Terna – Comunicazione e sicurezza: ci vuole sinergia

Collaborazione, comunicazione e sicurezza sono i tre pilastri portanti del sistema informativo della società che, in Italia, ha la responsabilità della trasmissione e della gestione dell’energia elettrica. La strategia scelta prevede procedure codificate, fortemente strutturate e basate sull’utilizzo di sistemi tecnologici sicuri nello scambio di informazioni sensibili, che vedono Internet come supporto fondamentale.

Pubblicato il 04 Set 2007

43-del-pizzo-70

La nuova Terna (www.terna.it ) è una realtà giovane, nata nel novembre 2005 dall’integrazione tra il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale e Terna Trasmissione (società all’epoca controllata da Enel). Quotata alla Borsa Italiana e gestita dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo, oggi, Terna, oltre ad essere la principale proprietaria della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad alta tensione, con oltre il 98% delle infrastrutture elettriche nazionali, è responsabile, in Italia, della trasmissione e della gestione in sicurezza dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica.
L’azionariato della società vede come azionista di maggioranza relativa Cassa Depositi e Prestiti ), con il 29,99%; il restante capitale è per il 68% in mani italiane, mentre il 32% è detenuto da fondi esteri.
Le tecnologie sono una componente abilitante per le attività core di un’azienda come Terna che, per controllare la rete, acquisisce ogni 2 secondi 25000 misure della rete elettrica nazionale e dove i processi sono fortemente dipendenti dalla tecnologia. La comunicazione e la cooperazione interne, ma soprattutto verso gli utenti della rete (centinaia di soggetti industriali come produttori, distributori, trader, utenti interrompibili, operatori esteri) sono elementi fondamentali per il business: da qui il forte know how nella gestione strutturata e supportata integralmente da strumenti informatici della comunicazione sia verso l’interno sia verso l’esterno.
“Abbiamo una practice molto avanzata in questo campo: concepiamo i processi in una vera ottica end to end, integrando le fasi che coinvolgono operatori esterni con i processi operativi della nostra azienda in una logica di ottimizzazione per il “sistema” e non delle nostre sole attività; li guardiamo in una prospettiva nella quale l’intervento della tecnologia è completamente pervasivo, l’informazione completamente tracciata, il livello di interazione, sia ordinario sia straordinario, strutturato”, spiega Francesco Del Pizzo (nella foto), fino allo

scorso marzo Cio della nuova azienda, oggi responsabile della direzione del Dispacciamento e Conduzione della rete elettrica di Terna (ossia del controllo e della sicurezza della rete). La sua responsabilità include l’informatica aziendale a supporto dei processi, che rappresenta la quota sostanziale dell’informatica di Terna. A Del Pizzo risponde, in sintesi, la struttura che controlla in tempo reale la sicurezza del sistema elettrico, acquista e vende energia per tenerlo bilanciato, il settlement del mercato elettrico, l’ingegneria che progetta il sistema elettrico italiano e l’ingegneria informatica, parte sostanziale del core business.

Comunicazione e collaborazione strutturata verso gli operatori
“Abbiamo scelto una strategia di comunicazione e di gestione dei flussi informativi con gli operatori del mercato elettrico, che avvengono secondo procedure codificate, fortemente strutturate e basate sull’utilizzo di sistemi tecnologici sicuri nello scambio di informazioni sensibili. Come strumento a supporto tendiamo ad utilizzare Internet per lo scambio di informazioni, facendo particolare attenzione alla sicurezza ed alla certificazione dei dati”, spiega Del Pizzo.
Viene inoltre fornita alle controparti la possibilità di verificare quanto elaborato da Terna, che consente loro di entrare direttamente nel sistema con il massimo della trasparenza, fatta salva ovviamente la tutela delle informazioni che hanno carattere di riservatezza.
Il canale di comunicazione prescelto è Internet: sul portale vengono, ad esempio, pubblicate le informazioni all’utente del dispacciamento (al produttore, a distributore o al trader) che può in modo sicuro accedere ai servizi, verificare le informazioni e fare i riscontri puntuali. Sono previsti anche canali di comunicazione meno strutturati ma che, comunque, tengono conto della necessità di tracciamento e trasparenza del processo (ad esempio, la richiesta di informazioni o un chiarimento su una fatturazione viene diretta sempre ad un gruppo di competenza interno che risponde ad un indirizzo di mail non nominativo ma associato alla problematica).
La sicurezza è garantita attraverso il rilascio di certificati digitali agli interlocutori, che devono essere accreditati per poter interagire, siti sicuri e sistemi di crittografia.

