono diversi, ma hanno punti di contatto con quelli gestiti dai grandi ERP. “Non abbiamo intenzione di fare concorrenza a una SAP – chiarisce Nicola Attico, responsabile prevendita di ServiceNow Italia -, ma ci focalizziamo su tutti quei processi che hanno una spiccata componente di service management. La gestione finance, per esempio, la lasciamo agli ERP, con i quali ci interfacciamo per scambiare dati di natura economica che possono servire per svolgere altre attività su ServiceNow”.
“Tutto quello che c’è di legacy in un data center e che viene utilizzato per gestire svariati processi – esemplifica Falcone – può essere sostituito da soluzioni innovative, integrate, automatizzate e cloud-based della piattaforma ServiceNow”. L’automazione e la condivisione della stessa piattaforma da parte di svariati servizi è che permette a ServiceNow Enterprise Onboarding and Transition (uno degli ultimi moduli rilasciati) di concludere la totale presa in carico (onboarding) di un nuovo dipendente nel corso della sua prima giornata lavorativa piuttosto che in diversi giorni. Molte aspettative l’azienda le pone anche a seguito del lancio di Intelligent Automation, un nuovo sistema che applica tecniche di machine learning per automatizzare le attività. Il vendor ha chiuso l’anno fiscale 2016 con un fatturato di 1,4 miliardi di dollari e mira a raggiungere i 4 miliardi entro il 2020.