Comunicazione e collaborazione verso l’interno
La strutturazione della comunicazione e della collaborazione legata ai processi core non esclude il miglioramento di altre tipologie di comunicazione che prevedono uno scambio di informazioni di tipo destrutturato, più vicino al mailing anche se supportato da sistemi più collaborativi o sistemi di comunicazione attraverso i quali riuscire a rafforzare meccanismi virtuosi di management e collaborazione fra le persone.
“Stiamo affrontando in modo importante, nell’ambito di un programma guidato dalla Direzione del Personale e in collaborazione con la Direzione Relazioni Esterne e Comunicazione, il capitolo della comunicazione rivolta verso l’interno dell’azienda, orientata al change management – ricorda Del Pizzo. – Si stanno definendo processi e logiche di comunicazione a cascata che sfruttino anche tecnologie innovative affinché venga assicurato l’allineamento dell’organizzazione agli obiettivi principali, per comunicare, ad esempio, i risultati conseguiti in modo organico e continuativo a tutti gli addetti”. Come assicurarsi, ad esempio, che le decisioni chiave a valle di un management meeting raggiungano, in tempi ragionevoli, tutti i dipendenti delle 130 sedi distribuite sul territorio? “Certo non limitandosi ad inviare una sintesi di poche righe di difficile comprensione che verrebbe considerata con limitata attenzione – risponde Del Pizzo. – Per ottenere questo risultato è necessario il commitment ed il coinvolgimento diretto dei senior executive dell’azienda che devono vivere questo tema come parte integrante della propria responsabilità nella guida della struttura organizzativa. Per rendere queste modalità più efficaci ed efficienti, in particolare in una azienda come la nostra che conta 130 sedi, vanno impiegati, anche strumenti di publishing e di collaboration, e sistemi di video conferenza più spinti per ottenere un livello di interazione più diretto”.
“Inoltre, in questo momento stiamo riorganizzando la intranet affinché non si limiti a svolgere il ruolo di punto di accesso alle informazioni, ma diventi uno strumento di collaborazione tra le persone”.

Da Cio a responsabile della conduzione della rete elettrica
La scelta organizzativa che colloca l’It abilitante per i processi core nella struttura diretta da Del Pizzo e la sua evoluzione da Cio a responsabile della direzione del Dispacciamento e della Conduzione della rete elettrica meritano qualche considerazione ulteriore. Del Pizzo dopo essere stato direttore dei sistemi informativi del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (e prima ancora partner in McKinsey), nel momento del merger con Terna è diventato Cio della nuova realtà anche con l’obiettivo di valorizzare le best practice, rinnovare ed integrare il patrimonio informatico delle due aziende.
“Abbiamo raggiunto obiettivi importanti perché siamo stati capaci di gestire il merger integrando fortemente le due aziende sia da un punto operativo sia dal punto di vista della comunicazione”, ricorda Del Pizzo.
La soluzione organizzativa attuale deriva dalla scelta di Terna di una mediazione fra i due possibili modelli dell’informatica: l’It integrata nel business o l’It come unità esterna. L’informatica di carattere gestionale (Office Automation, Erp, ecc.) è stata così riportata nell’ambito del Personale, mentre l’informatica di carattere core, che è a supporto alle attività operative, come il controllo della rete, la manutenzione degli impianti, l’ingegneria di impianto, è stata riportata nell’ambito della linea operativa.
Che riflessi ha questa scelta dal punto di vista professionale sul ruolo di Cio? “Se il Cio focalizza il proprio ruolo soprattutto sulla componente tecnologica (visione It centrica), tenderà a mantenere il proprio sviluppo professionale nell’ambito dell’It nel tempo – risponde Del Pizzo. – Chi invece vive il proprio ruolo come strumento finalizzato ad accrescere il valore dell’azienda, entrando dunque sempre di più nello sviluppo delle dinamiche legate al business, inevitabilmente tenderà ad un’evoluzione, sfruttando le proprie competenze tecnologiche nell’ambito del core business”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2